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Una sorta di ritratto satirico della vita di provincia,piatta ma anche torbida,visto che il bigottismo e l'ipocrisia nascondono in realtà voglie e vizietti vari. Buona la caratterizzazione dei personaggi,magistrale Tognazzi ( ma anche il resto del cast regala un ottima prova),in una delle sue migliori interpretazioni,bene la confezione tecnica( elegante ed equilibrata la regia ). Un ottima commedia non c'è che dire.
Commedia Dolce-Amara con un superlativo Tognazzi diretta in maniera eccellente da Lattuada, che dipinge ancora una volta un macchiettistico contesto provinciale di una Italia che non esiste più. Atmosfere nebbiose e sonnolente, a volte tetre e una magnifica colonna sonora di Fred Bongusto. Splendido anche il trio di attrici. Surreale e a tratti grottesco e' forse la sintesi estrema dell'arte di Tognazzi ,grande talento mai riconosciuto del tutto del nostro cinema.
Grande ironia e humor in uno dei migliori film di Lattuada,Tognazzi strepitoso.Molto surreale, ma simpatico.La seduzione è qualcosa di complesso e a volte incomprensibile.Uomini incolori e apparentemente insignificanti, possono suscitare grandi attenzioni femminili,in amore come in molte cose della vita, è una questione di "testa"
Velenosa commedia con personaggi opportunisti e repressi, anche se tutto in maniera piuttosto sottile.. fa ridere, sorridere, e scorre gioiosamente, tra porcate ed un finale degnissimo... a voler troppo, si finisce male!
Commedia dal tono molto perfido sui caratteri deleteri di un certo provincialismo bigotto ed arrivista. Lattuada è molto bravo a svelare con gradualità il fuoco che cova sotto la cenere di una società repressiva. Ottima l'interpretazione di Tognazzi, gallo in cerca del suo pollaio in grado di soddisfare i bisogni primari del suo "guru" Mantegazza: Carezze, Caldo, Comodo (le tre C). Bravissime anche il terzetto delle sorelle Tettamanzi.
Prendendo spunto dal celebre testo di Piero Chiara"La spartizione",Lattuada descrive l'immoralità e il bigottismo che emergevano nel racconto,con le armi del grottesco:grazie all'utilizzo di questo registro,riesce a sottolineare l'ipocrisia di certi personaggi dalla mentalità provinciale e ingenua,che accettano di tutto pur di ottenere ogni genere di bisogno materiale,e soddisfare i propri piaceri fino a ieri contenuti.Il personaggio di Tognazzi incarna l'ingordigia di fame e di sesso repressa negli anni,ed esplosa come un fuoco d'artificio dopo la conoscenza delle tre sorelle Tettamanzi(anch'esse represse sessualmente,queste ultime se possibile in misura maggiore)trovando in ognuna di queste delle parti fisiche attraenti(esemplare la scena dove Emerenziano taglia una mela marcia in tre parti,salvando le parti meno peggio)che gli danneggeranno inevitabilmente la sua già non eclatante condizione fisica.Emerenziano(taciturno provincialotto desideroso di sistemarsi,tutto casa e lavoro,capitato in un harem di zitelle assatanate)è l'emblema delle aspirazioni medio-basse di un italiano che definire medio sarebbe già esagerato,dato che si tratta di un personaggio d'altri tempi involgarito nella mentalità,non molto intelligente ma furbastro,destinato a una fine patetica proprio come lo erano i suoi modi di reagire alla vita.Uno dei migliori film di Lattuada(acido e cattivo come non mai),in un film che può essere interpretato sotto diversi punti di vista,ma che mantiene in ogni caso intatta la sua denuncia contro un certo tipo di squallido provincialismo piccolo-borghese,utilizzando le armi della satira feroce della commedia all'italiana del periodo.
so che adesso dick risponderà come di consueto al mio commento ma non riesco a trovarmi daccordo con lui... dopo un inizio promettente(la voce fuori campo è molto divertente)si passa alla totale mancanza di idee...piu passa il film e piu ci si rende conto della casualità di alcune scene messe li per caso e senza un vero significato! si passa dalla commedia all'erotismo e mai si riesce a capire perche il protagonista sia cosi attratto da queste tre racchie! la regia è la cosa che mi ha deluso di piu... le musiche invece sono ottime...
Nel 1970 questo film è stato il maggior campione d'incassi del cinema italiano. Oggi è ritenuto, giustamente, un classico. Lattuada riporta sullo schermo abbastanza fedelmente un testo di Piero Chiara, "La spartizione" (a proposito, perchè tutti si sono dimenticati di Piero Chiara?) ma forse calca la mano su un macchiettismo non sempre giustificabile nella descrizione sarcastica e dissacrante della società borghese più ottusa e bigotta. In ogni caso, il film è di una comicità inarrivabile: il personaggio di Emerenziano (?) impersonato da un grandissimo Tognazzi, è lo specchio della mediocrità provinciale, ed è praticamente impossibile non ricordare tre donne altrettanto laide, racchie, spregevolmente bempensanti e opportuniste come le mitiche sorelle Tettamanzi (soprattutto la Vukotic), nel cinema italiano. Lo stesso Piero Chiaro si concede una breve apparizione. Film di Culto assoluto, emblema di una commedia italiana che, pur con i suoi difetti, era davvero tra le migliori forme di farsa del cinema mondiale