vite perdute (1958)

Potrebbe quasi essere definito un rape&revenge,non particolarmente violento (ma siamo pur sempre negli anni 50) ma che può contare su una buona caratterizzazione dei personaggi e su un cast che per quanto non sia eccezionale ha quantomeno le facce giuste.
Abbastanza curato l'aspetto tecnico.
Una pellicola che senza strafare si lascia vedere tranquillamente, una visione la merita.

Non male questo film che in fondo tenta un abbozzo antelitteram di rape & revenge. Malgrado i personaggi siano un po' tagliati con l'accetta, certamente sono funzionali per creare una certa tensione d'insieme che tutto sommato funziona bene. Basso budget, ma piuttosto curato ed una buona fotografia in bianco e nero. Dargli un'occhiata non è una perdita di tempo perchè è un prodotto che mantiene ciò che promette senza raggiungere vette di eccezionalità.

Toni enfatici che a volte scadono involontariamente nel ridicolo, una violenza esasperata proprio dai toni (ma solo da quelli) che vorrebbero citare "Ore disperate" di Wyler ma non ci riescono proprio, ma - in compenso - un paio di ottimi caratteristi (cfr. Folco Lulli, più adatto alla televisione che al cinema, comunque).
Eppure questo film mi è rimasto in qualche modo nella memoria: un soggetto che poteva essere discreto lasciato in mano a due artigiani (di plastica) del cinema italiano