visitor q regia di Takashi Miike Giappone 2001
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visitor q (2001)

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locandina del film VISITOR Q

Titolo Originale: BIJITA Q

RegiaTakashi Miike

InterpretiKenichi Endo, Fujiko, Jun Mutô, Shoko Nakahara, Ikko Suzuki

Durata: h 1.24
NazionalitàGiappone 2001
Generehorror
Al cinema nel Novembre 2001

•  Altri film di Takashi Miike

•  SPECIALE VISITOR Q

Trama del film Visitor q

Un ex reporter televisivo cerca di realizzare un documentario sulla violenza e il sesso tra giovani. A questo scopo, ha rapporti con la figlia, che è una prostituta, e riprende il figlio umiliato e picchiato dai compagni di classe. Uno sconosciuto, Q, resta coinvolto nella vicenda...

Film collegati a VISITOR Q

 •  SPECIALE VISITOR Q

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Voto Visitatori:   7,58 / 10 (100 voti)7,58Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su Visitor q, 100 opinioni inserite

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Boromir  @  01/11/2022 10:54:48
   8½ / 10
Uno dei film più estremi di Miike, non tanto nell'estetizzazione violenta (poco presente e comunque non strabordante come in Ichi the Killer) quanto nei contenuti, degni del Teorema di pasoliniana memoria. Le disfunzioni relazionali, il ritratto della deriva giovanile nipponica divisa tra bullismo e violenze domestiche, la riconciliazione attraverso l'atto perverso inscrivono perfettamente il film nella poetica di Miike e, in senso più largo, all'interno delle concettualità cinematografica giapponese (la presenza di un fattore "Q" esterno che, come Godzilla, interviene a ristabilire un equilibrio violato), trovando nel latte materno il lubrificante definitivo al raggiungimento della catarsi finale.
Dal canto suo, Miike concentra in un film di poco meno di 90 minuti tutto ciò che può disturbare lo spettatore meno disposto, dall'incesto alla violenza su minori, passando per quel miracolo della vita che sono gli escrementi. Lo sguardo digitalizzato delle immagini ben esprime la progressiva degenerazione dell'essere umano in involucro vuoto di anafettività ed esistenzialismo al di fuori di ogni regola dettata dalla morale. Un piccolo capolavoro, libero da ogni convenzione e pregno di simbolismi espressivi che s'insinuano sottopelle.

Alpagueur  @  13/11/2020 12:51:19
   5½ / 10
Scene scioccanti a scopo di trasgressione horror, critici dei reality e dei media, visione severa delle società moderne oggi nel mondo o più specialmente in Giappone...questo film è tutto e niente di questo. Puoi guardare l'inguardabile e non reagisci. Le scene inquietanti dovrebbero disturbarti ma falliscono sistematicamente in questo. Perché? Non chiedere perché. C'è una ragione per questo. Questo film non è né realtà né finzione, è solo "arte". Inoltre, non si può paragonarlo a un film di David Lynch, è esattamente l'opposto. Lynch usa il simbolismo per immergersi in profondità nei sogni e nella follia. Non ci sono sogni qui, solo pornografia. Potresti allora essere tentato di confrontare questo film con i lavori di David Cronenberg. No, non si tratta "di" pornografia. Non si interroga sulla sua stessa perversione. Allora, cos'è questo film? Dentro la matrice dell'arte, è il surrealismo. Forse lo spagnolo Luis Buñuel è il più vicino per un confronto. Anche se qui non c'è bellezza e talento, solo stranezza in un ordine di fatti. Il visitatore Q non parla altro che del regista stesso e di ciò che cerca di togliersi dalla mente. Takashi Miike sta violentando la sua coscienza per produrre una non-realtà fuori dal sogno. Questo film non ha scopo. L'arte dovrebbe servire (e/o somigliare) a qualcosa di simile? Questa è l'unica domanda che vale la pena porre. Ora il film fallisce anche in questo. È disgustoso, non depravato e fuori dalla ragione. Cerca persino di ordinare le cose, di fare una storia quando dovrebbero prevalere le sciocchezze. Peggio ancora, porta una sorta di morale in famiglia, attraverso l'estraneo e lo svolgersi degli eventi. Questo film si sforza di essere surrealista e poi uccide tutto il potenziale del suo surrealismo. Takashi Miike si tradisce con le sue bugie inconsce. Si ha la costante sensazione che quello che sta nascondendo distrugga lo spettacolo. Questo è solo un aspirante surrealismo, molto sopravvalutato e noioso da paura.

VincVega  @  27/01/2019 14:52:38
   8 / 10
Miike ci va giù pesante e mostra un ritratto estremo della società giapponese (e non solo), in cui l'empatia è praticamente assente, i rapporti tra le persone sono ai minimi, ma fondamentalmente liberandosi delle regole e delle proprie remore l'uomo può rendersi libero. Un film malato, assurdo e disturbante. E' incredibile cosa è capace di fare Miike con le immagini, nonostante un budget inesistente.

horror83  @  08/01/2019 19:57:08
   6 / 10
Molto disturbante come film, c'è un po' di tutto però è anche un film che certe volte strappa una risata (i giapponesi sanno essere grotteschi). io l'ho visto dopo essermi vista A Serbian Film quindi non mi ha scioccata più di tanto, certo che se lo avessi visto prima sarebbe stato peggio. Certe scene ti rimangono in testa per un po' di tempo. Sono film troppo disturbanti e non per tutti (non che chi li guarda sia più figo degli altri è solo che hanno delle scene troppo disturbanti). Visto una volta non credo che lo rivedrò. Metto 6 perché è un sottogenere dell'horror che non mi piace (preferisco altri sottogeneri dell'horror) ma l'ho voluto vedere per curiosità.

Danae77  @  23/07/2015 11:16:09
   9 / 10
Film duro e molto controverso. Incesto, necrofilia, stupro, violenza...non manca di nulla. Una famiglia malsana, ossessionata, repressa, i cui individui sono schiavi delle proprie frustrazioni che vengono "sedate" con ogni sorta di brutalità, l'uno nei confronti dell'altro e non solo. L'incontro con una sorta di messia che, attraverso comportamenti bizzarri e molto discutibili, riconduce il loro universo ad una involuzione. Destabilizzante.

Filmaster95  @  12/05/2015 13:17:25
   7½ / 10
Allucinante oserei dire alcune scene ti rimangono impresse, questo film racchiude tutto il peggio che un'essere umano possa concepire ovvero prostituzione da parte della figlia, bullismo da parte dei compagni di scuola, veramente pesanti le umiliazioni che deve subire, la pazzia della moglie che prova piacere nel procurasi ferite di vario genere ed infine il padre autore di atti di necrofilia, violenza, incesto e omicidi in partecipazione con la moglie tutto in un clima freddo senza emozioni dove le immagini osservate dal visitatore ignoto parlano da sole.
Un film crudo come pochi altri, dove la follia la fa da padrone, la quale paradossalmente unirà la famiglia che prima della visita di q era totalmente disunita, in un nucleo solido.
Penso che sia il film più provocatorio di miike anche se nella sua carriera il regista ci ha abituato a pellicole tutt'altro che tranquille.
Per me rimane un film visionario che merita, da premiare per il coraggio nel portare alla luce una pellicola di questo genere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  13/04/2015 19:00:15
   7 / 10
"Visitor Q" rimane tutt'oggi uno dei film più incompresi di Miike, una lucida follia in cui il regista nipponico ricompone, con l'ausilio di un suo alter ego (il Visitatore del titolo) una famiglia alla deriva: un vero inno all'amore familiare, anche se, visto superficialmente, potrebbe far pensare all'esatto opposto. E lo fa buttando dentro il calderone tutti gli ingredienti immaginabili: prostituzione, incesto, sodomia, bullismo, necrofilia e chi più ne ha più ne metta.
Rimane un film impossibile per chi non è avvezzo ad un certo tipo di cinema, una pellicola difficile e a tratti insostenibile anche per chi alle pazzie di Miike c'è abituato... forse il buon Miike è semplicemente troppo avanti per noi comuni mortali...

GianniArshavin  @  02/12/2014 23:44:47
   6 / 10
Fra i film più controversi e fuori di testa del nipponico Takashi Miike non si può non annoverare "Visitors Q",produzione per la TV Giapponese (!!!) che ricorda molto da vicino il "Teorema" di Pasolini.
Il regista orientale ovviamente prende la materia del poeta italiano e la esprime seguendo il suo stile sempre eccessivo e provocatorio , dando vita ad un'opera a tratti insostenibile e a tratti molto vicina al trash più ironico.
Quello che può sembrare un ossimoro bello e buono è invece il concetto di base che rende "Visitors Q" un film pazzescamente fuori da ogni logica , pregno di tematiche serie e delicate (stupri,violenze domestiche,incesti,prostituzione,bullismo,sevizie) che vengono affiancate da sequenze che sfociano nel trash , il tutto amalgamato in una miscela grottesca che non risulterà indigesta a chi ha un minimo di confidenza con questo genere di pellicole (astenersi i profani).
Il regista nipponico si inventa una serie di metafore di difficile fruizione e facilmente fraintendibili , dal visitatore del titolo (a differenza di quello pasoliniano questo è molto più macchietta) alle strade catartiche che i membri di questa famiglia disfunzionale prenderanno per "redimersi" e dare una svolta. Abbonderanno dunque le scene ai limiti della sostenibilità , evidenziate da una regia quasi documentaristica che coinvolge malgrado l'alto tasso di alienazione che la storia trasmette.
Proprio i movimenti di Miike sono sempre calibrati alla perfezione per non far sfuggire all'occhio schifato ma curioso dello spettatore nessun malato particolare (la scena iniziale ne è un esempio) , cosa che ci farà sentire parte integrante del marciume della vicenda ,generando in noi una sensazione tutt'altro che piacevole.
Malgrado i palesi significati il titolo pecca di esagerazioni di ogni sorta che cancellano a tratti i messaggi che il cineasta vuole lanciarci. Questo film è infatti da maneggiare con cura per non rischiare di essere travolti in negativo da una serie di situazioni incomprensibili e ai limiti dell'assurdo.
L'appena citato difetto , insieme ad un ritmo lento,una fotografia scarna (parliamo comunque di un prodotto destinato alla TV) e alcune scelte di scrittura discutibili ( le scene demenziali edulcorano la pillola ma sembrano quasi del tutto fuori contesto) abbassano il mio personale voto che comunque rimane ampiamente sufficiente per un titolo coraggioso e che solo un matto poteva partorire.

alex94  @  17/06/2014 19:29:51
   8½ / 10
Ottimo film di Miike,malatissimo e disturbante come nel suo stile.
La trama è sviluppata in modo molto originale alternando situazioni disgustose ad altre grottesche ad altre ancora altamente simboliche riuscendo in questo modo a spiazzare continuamente lo spettatore fino al folle finale.
La regia naturalmente è ottima proprio come le interpretazioni.
Questo è uno dei pochi film di Miike che ho visto che non contiene scene splatter ma il film è comunque molto forte e quindi non per tutti.

MonkeyIsland  @  03/08/2013 15:57:54
   7 / 10
** DIVERSI SPOILER **

Strano film di Miike che confeziona una storia grottesca, realista dove all'interno di una famiglia benestante viene analizzato in un certo modo la situazione della società attuale.
La famigliola apparentemente perfetta nasconde in realtà molte perversioni e sarà sconvolta dall'arrivo di un giovane.
Sicuramente un film non per tutti visto che ci sono diverse scene pesanti come l'amplesso tra padre e figlia, il giornalista sodomizzato con un microfono, il seno di una donna mentre questa ha degli orgasmi produce sperma (?) e dove anche la necrofilia ha un senso positivo che travalica la pura insanità mentale.
Un film estremo, che oltre alle forti immagini nello spettatore può dare il malessere per alcune sensazioni,pulsioni che si celano dietro anche all'individuo apparentemente più sano e di cui si farebbe fatica a dubitare.

Per apprezzare il film, anche se non lo ritengo un capolavoro consiglio in modo assoluto di visionare prima altre pellicole di Miike, visto che altrimenti vedendo il film si potrebbe pensare che ci troviamo di fronte a una pugnet.ta d'autore ben confezionata.

Krasnodar  @  20/03/2013 12:29:04
   8½ / 10
Eccezionale .. malatissimo come giusto Miike sa esserlo , ma allo stesso tempo simbolico . Se lo trovate è da non farselo scappare ! Scene che non vedrete da nessuna parte ;)

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  06/12/2012 18:59:18
   7½ / 10
Non è quel cinema abbottonato che eccede, ma poi, come pentito, retrocede. La narrazione avanza diligentemente ammorbata e ammorbante. Lo spettacolo dell' osceno è onesto e spassoso, piuttosto che disturbante. Sottoponendosi alla visione si accetta di assaggiare una dimensione "aliena", con i suoi individui e le sue norme. Improbabili magari, ma indubbiamente coerenti. Per certi versi il film è un test di tolleranza, e uno schiaffo alla smania di acculturazione - in senso ampio. VisitorQ non tenta di rattoppare, correggere o redimere. Salva la famiglia Yamazaki stimolandone la già avviata disintegrazione, quindi la rinascita. Finale di speranza, persino troppa per i miei gusti.

prof.donhoffman  @  29/11/2012 13:08:32
   1 / 10
Il primo Miike non si scorda mai ...
Anche se mi ha fatto davvero ******.

Signor Wolf  @  05/05/2012 00:01:18
   7½ / 10
film grottesco che vorrebbe forse far repulsione, ma io l'ho trovato particolarmente divertente.. specie il personaggio di Q

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Fuori Orario  @  23/04/2012 17:11:31
   8½ / 10
La rilettura(voluta o no,non ci è dato saperlo)del teorema pasoliniano,secondo Miike Takashi..
Il gusto per il gore-splatter fine a se stesso(che ha avvicinato al regista molti teen affamati esclusivamente di sangue gratis)cede,quasi completamente, il passo ad un'analisi fortemente drammatica della perdita d'identità nella famiglia moderna..
Miike compie quest'analisi in maniera diretta e cruda,con il preciso intento di sconvolgere lo spettatore,per condurlo all'interno della problematica morale derivante appunto dall'appiatimento dei rapporti familiari..
Lo shock inevitabilmente induce ad una riflessione,Miike lo sa,ed estremizza questo frangente(quasi divertendosi nel farlo) per scavare più a fondo possibile,conducendo l'oggetto della questione,la famiglia appunto,a disgregarsi,distruggersi,affondare in un'oceano di misere perfidie,impattare brutalmente con la deviazione psicologica..sino a spogliarsi completamente di sovrastrutture..arrivando ad essere un nucleo unico composto da elementi archetipici,che solo uniti hanno possibilità di esistere.
Il visitatore rappresenta l'elemento estraneo necessario per l'evoluzione di questo nucleo..quasi una coscienza familiare che condurrà la famiglia all'ri-unione finale..
E' un film per stomaci forti che non va assolutamente perso..
Per gli amanti del regista un cult assoluto

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  23/04/2012 10:18:30
   7½ / 10
Buon film, godibile soprattutto nella seconda folle parte!

speXia  @  16/01/2012 21:09:55
   9 / 10
Uno dei tanti filmoni di Miike, molto sottovalutato.
Lontano dalla perversione di Ichi The Killer, la crudeltà di Imprint, la malinconia di Audition e la paura di The Call, il film è probabilmente il film più buonista di Miike che ho visto fin'ora.
La trama è all'apparenza molto semplice: un nucleo famigliare, in cui regnano indifferenza e violenza, si sta autodistruggendo. A rimettere a posto le cose interviene il "Visitor", enigmatico personaggio che, a colpi di sassate in testa, riuscirà a farsi spazio nella famiglia. La sua presenza influirà però sui vari personaggi, in modo più benefico di quanto si possa aspettare da un film di Miike. Da questa banale sinossi si diramano però le varie esperienze dei personaggi e, nonostante la perversione presente nel film (come già detto, però, in quantita minore rispetto agli altri Miike), tutto si concluderà con un geniale lieto fine.


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Alcune scene sono molto simpatiche (meraviglioso, a parere mio, il monologo del padre mentre riprende i fuochi d'artificio che sfasciano tutto), ma non per questo il film non riesce a farsi prendere sul serio, anzi, alcune sequenze rimangono impresse specialmente se non siete abituati alla crudeltà del regista.
Insomma, agli appassionati di Takashi come me penso che piacerà molto, a quelli che non hanno esperienza con la sua filmografia consiglierei di iniziare da film meno impegnativi e meno grotteschi, anche perchè alcune scene potrebbero non essere gradite e risultare demenziali e stupide. A mio parere, comunque, da vedere!

Gabbone  @  28/11/2011 17:06:05
   5 / 10
Che i giapponesi siano fuori come un balcone lo sapevamo già, ma qui si passano un bel po' di limiti. Troppo, troppo dissacrante. E tral'altro fine a se stesso. E molto ma molto noioso. Capisco il voler stupire lo spettatore, il voler descrivere i problemi odierni della società attraverso frequenti iperboli, ma dopo un po' non se ne può più. Non lo definirei neanche un horror, secondo me è al limite tra grottesco e trash puro. Apprezzo il coraggio del regista, ma preferisco mille volte altri suoi lavori. Su questo stesso filone altri film dicono di più, divertendo di più ed annoiando molto meno.

goodwolf  @  06/11/2011 23:59:23
   6½ / 10
Mi piacciono i film particolari, grotteschi o schizzati. Qui onestamente si passano tutti i limiti, dopo un po' non ti sorprendi piú di nulla.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  08/10/2011 18:56:50
   6 / 10
Ogni mercoledì sto guardando un film di Miike...so a cosa vado incontro e ogni volta attendo con trepidazione quel momento ma nello stesso tempo so a cosa vado incontro...è come se provassi gusto a farmi del male,ma vedo che non sono il solo...
Perche tutto quello che vediamo in questo film può anche dare fastidio...si comincia con un incesto di 10 minuti e si procede con figli che picchiano le proprie Madri che a loro volta si prosttuiscono per avere la droga...Insomma un incubo!
E il disgusto raggiunge il culmine in un atto di necrofilia...si,c'è anche questo...
Per fortuna arriva questo "visitor" all'interno della strampalata famiglia e porterà all'eccesso le loro fobie salvandoli,forse...
Il regista è stato spesso accusato di misoginia e probabilmente questo è uno dei film più sotto accusa!
Difficile da digerire...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  01/08/2011 23:29:52
   7½ / 10
Una tipica famiglia giapponese umiliata, repressa e disaggregata dove l'improvvisa presenza di un ospite scatena una reazione a catena in cui i componenti scopriranno nuove pulsioni, non importa se negative e positive dal punto di vista etico e morale. L'importante è che siano liberatorie e che fungano da catalizzatore aggregante del nucleo familiare. E' un film curioso, soprattutto nel suo sovvertire totalmente, nelle sue dinamiche s'intende, il teorema pasoliniano. Lo stile volutamente grottesco e divertito di Miike stemperano gli aspetti più disturbanti della pellicola, ma rimane un film interessante da vedere.

Frank Kaufner  @  02/07/2011 22:21:50
   1 / 10
sono veramente sbalorditivi sti voti alti, ci si aspettano queste cose da Miike ma stavolta è stato indecoroso al massimo e inoltre mi ha annoiato da morire questo film. Da evitare!

guidox  @  15/05/2011 20:37:45
   5½ / 10
soggettivamente parlando, una mezza delusione.
di disturbante ha poco o nulla, per rimanere scioccato dovresti vedere questo film per sbaglio senza sapere minimamente chi è il regista e di cosa tratta.
poi l'ho trovato lento e quindi anche un po' noioso, nonostante gli vada dato atto che la critica alla famiglia e alla società più in generale è quantomeno originale.
probabilmente quello di Miike non è il cinema che fa per me, nonostante Audition che ho apprezzato tanto.

incubodimorte  @  27/03/2011 19:18:32
   6½ / 10
Non so. Forse è troppo perverso per me. E' buona l'idea di questa ricostituzione familiare non buonista e totalmente opposta alla morale tradizionale. Però non mi ha fatto impazzire. Di Miike preferisco altro.

CyberDave  @  20/02/2011 12:28:15
   2 / 10
Francamente non so come questo film possa avere una media cosi alta, non mi sono mai annoiato tanto guardando questo....film??? E' più un reportage che denuncia la vita adolescenziale in Giappone e francamente spero per loro che non sia cosi. Assurdo, di pessimo gusto e come detto noioso come non mai, non mi è piaciuto per niente.

Stunter  @  26/11/2010 19:33:10
   8½ / 10
Film folle all'ennesima potenza !!!! Davvero particolare , da Takashi Miike bisognava aspettarselo , ci son rimasto troppo ! Finale stupendo ,r itmo un pò lentino ma è da vedere !!

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Cannibal Bunny  @  05/11/2010 10:27:49
   8 / 10
Un film che fa impazzire, in tutti i sensi. Forse il ritmo sarà un po' lento, ma i contenuti davvero forti. Miike omaggia Pasolini, ma lo fa a modo suo, con una storia contorta, malata e dannatamente intrigante. Tra i migliori del regista.

-Uskebasi-  @  14/10/2010 13:21:14
   7 / 10
Ecco il mio primo Mike. Ovviamente mi ha sorpreso, stupito, illuso, schifato e deluso.
Il degrado di una famiglia, emblema dell'orrido e della disumanità, prima della salvezzza per mano di uno sconosciuto ragazzo, rappresentante della ragione della speranza e della consapevolezza. Una riNascita collettiva che come tutte le nuove vite esce fuori dal dolore del parto, qui più straziante ed estremo che mai. Uno dei film più malati che abbia visto. Senza dubbio un potenziale capolavoro che però non mi ha convinto del tutto, a tratti si avvicina pericolosamente al ridicolo e la figura del Visitatore non mi è sembrata sviluppata bene, quasi incoerente.
Peccato, perchè è un 7 a cui bastava poco diventare 9.

pinhead88  @  11/09/2010 21:37:03
   6 / 10
Troppo strano, troppo lento e troppo eccessivo per i miei gusti. Continuo a sostenere che Ichi e Audition rimangano i migliori film di Miike.

Dosto  @  18/08/2010 14:13:16
   7½ / 10
Si ride di gusto in questo film di Miike, per quanto possa sembrare paradossale le scene più crude(come l'atto di necrofilia e i due coniugi che tagliano i corpi) sono le meglio riuscite e le più divertenti. Quando dico ridere di gusto logicamente non si deve pensare alle risate che provocherebbe un buon film comico. Miike ci mostra come si possa ridere della violenza più tremenda. Inoltre il film fa pensare. Buon finale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  18/08/2010 10:54:32
   6½ / 10
All'inizio volevo dare 4, perchè è noioso e la violenza non ha scopo, non ha pathos, non dice nulla e sembra messa a caso… poi mi sono accorto che in realtà tutto è burlesco, e bisogna prenderlo per quello che è, un film malato ma grottesco che non pretende di essere di più… e le tematiche sessuali-necrofile-incestuose sono mostrare in modo canzonatorio e quasi farsesco…
An, però la fotografia fa pena. I bei film di Miike sono altri…


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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  02/08/2010 19:59:16
   7½ / 10
Si dice, e il tutto mi sembra plausibile e quasi ovvio, che se decidiamo di suicidarci ma non ci riusciamo, vuoi per un ripensamento nell'ultimo istante ( che non sarà più l' Ultimo) vuoi per essere in qualche modo sopravvissuti all'inumano gesto, si dice che da quel momento la nostra vita verrà apprezzata enormemente di più, e vissuta in un'ottica completamente diversa.
Visitor Q non è altro che la metafora di del tentato omicidio/suicidio di un'intera famiglia sventato grazie all'intervento di un esterno, il Visitatore, personificazione (forse) di una coscienza personale e collettiva finalmente venuta fuori.
La famiglia Yamakazi è completamente distrutta e snaturata. In un micidiale circolo di violenza e vizio ogni componente è in qualche modo legato all'altro soltanto attraveso legami aberranti, che siano percosse ( figlio alla madre), sesso ( padre alla figlia) indiffernza reciproca ( 2 adulti) e totale assenza di amore ( figlio-padre). Come dicevo siamo oramai sull'orlo del baratro e il suicidio familiare ( in realtà plurimo omicidio di uno con l'altro) è ormai ad un passo. Molte volte per svegliarsi si ha bisogno di un forte scossone, emotivo o fisico che sia. Questo scossone sarà rappresentato da un giovane ragazzo, il visitatore del titolo. Ed ecco che la madre, vera e propria ultima ruota del carro, diventerà al contrario figura letteralmente decisiva. Tutto il filo psicologico che regge il film è legato all'importanza della maternità. Quando il visitatore strizzerà i capezzoli della donna lasciando finalmente uscire la maternità (il latte) così a lungo represso negli anni, la donna capirà finalmente il suo ruolo e funzione. Acquisirà come una nuova aurea per la quale anche i suoi familiari, soltanto vedendola, sentiranno il bisogno primordiale e umano di legarsi a lei fino a sfociare nel finale in cui tutti e 3 ( due dal seno, uno nuotando nel latte materno caduto per terra) si nutriranno da essa. Tutte le scene immonde e squallide all'interno del film non sono altro che reificazioni di questa mancanza d'affetto, di questo distacco materno che colpisce i protagonisti. E l'atmosfera surreale è quella giusta per manifestare questa duratura perdita d'identità familiare, questo vivere nel mondo ma fuori di esso. Non mancano le scene sbagliate, su tutte l'omicidio dei teppistelli, che provoca in chi la vede un senso di irrealtà non provata prima, molto diverso dalla surrealtà sempre presente e imperante. Peccato, perchè malgrado l'incredibile accozzaglia di nefandezze ( omicidio, violenza, stupro, incesto, pedofilia, necrofilia, prostituzione, droga, etc..) presenti, il film di Miike presenta una sorprendente verosimiglianza, un senso di realtà, labile ma indissolubile. Grandissima come detto la forza metaforica, specie nel finale e nella scena dei pezzi del puzzle (usati dal visitatore a mo di briciole di Pollicino per portare la madre da lui, nella scena che culminerà con lo strizzamento dei capezzoli). Il puzzle sono i pezzi della famiglia da ricomporre e non a caso si fermano sulla foto della figlia da riconquistare e riportare a casa (abita e si prostituisce fuori casa), ritratta nel peccaminoso Morso della Mela.

Ottimo film , forse capolavoro, poetico nello squallore, come una lettera d'amore cosparsa di sangue e m.erda.

Tangolino  @  07/07/2010 10:33:26
   8½ / 10
Il primo Miike non si scorda mai.Cinico e grottesco,ma fa riflettere.

chem84  @  27/06/2010 18:21:48
   7½ / 10
L'idea della famiglia nipponica secondo il bizzarro regista giapponese.
Un film semplice, diretto, crudo, con scene geniali mescolate ad altre a dir poco disturbanti.
Ma ciò che risulta più apprezzabile è l'ironia di fondo, che si fa spazio all'interno di una vicenda che di ironico non ha proprio nulla

Probabilmente il miglior Miike visto fin'ora.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  19/05/2010 00:51:28
   7 / 10
Folle, provocatorio, estremo, destabilizzante Miike.
Gli ho preferito altri film ma questo merita comunque 'amoralmente' una visione

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  18/05/2010 22:45:01
   8½ / 10
Se si accetta la condizione e l'estremismo della violenza di Miike questo Visitor Q può diventare,oltre che un'esperienza particolarmente disturbante e indimenticabile,qualcosa di diverso e di divertente.
Perché sembra orribile a dirsi ma si può anche ridere di una persona che durante un atto necrofilo scambia le feci del cadavere per l'ennesima punta d'orgoglio della sua virilità,per poi rimanere intrappolato a causa del rigor mortis.
O ridere di una persona che si ripara sotto l'ombrello per gli schizzi di latte che escono a fiotti dal seno di una donna.
Vedendolo,se si ha il coraggio e lo stomaco di vedere una cosa del genere,magari si può rimanere disturbati e schifati,distogliere lo sguardo. Oppure si può accettare il gioco dell'estremo del regista giapponese che assume tutto il film ad un registro grottesco non facilmente recepibile ad una prima visione,specie per chi a Miike non è abituato. Sotto questo punto di vista,molto più malato e inquietante Imprint della serie MOH.
Visitor Q è una feroce critica e uno sguardo estremo alla classica famiglia giapponese e alla sua perdita di senso e di ruoli .
Tutti nella famiglia del film hanno perduto il proprio ruolo in un circolo di violenza senza fine: il padre,giornalista,viene sodomizzato con un microfono da alcuni teppisti mentre fa un servizio sulla delinquenza giovanile e non ha problemi ad avere rapporti con la figlia prostituta e a filmare il figlio passivamente mentre subisce atti feroci di bullismo.
La madre viene picchiata nell'indifferenza generale dal figlio che sfoga su di lei la rabbia repressa delle sue violenze,si droga continuamente ed è costretta a prostituirsi in maniera squallida.
La figlia,che non abita più in casa,si prostituisce e non ha problemi ad avere rapporti con il padre sfot.tendolo pure quando lui non la soddisfa. Molto interessante notare come nella casa della famiglia ci sia un suo puzzle incompiuto che la ritrae.
Il figlio viene brutalizzato e molestato continuamente dai compagni e si sfoga picchiando la madre.
A turbare e "sfasciare" la famiglia perfetta interviene un uomo particolare,il Visitatore che dà il titolo al film,ed entra in scena colpendo con un masso il padre. Quasi come un brusco risveglio,lentamente sarà proprio il padre inetto a lasciare il posto di capofamiglia ad una Madre sempre più conscia del suo ruolo che le viene fatto riscoprire proprio dal Visitatore (emblematica la scena del latte). Il finale,forse la scena più poetica e rivelatrice del film,mostra una famiglia di nuovo unita sotto l'amore materno. Tutto grazie al Visitatore,che come ultimo regalo ha sempre il suo masso da tirare in testa a qualcuno.
In mezzo a questa storia di riappropriamento (anzi,di riaggiustamento) dei ruoli della famiglia ci sono sodomie,stupri,schizzi di latte,omicidi,atti necrofili e molta,tanta violenza.
Verrebbe da dire troppa e fine a sè stessa,ma non è così. Il messaggio che dà Miike,portato sullo schermo in questa maniera,non diventa mai autocompiacimento della violenza ma un mezzo per giungere ad imprimere nello spettatore una riflessione sulla società e la famiglia moderna. Lo fa in maniera cruda,proprio come un sasso che ci viene sbattuto in testa con violenza. L'effetto si farà sentire a breve,che ci piaccia o meno.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  14/05/2010 20:05:47
   7 / 10
Metto un sette perchè se lo pigliano la smoderatezza e il gusto dell'eccesso che Miike elargisce con gran generosità, allestendo un bel gioco scandaloso che prende di mira una famiglia, ostentandola "mostruosamente" repellente per nostro uso e consumo e divertimento.
Ma oltre a questo ed all'incontestabile suo piacere a scandalizzare, al netto delle trovate formali insomma, non vi ho visto tutta quell'ironia dissacrante di cui leggo essere depositario, né significati oltre.
Troppo poca profondità, se voleva recare in sè elementi veramente destabilizzanti, e troppo velocemente scivola nel grottesco per dirsi realmente caustico.
Si naviga in acque basse, insomma, gli abissi sono da tutt'altra parte.

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76eric  @  26/03/2010 14:59:11
   7 / 10
Chi è "facilmente impressionabile" deve assolutamente starne lontano dalla visione. Proprio una bella famiglia di squinternati, figlio che picchia la madre tossicomane e prostituta, il padre che si s***a la figlia prostituta, il figlio che le becca a destra e a manca e sprechi di latte in quantità industriale.........

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Detto questo, anche se è un film puramente exploitation, e riconoscendone l' effetto che potrebbe trasmettere, non mi ha nè detto nè scosso più di tanto. 7 dai, tutto sommato.

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Iree__  @  22/03/2010 15:33:24
   5½ / 10
Innanzitutto è sconvolgente...questa è la cosa che ho apprezzato del film ma non mi è piaciuto molto nel complesso...di solito Miike fa di meglio

ROBZOMBIE81  @  12/03/2010 13:13:51
   6½ / 10
Miike è un regista che ormai adoro,credo che Ichi e Audition siano praticamente due capolavori e questo Visitor Q probabilmente la sua opera più estrema e folle che però non ho apprezzato del tutto..capisco il messaggio del regista e il suo intento ma la rappresentazione,nel pieno del suo stile, di un decadimento fisico e morale estremizzato all'eccesso se condito con elementi disturbanti quali necrofilia e incesto mi porta a non apprezzare e considerare capolavoro credo nessun film..una famiglia che non è una famiglia ma un inferno, descritta sicuramente con un certo stile e di sicuro impatto, di cui ho apprezzato alcuni momenti esaltati da un tocco grottesco del regista che però ho percepito solo in parte e non per tutta la durata..forse un pò forzato come film,almeno per i miei occhi, ma quando c'è di mezzo Miike evidentemente non c'è limite all'eccesso e cmq solo l'idea e la realizzazione di un'opera cosi sono pura genialità..

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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  16/02/2010 11:09:05
   7½ / 10
Particolarissimo questo film, molto difficile da giudicare.
L'opinione di Miike sulla famiglia giapponese deve essere alquanto negativa,
Crudo e violento come pochi questo film ma non è un qualcosa fine a se stesso, sono molte le simbologie presenti.
Un film assolutamente atipico, merita una visione.

Bathory  @  10/02/2010 15:46:30
   9½ / 10
La famiglia e la società secondo Takashi Miike.

Ogni parola, ogni commento è superfluo davanti ad uno dei film più allucinanti di ogni tempo.

tnx_hitman  @  11/01/2010 20:40:02
   5 / 10
Sono nello stesso giudizio di INAMOTO...e non avrei da aggiungere altro oltre quello che ha scritto lui pero' riassumendo in parole chiavi...ho provato a esaminarlo in ogni suo aspetto..ho provato a leggere ogni recensione possibile...e adesso passo con l'esempio:ho provato a far vedere a mia madre Martyrs..alla fine mi dice poche parole"io dico come diavolo fai a vedere questi film cosi' spietati..sei un pazzo come chi ha diretto questi film per caso?"..ma in Martyrs io ho notato un grande spessore e l'ho difeso perche' vale come horror.
Questo e' molto perverso...questo e'malato...e in questo film riuscivo ad immedesimarmi in mia madre e a dire le sue stesse parole..pero' a me stesso.
Perche' spingersi cosi' oltre dico?Takashi non affronta una realta'familiare di tutti i giorni in qlke specifico paese del mondo..ma si inventa una famiglia cosi' strana che non potra'mai esistere in realta'....ed e'brutto da vedere una stranezza cosi'agghiacciante...mi spiace ma io ho un limite.
Seriamente,Audition almeno e' equilibrato..quando si esagera pero'bisogna un attimo fermarsi e riflettere.."principalmente e' esagerato il film e ha esagerato Takashi."..inutile tirare fuori argomentazioni per lodarlo in questo film.
5..non 1 pero' ci mancherebbe.

baskettaro00  @  17/10/2009 23:08:01
   6 / 10
spiazzante,violento,estremo,crudo,perverso,sadico,malato.
in breve è questo il quadro che dopo la visione di"visitor q"lo spettatore ha ben chiaro nella sua mente.
un film allucinante caratterizzato da una depravazione ed un sadismo notevoli;
fa da sfondo al film un padre che fa prostituire la figlia(ed è lui stesso uno dei suoi clienti)e che riprende il figlio pestato ed umiliato dai compagni,che un giorno decide di girare un documentario sul sesso e la violenza tra i giovani.
come se non bastasse la violenza "inflitta"da miike ai suoi spettatori,il regista ci mette anche un tocco ironico grottesco(da notare la scena in cui il protagonista fa sesso col cadavere morto di una donna che aveva stuprato e gli rimane il pene infilato nella vagina della donna,talmente disperato da indurre la moglie a comprargli dell'olio in modo tale da oleificare il punto di penetrazione e poter così sfilare l'atterzzo,il tutto ripreso da una telecamera che sarà protagonista delle scene più sadiche)
dal pazzo regista di"ICHI THE KILLER"E"IMPRINT"un film malato e geniale nel contempo.

marfsime  @  07/09/2009 18:21:55
   6½ / 10
Strano..indubbiamente un film strano che votare risulta difficile..ha me francamente non ha trasmesso molto..un film del genere deve colpirti subito secondo me..lasciarti folgorato all'istante..ma per me così non è stato. Da apprezzare sicuramente la regia stile videoclip e alcune scene tra il grottesco ed il perverso..ok mettiamoci pure il messaggio che Miike c'ha voluto trasmettere però ripeto..a me non ha colpito più di tanto..forse non sarà nemmeno il tipo di cinema adatto a me (anzi sicuramente non è il mio genere). Concludendo film assolutamente non da buttare..ma adatto solo a una certa stretta cerchia di pubblico.

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TheLegend  @  30/07/2009 20:23:17
   8 / 10
Film del tutto fuori dagli schemi,malato e pieno di scene che lasciano senza parole.
Violenza,sesso e pazzia si fondono dando vita a un film unico,proprio per questo da premiare con un bel voto.
Poche volte mi sono trovato così in difficoltà nel giudicare un film.

carriebess  @  22/07/2009 13:38:18
   8½ / 10
il capovolgimento di tutte le regole, schemi e convenzioni.
lo sconquassamento del felice e rassicurante quadretto familiare.
davvero disturbante.
unico.

bulldog  @  16/07/2009 01:07:34
   9 / 10
STREPITOSO

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Invia una mail all'autore del commento Enora  @  12/07/2009 05:31:33
   8½ / 10
A.L.L.U.C.I.N.A.N.T.E O_o
Disturbante come pochi.
Geniale.

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Invia una mail all'autore del commento Banana Pie  @  28/06/2009 17:05:54
   9 / 10
Film molto particolare, tratta un tema molto trattato in realtà, ossia una famiglia distrutta che grazie a un intervento esterno riesce a recuperare la propria integrità. Certo, la forma del film è completamente rivoluzionaria, il modo in cui il tema viene trattato è assolutamente unico e perverso, sia nelle premesse, che nello svolgimento e nella fine.
Come sempre la violenza e la morte vengono trattati con grande ironia e sarcasmo da Miike, rendendo il film un misto di sconcerto e divertimento, un mix surreale molto efficace.
Uno dei film che ho preferito di Miike devo dire.

alexey80  @  26/05/2009 01:56:19
   8 / 10
Film per gente dalla mentalità molto elastica ed aperta, come bene accennato dal recensore, che ha anche chiarito uno dei miei dubbi durante la visione visto che mi sembrava di vedere un Pasolini ancora più malato e anticonformista. Personalmente mi sono ammazzato dalle risate vedendolo, aldilà del contenuto volutamente forte e politicamente scorretto, è infatti un film dalla grande carica comica.

Geniale.

Aztek  @  22/04/2009 18:00:10
   8½ / 10
Ammazza che botta sto film.
E' un viaggio allucinante nella pervesione, ci sono scene davvero forti rese ancora più crude da uno stile da documentario (in alcune scene si utilizza una hanycam) che Miike ha voluto dare a questa sua opera.
Film sicuramente non per tutti che contiene un significato nascosto difficile da capire a primo impatto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  14/04/2009 17:56:32
   9 / 10
Un Capolavoro, forse il più malato e sconvolgente di tutta la vasta filmografia miikiana.
Folle rivisitazione/re-visione/allegoria delle dinamiche familiari, ridondante ed eccessivamente grottesca ma dannatamente riuscita in tutto e per tutto.
Miike destabilizza e colpisce con uno stile sobrio e quasi documentaristico che si confonde con i punti di vista dei suoi protagonisti, tutti intenti nel ritrovare il proprio ruolo/equilibrio all'interno del nucleo familiare.
Eccezionale la sequenza in cui la madre si libera del latte del seno in una sorta di rituale catartico, riscoprendo così la propria identità sessuale.

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Ultima risposta 14/05/2009 08.45.21
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BlackNight90  @  09/04/2009 01:16:52
   8 / 10
Film folle che tuttavia segue una sua logica, un lavoro allucinante più di altri film in cui quel pazzo geniale di Miike abbonda con la violenza e col sangue, sempre però mantenendo elevate le iniezioni d'ironia, l'unica cosa che permette di guardare questo film e non rimanere troppo sconvolti (Kierkegaard diceva che l'ironia è l'occhio sicuro che sa cogliere lo storto e l'assurdo dell'esistenza, e c'aveva ragione).
Sì perché ad essere osservato con uno sguardo audace e sfrontato, come un voyeur attraverso un buco della seratura, è la famiglia, vincolo sacro e fondamentale in ogni società del mondo, dalle Alpi alle Piramidi ecc.ecc. Guai a profanare la famiglia. Miike invece lo fa eccome, ed ecco che abbiamo il padre necrofilo, la madre che viene munta, la figlia che si fà il babbo e il figlio che se le prende e si vendica sulla madre, in uno scatenarsi di scene grottesche che si alternano ad attese spasmodiche.
La perfezione formale della regia di Miike risente del taglio quasi documentaristico con cui è girato, in compenso gli dona un tocco di surrealtà estrema: sembra di stare in un mondo parallelo, perché solo così è possibile che un ignoto parassita conduca noi e questa povera famiglia verso un "lieto fine".
Uno dei film più destabilizzanti per la mia già fragile psiche che abbia mai visto. Per adesso.

Ciaby  @  23/12/2008 17:38:13
   10 / 10
seducente grido contro la borghesia, con un finale a dir poco spiazzante e bellissimo

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ide84  @  18/12/2008 22:25:21
   8 / 10
Ringrazio la recensione presente che mi ha permesso di comprendere maggiormente questo film e giustamente assegno lo stesso voto. Vi consiglio di leggerla, ma dopo la visione miraccomando. Non mi sento di aggiungere nulla, in fondo un film cosi di nicchia non può che essere visionato e commentato che da estimatori di Miike o di un certo genere di film. Da questo deriva la media alta..quindi tu che leggi, magari in cerca di roba forte, non perdere tempo prezioso rischiando di dire " Ma che schiiiifo, com'è possibile voti cosi alti?". Uomo avvisato..

donfabios  @  01/11/2008 18:18:53
   8½ / 10
il "settimo cielo" nipponico... discesa agli inferi e "redenzione"... questo film è un macigno che colpisce la nuca... realizzato anche con un budget ridottissimo...

Max78  @  08/09/2008 15:06:15
   8 / 10
Hai mai visto un film del genere?

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DarkRareMirko  @  29/08/2008 11:40:32
   8 / 10
Miike è assolutamente un regista da tenere d'occhio; realizza spessissimo film molto buoni, anche sapendo sfruttare con grandissima maestria temi che definire tabù è assolutamente riduttivo.


In questo caso di questi ultimi ce ne sono davvero molti: sesso esplicito (seppur censurato dalla solita paranoia nipponica), necrofilia, bullismo, violenze familiari e chi ne ha più ne metta.
Però Miike non si chiama mica Schnaas (senza nulla togliere a questi comunque, eh) e tra una scena esploitativa e l'altra trasmette comunque un messaggio, nemmeno così banale e trito.


Partito con non altissime pretese, lo ammetto (anche tratto in inganno dall'ambiguo intro), mi son dovuto ricredere nel modo più assoluto.

Grande, estremo, buonissimo film.
Consigliato per chi ha stomaco.

statididiso  @  14/08/2008 15:23:50
   9 / 10
nei film di Miike la violenza assume diversi connotati; positivi o negativi che siano, mai è stato tanto "oggettivato" il suo "universo simbolico" (solitamente, più che mai criptico - vedi "Gozu"). qui la violenza deve necessariamente "distruggere" (con sassate in piena faccia) per poter riuscire nell'impresa di "moralizzare", tante sono le frustrazioni di una famiglia completamente allo sbando, dove la comparsa dell' "ospite", che conosce il solo linguaggio della violenza, rappresenta l'unica cosa in grado ancora di tenerli uniti, la loro ultima ancora di salvezza. L

voto: 9

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  27/05/2008 11:04:15
   6½ / 10
Film molto strano questo di Takashi Miike. Come qualcun altro ha già scritto, arrivi a fine film che non sai assolutamente che voto mettere: ci può stare sia un'insufficienza che un giudizio pienamente positivo. Io sto nel mezzo: un 6,5 un pò per il grottesco di alcune scene, un pò per il finale e un altro pò per la rappresentazione della perversione di questa famiglia giapponese. Consiglio di leggere la recensione scritta.

Invia una mail all'autore del commento XanaX  @  02/03/2008 23:19:36
   8 / 10
Secondo il mio modesto parere Miike ha voluto descrivere la natura perversa, sotto ogni punto di vista, dell'animo Giappo! E come sempre è stato un grande!

Crudo, diretto, minimale, geniale!

Cliff72  @  24/02/2008 22:11:01
   8 / 10
Io credo ke solo Takashi Miike poteva ideare un film del genere. Sembra quasi un reportage sulle perversioni che possono essere presenti in un nucleo famigliare X.
I commenti precedenti sono molto esaurienti quindi ho ben poco da aggiungere ai vari commenti finora letti.
In questo film ci sta di tutto: incesto, sadismo, masochismo, necrofilia, violenza....Visitor Q è un film difficile da digerire e che sicuramente lascia un "qualcosa" dentro, quindi non mi sento di consigliarlo a tutti ma solo a chi è cuorioso di vedere un cinema diverso.

gei§t  @  20/11/2007 19:16:36
   9½ / 10
sarà capitato anche a voi di avere problemi in famiglia...
qualunque perversione immaginabile è presente nella vita di questa allegra famigliola. il misterioso ospite si diverte a movimentare un po' le cose che e a distruggere/salvare la famiglia fino a un finale quasi commovente.
ogni membro della famiglia è sia vittima che carnefice e tutti sono accomunati dalla più sana, pura e genuina follia.
film geniale e bellissimo. non è una semplice ricerca di assurdità e violenza che possano sconvolgere lo spettatore ma è di più, c'è un'evoluzione nei personaggi... fino alla pace

Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  10/11/2007 15:01:43
   8½ / 10
Terribile!Ci sono delle scene assurde,la violenza allo stato puro.Non conoscevo molto Takashi Miike, dopo aver visto Imprint sto cercando di vedere i suoi film, e devo dire che ne vale proprio la pena.Horror magnifico!

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Ultima risposta 27/09/2008 23.22.38
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  05/11/2007 16:57:23
   8 / 10
Miike non finisce mai di stupirci e anche in quest’occasione realizza un’opera tremendamente cruda ma al tempo stesso molto affascinante.
Questa volta il regista nipponico si cimenta nella rappresentazione e conseguente analisi di una pazzesca(è proprio il caso di dirlo) famigliola costituita da elementi a dir poco bizzarri che rifuggono le norme sociali che stanno alla base di un vivere civile.
Miike parte da un punto di totale rottura tra i vari elementi e sorprende lo spettatore riuscendo,grazie all’intervento esterno del misterioso “Visitor Q”, a riavvicinare e consolidare il nucleo famigliare in maniera incredibilmente spiazzante e cioe’ attraverso violenza,sesso,necrofilia ed altre “amenita’” che oltre a sorprendere potrebbero rendere indigesta la pellicola a coloro i quali non sono particolarmente avvezzi alla lucida follia del regista.
Miike è come d’abitudine perfetto nell’utilizzo di luci e colori,presenta la sua opera quasi fosse un “mockumentary” e tratteggia con efficacia l’alienazione dei personaggi,veri e propri border-line figli di una societa’ che pare aver smarrito ogni punto di riferimento stabile.
Ecco allora che il regista ci cala in un incubo famigliare tratteggiando con estrema accuratezza i personaggi,la macchina da presa svaria senza sosta sulle vicende di una madre vittima delle angherie psicologiche e fisiche del figlio,sottomessa e dedita all’utilizzo di droghe,un padre insensibile, giornalista fallito alla disperata ricerca dello scoop della vita per il quale è pronto a tutto,un ragazzo vessato dai compagni di scuola che scatena le sue frustrazioni sulla madre,una figlia simbolo della perdita di ogni valore,pronta a prostituirsi anche con il proprio padre.
Il regista traccia un ritratto molto amaro di questi personaggi,disseminando il tutto pero’ con una sapiente ironia che non rende insopportabilmente disgustosa la visione.
Un applauso a Miike che non solo tratta con grande naturalezza argomenti a dir poco tabu’ ,ma che riesce ad evitare l’ostentazione gratuita di argomenti al limite per far passare un messaggio che tutto sommato nella sua follia risplende di ottimismo.

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Ultima risposta 06/11/2007 16.12.12
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Sanjuro  @  16/10/2007 22:43:16
   10 / 10
Una famiglia infiacchita dal proprio ruolo sociale passivo. Una moglie succube del figlio, un padre succube della collega di lavoro e del successo giornalistico, un figlio succube dei compagni di scuola, una figlia succube del nulla esistenziale; ognuno riversa il proprio male di vivere schopenauriano verso delle "sotto-vittime" in una spirale di violenza cieca. Ma sarà proprio l' accettazione fiera della violenza e della sessualità repressa a gettare la calce per un nucleo familiare: nuovo. Uno dei film più spiazzanti mai visti, assolutamente nulla di gratuito, tecnica registica da infarto

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Ultima risposta 25/08/2009 19.40.04
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private_joker  @  24/09/2007 10:12:21
   8 / 10
Una tremenda mazzata sullo stomaco, non penso di aver mai visto un film più estremo di questo: una famiglia completamente distrutta in cui si inserisce un misterioso "visitatore" il quale, con metodi tutt'altro che ortodossi, riesce a riportare l'unità e l'armonia.
Qui troviamo veramente di tutto: prostituzione, droga, incesto, bullismo, violenza tra le mura domestiche, stupro, necrofilia... Ciò nonostante Miike inserisce anche una forte dose di ironia, e il finale è davvero bello.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  15/09/2007 21:37:24
   5 / 10
mi spiace dare 5 a 1 film di mike ma purtroppo qst film non mi è piaciuto proprio....neanke la splendida recensione mi ha fatto cambiare idea...è vero ha 1 significato molto bello e sottile inoltre il tutto è impreziosito dalla regia da videoclip ke fa sembrare il tutto 1 vero e proprio documentario amatoriale,tuttavia mi è parso fin troppo estremo...ke era 1 film shokkante lo sapevo ma pensavo + sul piano di ichi ( ke a mio parere resta il capolavoro di mike )...qst film è 1 vero e proprio pugno nello stomako,il + marcio ke mi sia mai capitato di vedere ( in confronto il cattivo tenente,imprint,crash sono film x famiglie )... non posso trascurare la maestria indiscussa di mike ma qst film è troppo estremo x i miei gusti...

tarantino92  @  28/05/2007 20:31:46
   7 / 10
devo dire che non sono riuscito a capire un significato profondo in questo film.
dovrei rivedermelo altre tre volte per riuscire a capirlo oltre all'immagine.
carino film,ma non quanto ichi the killer(il migliore).
cmq è propio bravo takashi.

Samara18  @  01/05/2007 00:06:19
   9 / 10
Uno dei film più belli di un grandissimo regista contemporaneo,Takashi Miike,insieme ad Ichi the Killer,Gozu,ed Audition. Un concentrato di moltissime delle più note perversione umani,che a mio parere non scade mai nel gratuito regalando immagini che possono,si infastidire un pubblico sensibile,ma anche una trama con un significato più profondo di quello che si possa pensare.
Da scoprire,è arrivato anche in Italia da poco,fortunatamente.
Se anche qui da noi,con pochi mezzi e budget,si potessero creare capolavori del genere,di certo il cinema italiano d'oggi giorno non sarebbe deriso.

Sampey  @  22/04/2007 01:21:53
   8 / 10
C'e una profonda riflessione sulla famiglia in questo film.
Solo che e' trattata in maniera estremamente morbosa.
Questo puo' fuorviare lo spettatore che meno conosce il cinema di Miike.

Il "Ruolo" all'interno della famiglia e' il tema principale di questo film.

Si parte con una serie di "Ruoli", e si finisce, grazie all'arrivo del Visitatore con i ruoli piu' ridimensionati, la riscoperta di altri valori e l'unione di una famiglia che in partenza era distrutta.

C'e molto simbolismo e non devono ingannare le immagini forti.
Non sono fini a se' stesse.

Di certo, un film non per tutti, da capire, e chi non lo ha capito lo potrebbe apprezzare leggendo qualche recensione..........

Invia una mail all'autore del commento angel__  @  22/03/2007 12:35:50
   7½ / 10
che voto si può dare a questo film?probabilmente ogni voto dall'1 al 10 sarebbe a modo suo giustificato,è uno di quei film per cui non mi sentirei di perdere tempo contro i massacratori.nell'eccesso estremizzato e nella morbosità sadica di questa famiglia,in realtà si celano problemi esistenziali,di rapporti interpersonali,comuni a molte famiglie non solo nipponiche:la mancanza di dialogo,il muro eretto fra il figlio e sua madre,la madre in cerca di attenzioni altrove,il padre che mette il suo lavoro e i suoi innteressi prima della famiglia..il finale è ottimista e molto poetico.

phemt  @  13/02/2007 12:03:11
   8 / 10
Quando in un’opera si mischiano incesto, necrofilia, violenza, perversioni, sadomasochismo, droga, prostituzione, un venti minuti al limite del delirante, situazioni weird, altre grottesche o divertenti e momenti drammatici in un ora e venticinque minuti, buona parte dei registi finirebbe per buttare il film in “caciara” o tirare fuori un prodotto veramente trash… Takashi Miike con il suo stile registico unico e la sua perfezione stilistica (anche qui dove decide per un approccio semi-documentaristico) riesce invece a fare una profonda riflessione sul decadimento e sulla disgregazione della famiglia nipponica riunita e riavvicinata mediante l’intervento di un misterioso “angelo”…
Un film abbastanza unico nel suo genere e alquanto spiazzante, morboso ma nel contempo estremamente elegante… Per pochi, ma imperdibile per quei pochi!

benzo24  @  06/02/2007 18:54:30
   8½ / 10
una famiglia che si ritrova, distruggendosi e distruggendo. uno dei film più spietati, ed indigesti di miike.

HATEBREEDER  @  06/02/2007 18:11:19
   6 / 10
Ma cosa doveva essere? Una sorta di parodia perversa dei reality show o una critica ai nuclei familiari giapponesi? Il problema è che il film non graffia, non lascia nulla, malgrado sia di un'originalità spaventosa. Non ho apprezzato nemmeno lo stile amatoriale, che sembra buttato lì, tanto per fare qualcosa di "diverso" dal solito. Interessante esperimento (anzi, unico), ma indubbiamente il peggior Miike che mi sia capitato di vedere.

Tom24  @  15/01/2007 21:01:47
   8 / 10
completamente daccordo con il recensore...

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Ultima risposta 27/09/2008 23.23.13
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Sig. Chisciano  @  02/01/2007 04:18:57
   8½ / 10
Conoscendo un po' Miike (almeno di fama) quando inizi a vedere il film con quelle riprese amatoriali cominci a pensare, oh cacchius adesso si squartano le viscere...
Ma niente da fare, prevedere le scene di un film di Miike è impossibile, ma quello ancora più difficile è prevedere dove vuole andare a parare e dove vuole portare lo spettatore. Bisogna sempre aspettare l'ultima sequenza e dormirci su una notte forse anche un paio e magari leggere qualche rece..
Comunque le aspettative di partenza vengono sempre demolite, sia sul piano visivo che contenutistico. In particolare adoro come riesca a far convivere immagini visive d'impatto distruttivo assieme a contenuti altamente costruttivi.
Questo film ha un paio di sequenze veramente esilaranti, la sequenza sui "misteri della vita" è tra le più divertenti che ho visto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  28/12/2006 13:19:56
   8 / 10
Come per Audition pubblicizzo la recensione di Cash, leggetela tutti dopo aver visto il film.
Ho provato a ripensare a quello che si vede nel film: incesti, violenze, necrofilia, storie di droga, perversioni...Sinceramente queste cose creano più disagio a dirle che a vederle nel film!
Miike è straordinario: riesce a "documentare" e trattare questi tabù con freddezza in alcune parti e con un'incredibile ironia in altre (la scena del visitatore che guarda la madre da sotto l'ombrello mi ha fatto venire le lacrime agli occhi), tanto che lo spettatore assiste a tutto questo senza esprimere un singolo giudizio sui componenti della famiglia anche se in un altro contesto tutti i comportamenti sarebbero a dir poco deplorevoli...
La famiglia disgregata viene riunita grazie alla presenza del visitatore, una sorta di "angelo nero" che con la stessa violenza porta la famiglia all'estremo limite per poterla poi ricreare dalle fondamenta.
Pensando al concetto della violenza per ricreare un nucleo familiare stabile mi è venuto in mente che questi meccanismi esistono anche in natura: la spiegazione è un pò complicata ma diciamo che eventi che da un lato possono sembrare distruttivi e catastrofici come uragani, incendi etc. spesso appartengono a cicli naturali che distruggono ambienti troppo complessi e instabili per riportarli agli stadi primordiali (come può essere visto l'allatamento finale nel film) per costruire una nuova struttura su nuove fondamenta (chissà se Miike lo sapeva...sicuramente, sa tutto, prevede tutto e forse ci sta vedendo dall'alto in questo momento).
Tutto questa parentesi dall'ecologia è per dire che a volte bisogna passare per la distruzione per poi rinascere.
Inoltre il film ha un lieto fine tra i più gradevoli mai visti: in fondo il film è ottimistico...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  22/12/2006 00:47:24
   10 / 10
...Finalmente ho visto visto questo film... Devo dire che difficilmente si può rimanere indifferente... Uno dei film più malati mai visti... Alcune scene sono incredibili come quella con il cadavere menzionata nello spoiler... Un film che mi ha coinvolto e dopo il turbamento, la riflessione... Nn capisco come Miike possa fare film così e poi boiate come Fudoh... Mistero, film mitico!

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Ultima risposta 26/06/2007 20.33.58
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