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Non mi è piaciuto per nulla. Con "Veronica" si potrebbe fare quasi un giochino insieme al fratellino e alle sorelline della protagonista: "bambini, troviamo insieme tutti i cliché di questo film". Oh, ci sono tutti. Proprio tutti. Una mera collezione di cliché uno dietro l'altro, dal soggetto (film tratto dal rapporto di qualcuno, una storia realmente avvenuta si ok, originalissimo) fino ad ogni riga di sceneggiatura. Personalmente l'ho trovato sconfortante. Si può anche cercare la minima variazione sul tema, questa volta con l'adolescente in una situazione familiare complicata che si prende cura delle sorelle e del fratello minori, ma lo sviluppo è di una banalità assurda. Intendiamoci, questo è cinema di "genere" e mi va bene che abbia delle sue coordinate fisse, ma c'è differenza tra questo e tra l'accumulare stereotipi e soluzioni viste e riviste tutte insieme una dietro l'altra. Le uniche cose che riesco a salvare sono la prova della protagonista (Sandra Escacena), che mi è parso cavarsela piuttosto bene con il nulla che aveva in mano ed è l'unica che riesce a trasmettere un poco il pathos degli avvenimenti, e poi un paio di idee visive carine, accompagnate dalle canzoni degli Heroes del Silencio. Il "colpo di scena" finale (così credo fosse previsto da Plaza, ma dubito che abbia creduto anche solo per un momento di sorprendere qualcuno, in realtà) svela qualcosa che è evidentissimo già da un'ora di film più o meno; roba di fronte alla quale ci si trova ad esclamare "Eh. Ma va. E quindi ?". Già il tema "possessione demoniaca" mi annoia terribilmente il più delle volte, se poi il film lo scrivi così, piatto, banalissimo e senza mezza idea, addio.
film basato su una storia vera; una sorta di possessione demoniaca nei confronti di una ragazza spagnola, fatto accaduto nei primi anni '90. Il film però ha un taglio troppo televisivo, la recitazione è discreta ma l'atmosfera si perde per strada, non trasmette tensione. Eppure gli ingredienti ci sono tutti, quello che manca è una solida regia per cui alla fine non ci si spaventa neanche. Si può guardare ma niente di speciale.
A tratti imbarazzante, mi aspettavo molto di più dal co-regista di REC. Storia banale e vista migliaia di volte, questo "Veronica" non ha nulla di originale. Alcune scelte di sceneggiatura incomprensibili, in una storia già molto fiacca. Discreta la prova della protagonista e la ricostruzione dei primi anni '90. Il personaggio della suora totalmente inutile e quasi ridicolo. Film che si dimentica subito. Come si può passare da girare REC a una porcheria del genere? Cmq la trama qui sopra di Filmscoop è errata, anche se sicuramente avrebbe più senso: baita sperduta, donna in terapia, hmm certo più interessante.
Cioè, con tutti i momenti in cui potevano fare la seduta spiritica, proprio a scuola e durante la pausa-eclisse? La suora poi, che senso ha, qual è il significato della sua presenza? Quando usa il crocifisso per "scacciare" l'entità dentro Veronica, mi sono messo a ridere.
Peccato, da Plaza mi aspettavo di più e invece il film non introduce nessuna novità rispetto alle tantissime produzioni simili a "Veronica". Ritmo non altissimo, almeno nella prima parte. Finale leggermente migliore ma che non basta a rendere sufficiente il lavoro di un Plaza sottotono.
ci ho messo 4 notti per finirlo.... quindi abbastanza lento e soporifero come film....la protagonista molto brava, qualche buona sequenza e belle le musiche...ma troppo poco per premiarlo.... si rifà ad una storia vera ma veramente non aggiunge niente al genere..
Compitino assolutamente inutile di Plaza che sforna un filmetto fatto decentemente ma racchiude in se troppi clichè del genere horror/possessione senza aggiungere niente. Inoltre non fa paura.
Sapevo io che dovevo lasciar perdere, questo genere di spiriti maligni o di possessioni hanno poprio stancato. L'ho trovato noiosissimo e fatto pure male.
Una storia interessante in mano al regista sbagliato. Plaza riesce, seppur con una buona tecnica, a creare un film horror che, oltre a non riuscire a restituire alcun senso di tensione, non inventa nulla, ma proprio nulla. I cliscé si sprecano e si arriva alla fine con un pesante senso di stanchezza. Il cinema peggiore è quello che ti lascia indifferente.
Dalle buonissime intuizioni di "Rec" (seppur in tandem con Jaime Balaguero') alla disarmante pochezza di "Veronica". Per Paco Plaza sensibile passo indietro, il regista spagnolo si immerge con cura e buona attenzione per il dettaglio nei primi anni '90, periodo in cui si consuma l' incubo della giovane protagonista, studentessa costretta a badare ai tre piccoli fratellini per via di una madre amorevole ma sempre assente per problemi lavorativi. La giovane, dopo una seduta spiritica non conclusa a dovere, comincia ad essere perseguitata da una presenza soprannaturale dalle fattezze abbastanza patetiche e soprattutto già viste. Ma del resto tutto è clamorosamente convenzionale e già utilizzato altrove in una pellicola priva di qualsiasi spunto originale. L' unico motivo di interesse è legato alle giustificazioni che spingono Veronica a voler entrare in contatto con l'aldilà (l'assenza paterna le nega il diritto ad una vita più idonea alla sua età): tuttavia non è mai riscontrabile un reale approfondimento e le cose gettate a casaccio -a partire dalla suora non vedente per poi passare all' improvviso rifiuto delle amiche- sono eccessivamente inverosimili anche per un film di questo genere. La parte finale offre ritmo ma anche in questo caso la fantasia di Plaza denota pigrizia limitandosi ad una fastidiosa emulazione.