via castellana bandiera regia di Emma Dante Svizzera, Italia 2013
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via castellana bandiera (2013)

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locandina del film VIA CASTELLANA BANDIERA

Titolo Originale: VIA CASTELLANA BANDIERA

RegiaEmma Dante

InterpretiEmma Dante, Alba Rohrwacher, Elena Cotta, Dario Casarolo, Carmine Maringola, Elisa Parrinello, Giuseppe Tantillo, Sandro Maria Campagna, Renato Malfatti

Durata: -
NazionalitàSvizzera, Italia 2013
Generedrammatico
Tratto dal libro "Via Castellana Bandiera" di Emma Dante
Al cinema nel Settembre 2013

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Trama del film Via castellana bandiera

E' una domenica pomeriggio. Lo scirocco soffia senza pietà su Palermo quando due donne, Rosa e Clara, venute per festeggiare il matrimonio di un amico, si perdono nelle strade della città e finiscono in una specie di budello: Via Castellana Bandiera. Nello stesso momento, un'altra macchina guidata da Samira, dentro la quale si ammassa la famiglia Calafiore, arriva in senso contrario e penetra nella stessa strada. Né Rosa al volante della sua Multipla, né Samira, donna antica e testarda al volante della sua Punto, intendono cedere il passo l'una all’altra. Chiuse all'interno delle loro macchine, due donne si affrontano in un duello muto che si consuma nella violenza intima degli sguardi. Un duello tutto al femminile punteggiato dal rifiuto di bere, mangiare e dormire; più ostinato del sole di Palermo e più testardo della ferocia degli uomini che le circondano. Perché, come in ogni duello, è una questione di vita o di morte...

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Voto Visitatori:   6,63 / 10 (12 voti)6,63Grafico
Voto Recensore:   7,00 / 10  7,00
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Voti e commenti su Via castellana bandiera, 12 opinioni inserite

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Misialory  @  11/09/2020 22:35:59
   6½ / 10
Due donne: al volante la stessa regista Emma Dante, a fianco la bravissima Alba Rorhwacher. Sono una coppia, non più felice che sta per dividersi ma ecco che sbagliando strada (ma alla fine si saprà che non è un errore), le due signore si trovano in un quartiere di puro degrado, un rione dove meglio non transitare, figuriamoci fermarsi.
Qui si imbattono nella famiglia Calafiore, la summa del meglio del quartiere: l'anziana donna al volante è considerata una pazza, il genero un omone poco raccomandabile e dietro figli o nipoti di varie età stipati in una Punto che sotto il sole di Palermo dà l'idea di un forno insopportabile.
E' qui tutto inizia o tutto finisce a seconda di come lo vogliamo interpretare: le due auto si bloccano l'una con l'altra in una stradina stretta (Via Castellana Bandiera), non basta farsi segni o suonare, la questione è chiara, nessuna delle due auto si sposta. Questa è la storia. Il tentativo di interrompere il film c'è stato per almeno due volte ma ho resistito per vedere dove andava a parare. La situazione così inverosimile da modo di osservare da vicino la vita di certi sobborghi poveri e disagiati. Il messaggio però sfugge: forse l'autrice ha voluto raccontare la testardaggine delle donne di Palermo, o l'assurdità di certe circostanze che alla fine vengono sfruttate, senza rispetto per la vita stessa.

topsecret  @  01/05/2017 21:34:16
   6 / 10
L'imbecillità della regista è pari quasi quanto quella del plot, comunque originale per come presentato, quando inizia con la messa in scena di una location stretta e polverosa per poi trasportarsi in un'altra ampia e ben visibile, dove ci passano due transatlantici in direzione opposta, figuriamoci due utilitarie. E questo è un errore così grossolano che ancora mi chiedo se sono io ad aver frainteso e visto una cosa per un'altra o se, come penso, la regista manca di lucidità, emozionata forse per l'esordio dietro la macchina da presa.
Due macchine si fronteggiano in una stradina stretta di un rione decadente, come due duellanti in un polveroso far west, e dove una questione di principio idiota è il pretesto per discorsi chiarificatori e per scelte estreme liberatrici. Peccato che per tutto questo ambaradan bastavano 20 minuti di tempo e centinaia di metri di pellicola in meno. E la lunga scena finale dove tutto il rione corre per la via è, oltre che insulsa, ampiamente evitabile.

TheLegend  @  01/03/2016 15:54:13
   4 / 10
Potete cercare di trovarci tutti i significati che volete ma il film resta una palla clamorosa.

polbot  @  20/12/2015 22:05:17
   6 / 10
Nulla dire: soggetto davvero originale. Però questi due drammi paralleli non sono riusciti a coinvolgermi, per cui alla (un po' sospirata) fine non mi è rimasto molto.

tumbleweed  @  22/11/2013 17:59:31
   8 / 10
Merita. Meritano i cani randagi, il pane raffermo, le tombe spezzate, una Palermo trasandata e color terracotta. Merita l'attrice ultraottantenne con il viso bianco e draculeo, irremovibile e testarda e gli omin'enniente. Merita Emma Dante e il suo "western" originalissimo. Che altro dire?

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  19/10/2013 23:29:09
   4 / 10
Senza indurmi al sonno mi ha procurato tanta noia. A voler essere franchi e cattivi è un film che sprizza complesso d' inferiorità femminile da tutti i fotogrammi. "Visivamente però è bello". Vuoto e austero, secondo me, una minestrazza chic decorata con le foglioline di prezzemolo.

marimito  @  06/10/2013 09:25:46
   6½ / 10
Due dolori a confronto e che chiedono ciascuno il proprio riconoscimento, senza che si possa affermare che alcuno di esso abbia un senso oggettivo ed una ragione che lo giustifica. Una storia cui non si può negare una certa assurdità, in uno scorrere delle immagini lento ma utile, "forse", a focalizzare lo spettatore sull'incomprensibile atteggiamento di due donne e di ciò che sta loro intorno. Complessivamente sufficiente o poco più.

gianni1969  @  28/09/2013 12:48:04
   8½ / 10
Da uno spunto banale e quotidiano, ne esce un opera piena di sfumature, quasi un duello western, molto brave le protagoniste, veramente interessante

mrmassori  @  28/09/2013 10:19:20
   7½ / 10
Personalmente a me questo film di Emma Dante è piuttosto piaciuto, perchè esprime pienamente molti dei difetti tipici del palermitano medio-basso e in generale della mentalità palermitana e dei difetti tipici come l'arroganza, la prepotenza (io sugnu u cchìù fuoirti!!!), il fottersene degli altri per trarre i propri vantaggi ecc. l'inciviltà senza limiti, l'ignoranza e l'essere proprio tipo bestie ecc ecc ecc

Anche se ovviamente era tirato al limite alcune volte (ma l'ha fatto volutamente, per esempio mi è piacito tropppoo l'omaggio a Leone e agli spaghetti-western quando le due donne scendono dalla macccina e si sfidano a colpi di ....pisciazza auhauah), un pò grottesco ma pieno di metafore.

la pecca, secondo me , è stata dal punto di vista registico, ovvero una buona idea realizzata a metà e in modo non proprio lodevole. anche se ovviamente Emma è una regista teatrale talentuosa e ha voluto esprimere e ricreare quella staticità per descrivere certe scene e la piscologia molto simile ma contrappposta delle due donne, tuttavia alcune scene girate un pò così o inquadrature in soggettiva poco curate simili a scene molto amatoriali.
eccessiva però la lunghezza, poteva esserci qualche taglio.

un'altra cosa bella è stata che all'uscita con i miei amici ha scaturito in noi diverse discussioni e ci ha lasciato dei dubbi e delle curiosità (e questo è molto significativo, perchè quando un film ti lascia dubbi e diverse interpretazioni significa che dietro ci sono grandi genialità)

gli dò un 7, 5 per le ideee di cui è pieno.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  26/09/2013 23:38:03
   7 / 10
Cosa sarà mai quest'aria che tira? Un cinema che improvvisamente scopre la "street scene" degli agglomerati urbani, che si apre tra fantasmi evocati (un cimitero, fondali marini) e si chiude in un coraggioso piano-sequenza di oltre 10 minuti. Elena Cotta è irraggiungibile, e per questo si stringe attorno a lei un circo affettivo e squallido che a me ha ricordato molto quel magnifico film di Comencini, "Lo scopone scientifico" (ehm il guappo imbroglione sembra ricalcare proprio Modugno). Un esordio che ha sicuramente qualche forzatura di troppo - splendido cmq. l'omaggio a Leone e agli spaghetti-western - ma scritto e recitato davvero bene, con quel mondo sommerso e vitale che colpisce per la sua aspra quotidianità.

Vedi recensione

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  26/09/2013 20:30:41
   7 / 10
Una empasse per due dolori diversi. Un punto di non ritorno costellato dalla pura e semplice tensione distruttiva di due donne che gradualmente si allarga a macchia d'olio a tutta Via Castellana Bandiera, appendice di un mondo senza legge, simil western, dove lo Stato non mette piede e popolato da un'umanità sgradevole e incattivita che richiama in una certa misura i lavori di Ciprì e Maresco.
Un cul de sac in cui l'unico sbocco è un dirupo, logica conclusione di un mondo senza empatia, senza condivisione e compassione, senza la capacità di comprensione e la forza di tornare indietro sui propri passi o i propri errori. Un buco nero che ingoia tutto e tutti, lasciando solo desolazione.
Un buon esordio di Emma Dante, tra realismo della messa in scena e il grottesco dei personaggi, orchestrato con un certo equilibrio, pur non privo di qualche sottolineatura di troppo.

suzuki71  @  26/09/2013 00:04:34
   8½ / 10
Due premi meritatissimi (migliore attrice per Elena Cotta, miglior commento musicale per i Fratelli Mancuso con un solo, magnifico pezzo finale) per un film singolare, anarchico, umanissimo e illuminato nella sua assenza di regole: la scelta delle donne che viene rispettata nonostante tutto, un miscrocosmo di sole persone, senza autorità nè legalità nè pregiudizio, per sentirsi liberi e vivi. Chi riesce a cogliere "oltre" non potrà non emozionarsi a questa comunità che si stringe attorno a questa scelta bizzarra e viva, fino alla fine, in una straordinaria, indimenticabile scena finale di luce e d'amore.

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