violenza per una giovane (1960)

Il racconto con pochi personaggi riuniti in un mondo lontano e isolato, come rinchiusi in una bolla, è uno dei modelli preferiti da Luis Buñuel, che non da punti di riferimento narrativi neanche in questo caso, creando un suo ritmo, un suo andamento ed una sua direzione. LA JOVEN-THE YOUNG ONE (Violenza per una Giovane) è però un film interessante sotto due aspetti: il primo è una scrittura forte, che non ha freni ma non crea neanche personaggi bidimensionali o inverosimili, esprimendo in maniera convinta e non velleitaria tutte le tematiche politiche e anti-clericali dell'autore; la seconda è la regia granitica di quest'ultimo, non più esteticamente povera per essere povera ma esteticamente povera per essere ricca, considerando inoltre la quantità di movimenti di macchina e la qualità della recitazione. Ci mette una ventina d'anni per espiare il peccato d'autore, che l'aveva lasciato fermo per un'altra quindicina dopo l'esordio, e nonostante avesse già girato film particolarmente preziosi, la maturità totale si può dire arrivata soltanto ora.