waking life regia di Richard Linklater USA 2001
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waking life (2001)

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locandina del film WAKING LIFE

Titolo Originale: WAKING LIFE

RegiaRichard Linklater

InterpretiEthan Hawke, Julie Delpy, Wiley Wiggins, Steven Soderbergh

Durata: h 1.37
NazionalitàUSA 2001
Genereanimazione
Al cinema nel Maggio 2002

•  Altri film di Richard Linklater

Trama del film Waking life

Il viaggio onirico e surreale di un uomo che incontra strani personaggi. Il film è stato prima girato con attori in carne e ossa e poi dipinto graficamente con una particolare tecnica al computer.

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Voto Visitatori:   7,13 / 10 (36 voti)7,13Grafico
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Voti e commenti su Waking life, 36 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  18/05/2019 15:34:17
   7 / 10
Lo schema è abbastanza simile in più di una pellicola di Linklater. Secondo me Waking life presenta una certa specularità con il precedente Slacker (e portato avanti con la trilogia di Before). Il girovagare nella realtà di dieci anni prima nella città di Austin amplia i propri confini in Waking life. Il viaggio nel quotidiano di Slacker, si trasforma nel viaggio onirico di Waking life, perchè l'idea del viaggio è molto presente nei film di questo regista, come è presente l'altro elemento comune a tutti i suoi lavori, cioè la dialettica. Elucubrazioni filosofiche di vario genere che possano dare un senso ad un qualcosa che forse un senso non ha o almeno non porta ad una spiegazione univoca. Nutrirsi di teoria o agire senza una teoria? Libertà di scegliere o predestinazione? la vera vita è il sogno? Waking life ha il difetto di tendere un po' troppo al fumoso, ma la tecnica del rotoscope offre quella visione distorta e fluida molto funzionale alle intenzioni del regista.

DarkRareMirko  @  15/06/2018 23:14:41
   8½ / 10
A me è piaciuto e, devo dire, Linklater ha saputo portare nella cinematografia una ventata d'aria fresca che mancava da molto.

Bella l'idea del rotoscoping traballante (sembra che il film sia stato fatto su una nave galleggiante XD), fiumi e fiumi di filosofia (tanto che l'opera meriterebbe più visioni), finale aperto e, perlomeno, si son passati quasi 100 minuti in modo differente dal solito.

Esercizio di stile, presa in giro, film d'autore, sperimentalismo fine a se stesso, opera omnia...ad ognuno la sua interpretazione.

Chiaro è, comunque che chi riesce sempre a spaccare a metà critica e pubblico proprio un pirla non è.

Mildhouse  @  10/01/2016 01:28:43
   7½ / 10
E' difficile anche dare un voto a questo film, oltre che cercare di capirlo
Probabilmente c'è poco da capire, le varie visioni filosofiche che il protagonista ascolta passivamente altro non sono che la cornice del viaggio surreale e onirico che sta sperimentando, coinvolgendo lo stesso spettatore.

Vax87  @  14/12/2015 22:53:15
   8½ / 10
Un film per pochi, onirico, luminoso, trascendentale, un omaggio alla filosofia che io adoro, dolci-amare gocce di esistenzialismo spiegate egregiamente. Non per tutti i palati ma a mio avviso graziosissimo.

Spera  @  10/08/2015 11:29:05
   4 / 10
4 in tutto e per tutto.
Primo per la tecnica del rotoscope usata in questa maniera,assicuro che dopo 20 minuti mi si incrociavano gli occhi e avevo il mal di mare.
L' ho giustificato in quanto é la sfera onirica a farla da padrone e questo continuo ondeggiare di tutte le cose in effetti un po rende l idea del sogno,come le scritte illeggibili o la continua metamorfosi dei disegni.

Per il resto ho trovato questo film insopportabile:un calderone di banalitá e didascalie servite come veritá assoluta mi fanno pensare che l autore sia stato piuttosto ingenuo nella stesura di questo lavoro che intendiamoci,poteva anche essere parecchio interessante ed alcuni spunti sono anche condivisibili ma cosí serviti sono altamente indigesti e ad ogni cambio di scena ero li li pronto a rigettare tutto battendo la mano sul tavolo.
Non si puó parlare di certi argomenti con la leggerezza e la luciditá che traspare,soprattutto se siamo ai confini tra realtá e sogno,veritá e finzione. É troppo lucido,preciso e didascalico questo viaggio per poter poi parlare della materia dei sogni.

Bocciato soprattutto perché il continuo evolversi dei disegni e delle immagini é una distrazione troppo grossa da affrontare per seguire attentamente temi e argomenti cosí importanti, questo é il primo motivo per cui non lo riguarderei,i miei occhi chiedono pietá.
Qualche giorno fa,perdonatemi se mal ricordo o qualcuno mi venga in aiuto,ho visto un documentario bellissimo di Herzog,l ignoto spazio profondo. E li si parlava di questa teoria secondo il quale il sapere Dell uomo sia giá nell atmosfera,in questa rete immaginaria creata dalle nostre teste dalla quale noi attingiamo allo stesso modo e nello stesso tempo le informazioni riguardanti qualsiasi fenomeno esistente. Qui viene ripreso il discorso in modo un po diverso ma mi conferma appunto che l autore,insieme a un sacco di altri riferimenti ancora piú banali e diffusi, discorra di teorie trite e ritrite senza aggiungere niente.

In definitiva penso che se l avessi visto nel 2001 sarebbe stato uguale, di certi argomenti sappiamo giá parecchio,senza che Linklater venga qui a sbattercele in faccia come un maestrino.
Ripeto,se fosse stato trattato in modo piú complesso e ricercato la tematica sarebbe stata molto apprezzabile ma proposta cosí come le didascalie di un libro delle medie non posso mandarlo giú.

david briar  @  17/08/2014 20:23:48
   7½ / 10
Un film particolare,contraddittorio,capace di spaccare in due i giudizi,come avviene un po' con tutta la filmografia di Linklater.Personalmente l'ho apprezzato,con i dovuti limiti.

Tecnicamente è molto interessante,il rotoscoping crea un'atmosfera vaga effettivamente da sogno che coinvolge,e consente alcune buone idee visive.La rappresentazione estetica dei personaggi gioca ironicamente con tantissimi stereotipi ed è perfettamente adatta allo spirito dell'opera.Il regista farà ancora meglio con il più maturo e compiuto "A scanner darkly".

Sicuramente molti dei discorsi portati avanti sono stimolanti e non noiosi.Si passa a riflessioni sulla casualità del destino e sul libero arbitrio a giudizi sul cinema e sulla condizione umana rispetto a Dio,alla vita e alla morte.Il regista critica simpaticamente anche il suo lavoro,quando parla di film che si lasciano schiavizzare dalla sceneggiatura.Alcuni dialoghi funzionano perfettamente,altri sono dei veri fallimenti(su tutti quello sull'autolesionismo,forzato e inefficace).Questo continuo sali-scendi da al film una vaghezza allucinante e allucinata,per cui alla fine è difficile capire cosa si è visto.La cosa certa è che viene voglia di riuscire a fare un sogno lucido,se son queste le possibilità.

"Waking life" rimane un'opera molto azzardata,incompiuta e a tratti pesante e narcisistica,ma molto coraggiosa e importante.Linklater mi sembra uno dal potenziale altissimo,in grado di fare capolavori.Per quanto mi riguarda "A scanner darkly" non ci va così lontano,ma con il nuovo "Boyhood" pare abbia fatto il salto di qualità.Spero che sia davvero così,e che un autore coraggioso e originale sia riuscito a esprimere al massimo il suo talento.Se ce l'ha fatta,vedremo meraviglie al cinema fra qualche mese..

demarch  @  03/04/2013 22:59:34
   9 / 10
beh io credo sia un capolavoro. la tecnica visiva, le musiche e i dialoghi sono tutti perfettamente amalgamati in un film eccezzionalmente carico di significato. Ovviamente l'interpretazione personale del fim è essenziale a mio avviso. Difficile valutare oggettivamente un film così. Consigliato soprattutto a chi sogna ad occhi aperti

pinkblack9  @  27/02/2013 21:14:59
   10 / 10
Waking life è un'opera di straordinaria profondità e straordinaria sperimentazione. Una disamina raffinata e cruda dell'animo umano, una riflessione sul senso dell'esistenza, uno studio della percezione della realtà e una navigazione attraverso la dimensione del sogno e dell'illusione.
Dalle prime battute del film, l'estraniazione e lo stupore avvolgono il pubblico di incertezza ma poco a poco l'incertezza si trasforma in travolgente ammirazione. Assistiamo ad una pellicola che vive, nella maniera più autentica e assoluta, una vita propria e va a rappresentare una futura pietra miliare e nell'ambito della tecnologia e della sperimentazione digitale, e nell'ambito della cinematografia impegnata, o, almeno, vincolata al tema dell'esistenza o della percezione della realtà. Quello che più conta è che in quest'opera il regista, Richard Linklater, abbia concretizzato quanto appariva non concretizzabile: per definire e individuare la visione del protagonista di tutto ciò che lo circonda, appunto, ha ridipinto ogni immagine e le ha regalato sfumature e colori accesi, risplendenti di vitalità e incandescenti di amore per l'arte. Il film si articola in una peregrinazione visionaria, arricchita attraverso incontri con scrittori, antropologi, filosofi, critici, per offrire spaccati deliranti e sublimi di dialoghi;
Temi degli incontri di questo oniro-nauta saranno inizialmente le riflessioni sull'arte, l'esistenza e la verità e la comunicazione; col passare del tempo, il film si trasformerà in una gravissima e densa meditazione sul ruolo dei media, e della classe politica, e della libertà del popolo. Ripeto, straordinario. Straordinario nella profondità, nell'intellettualismo, nella sperimentazione. La colonna sonora del film è quanto mai appropriata.
Unico limite della pellicola, probabilmente, si rivelerà, a lungo andare, qualche turbinosa e cervellotica disamina di uno degli infiniti personaggi che incontra il nostro protagonista. Infatti la prima volta che l'ho visto, non appena il film si è concluso, ho subito pensato di doverlo rivedere, perchè i tratti di eccessivo intellettualismo hanno bisogno di tempo per essere percepiti appieno, e poter suscitare così una reazione alle sequenze proposte. Molti dialoghi correvano e io con la mente ancora seguivo quelli precedenti. Penso che sia un film troppo denso per essere assimilato dopo una sola visione. E questo sia per i veterani che per i neofiti dell' "erudita letterarietà..." Non posso consigliare questo film a chi ha in odio le divagazioni e le speculazioni intellettuali, o a chi detesta l'arte letteraria; a costoro posso consigliare di vederlo muniti di pazienza, e di godere almeno della bellezza atipica delle immagini. Non si era mai visto nulla del genere: si entra realmente all'interno del film come catapultati dalla sua impostazione quasi ipnotica e una volta terminato sembra di ricordare gli artisti d'avanguardia, e più in generale si ha la consapevolezza di essere di fronte non a un semplice film-capolavoro bensì a un opera d'arte vera e propria. Imperdibile!

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  19/11/2012 00:01:32
   4½ / 10
Il comizio dopo 90 minuti è finito...La bruttissima copia di una lezione del mio professore di ermeneutica del testo...presuntuoso

paride_86  @  31/08/2012 04:10:20
   7 / 10
Dotato di un'estetica accattivante e di una bella colonna sonora, "Waking Life" è, però, un film che punta tutto sui dialoghi.
Imperniato da continue e frastornanti conversazioni filosofiche, è tenuto insieme dal filo conduttore del sogno.
C'è molta carne al fuoco, al punto che necessiterebbe di più visioni per essere apprezzato in pieno; si tratta, tuttavia, di un difetto e non di un pregio.

Looklike  @  21/06/2012 16:54:48
   4½ / 10
Film mediocre molto sopravvalutato malgrado lo scarso successo di pubblico. Certo, una tecnica di ripresa fantasmagorica, sono il primo ad ammetterlo. Ma non puoi puntarmi tutto il film sul rotoscope figliuolo (che dopo un ora e mezza diventa pure irritante e frastornante) e riempirmelo con una sceneggiatura tremenda e banalissima : GUARDA SPOILER : filosofia spicciola e moooooolto didascalica, sembra quasi abbiano rubato ad uno studentello il suo bel libro di filosofia e abbiano infilato nel film tutti i più bellissimissimi concetti esistenzialisti spiegati a menti bacate con termini da accademia della crusca... ***** ragazzi magari fosse così facile! Cristo i dialoghi sembrano fatti col copia-incolla! Questo film cela sotto un manto di bei pensieri sulla vita, la società, l'amore, una stucchevole superficialità. Per non parlare del tema dell'onironautica, a me molto caro, trattato in maniera frivola e sconsiderata...
"ciè trpp bll fare sohni lucidi bro!!!" Ma per favore....
In sintesi: Un film sperimentale e raffinato dal punto di vista tecnica, e per questo merita una plauso, ma con una sceneggiatura veramente campata per aria. E, lasciatemelo dire.... NOIA. N O I A. N O I A. N O I A.
Sarebbe scorretto dirvi di evitarlo perchè vale la pena osservare i magnifici prodigi del rotoscope negli anni 00. Ma oltre a questo no. Nein. Negativo. Non ho altri motivi per consigliarvelo.

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gemellino86  @  28/11/2011 22:55:32
   7½ / 10
Il tema non era facile da affrontare e va dato merito al regista di aver fatto un film interessante. I personaggi hanno ciascuno una propria filosofia di vita. Bravo Soderbergh.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi  @  13/11/2011 02:11:51
   6 / 10
film molto originale ma decisamente faticoso da seguire; o forse non ho scelto il momento adatto. Linklater mette tanta carne al fuoco, tanta materia nel calderone, affronta molti argomenti filosofici e non si risparmia in quanto a citazioni colte a ogni scena, ma lo fa in modo tremendamente confuso. E' come se il regista abbia inserito in questo film tutte le riflessioni che gli passavano per la testa random, senza un disegno o uno scopo specifico. Il rotoscoping è una tecnica che avevo visto per la prima volta nella prima versione del Signore degli Anelli di un oscuro regista russo e mi aveva lasciato molto indifferente. Qui è utilizzato in una maniera sicuramente più efficace, ma forse questo fatto, più che dalla abilità del regista, dipende dall'evoluzione naturale di questa tecnica digitale, considerato che nel successivo film "A scanner darkly" si faranno ulteriori progressi.
Per inciso la teoria dell'inesistenza del tempo non è di Dick, ma risale alla notte dei tempi. In Occidente fu il greco Parmenide il primo a parlarne con la teoria dell'estì, ovvero del presente, da lui identificato come l'unico tempo reale in contrapposizione al divenire (da lui identificato come doxa, ossia opinione), e poi tra gli altri Sant'Agostino, che affermava che il passato vive solo nella memoria e il futuro nell'attesa, ma solo il presente nella percezione.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  30/08/2010 08:22:19
   6 / 10
Diciamo che è un'opera prima e che tra temi e tecnica non gli si può negare un certo coraggio. Il resto però non lascia praticamente niente (alla mia ragazza ha lasciato il mal di testa). Sembra realizzato mettendo insieme a caso frasi di baci perugina e biscotti della fortuna cinesi. Non c'è praticamente mai un dialogo vero, solo frasi sbattute lì, spesso talmente brevi e prive di un contesto e di una conclusione, che non si tratta mai di veri ragionamenti ma, sembra proprio, una collezione di frasi ad effetto. Filosofia da sms insomma.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  03/05/2010 06:55:33
   7½ / 10
Si tratta di un cartone animato veramente sui generis, in cui per più di un'ora e mezza non si fa altro che ascoltare vari personaggi che parlano di filosofia, della società, della mente umana, della fisica, del mondo dei sogni. E tutte queste visioni risultano essere il sogno del protagonista, che, probabilmente, sta vedendo tutto ciò tramite l'ultima attività cerebrale prima di morire alla disperata ricerca del senso della vita. Molti potrebbero trovarlo noioso e inconcludente, ma io l'ho trovato invece molto affascinante e avrei continuato ad ascoltare questi discorsi ancora per ore.

kullaz  @  23/03/2010 19:47:15
   9 / 10
onirico e allucinato, consigliatissimo. In particolare originali e bellissime lo stile d'animazione e la colonna sonora. Davvero molto immersivo e interessante.
(aggiungo che "a scanner darkly" non mi era piaciuto per niente)

"verboso e di basse pretese filosofiche, nulla di filosoficamente nuovo, affronta tanti temi ma solo superficialmente, bla bla bla" tutte critiche plausibili, ma ricordate che è un film, non un trattato di filosofia.(per fortuna)

Io l'ho trovato nuovo, coraggioso e interessante, a patto di dedicargli un minimo di attenzione e di non aspettarsi chissà quali rivoluzioni speculative.
it's only entertainment, perdiana!

endriuu  @  06/12/2009 21:53:31
   9 / 10
le tematiche del film si inseriscono alla perfezione con la costruzione tecnica che rende l'atmosfera quell'atmosfera onirica senza stancare l'occhio dello spettatore. IL SOGNO un realtà misteriorsa da esplorare per conoscersi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR williamdollace  @  31/10/2009 18:35:14
   7½ / 10
“[s]anity is a madness put to good uses; waking life is a dream controlled” (“l’essere sani è una forma di follia usata per scopi giusti; la vita da svegli è un sogno sotto controllo”). George Santayana

Per cervelli accesi come lampadine ossessive che scaricano rumori di fondo in un sogno lucido perverso Waking Life è un poema lirico-filosofico in rotoscope, spiralitico, controverso, manipolatorio, genialoide, errante filo-vitale che scava nelle pieghe del tronco cerebrale o addormenta sul colpo sul finale di un cielo, un trionfo iniziale di lamiere.

pier(pa)  @  18/02/2009 13:42:29
   3 / 10
Film di bassissime pretese filosofiche sul senso ultimo (o primo, ma sappiamo che sono la stessa cosa) della vita.
Un ragazzo compie un viaggio "onirico", confrontandosi con vari personaggi, ognuno con le sue idee, con il suo "senso". In questo sconfortante viaggio, colmo di banalità, significati, valori, discorsi, "logos", si sente una presenza inquietante, costante: la vita.
Questo film sul senso della vita manca di una domanda fondamentale, e nel suo progredire "filosofico" la lascia clamorosamente da parte. C'è davvero un senso? O ancora più astrattamente: c'è davvero qualcosa cui si possa attribuire un "senso"?
Opera, questa di Linklater, assurdamente attaccata alla vita, all'esserci, all'ontologia. Il regista ci propina una serie di fantastiche teorie, splendide filosofie, MERAVIGLIOSE RISPOSTE. Manca la consapevolezza della spazzatura, dell'escremento ultimo che rappresenta ogni "nostra domanda" "ogni nostra risposta" "ogni nostro discorso". Tronfio di senso, questo è veramente uno dei film più brutti che io abbia mai visto e soprattutto ascoltato in vita mia; devoto ad una sceneggiatura da salotto borghese di sinistra, estasiato fino all'orgasmo dall'immane serie di ca.z.z.a.t.e.che riesce ad autopropinarsi come risposte alla vita. Come se poi ci fosse qualcosa da rispondere, o anche solo da chiedere.

5 risposte al commento
Ultima risposta 15/03/2009 14.11.21
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Ciaby  @  24/12/2008 19:17:22
   5½ / 10
nauseante, sperimentale e ispirato

Invia una mail all'autore del commento dreamcatcher  @  08/11/2008 09:21:22
   10 / 10
Lo visto ieri sera e so gia che oggi lo rivedro, perchè è cosi che si fa per certi film.E' da sottolineare come in questo film le riflessioni accomodano bene sia le inventive filosofiche che fisiche-chimiche senza mai scoppiare in quella frustante e benale guerra tra parti.

Invia una mail all'autore del commento King Of Pop  @  22/05/2008 19:06:25
   7 / 10
Di certo non è un film per tutti,tratta la tematica sulla vita con concetti filosofici talmente elaborati e profondi che talvolta si fa fatica a seguirli.La tecnica del rotocalco è stata un'ottimissima idea perchè riesce a far immergere lo spettatore in quell'atmosfera da vero e proprio sogno onirico : colori
psichedelici,ambientazioni surreali...
Nel complesso lo considero un film di altissimo livello filosofico,che solamente pochi film sono riusciti a raggiungere.Non ho voluto mettere un voto più alto perchè le tematiche trattate sono molto complicate e i discorsi non sono comprensibili a tutti,ma a un ristretto numero di persone che riescono o sentono il bisongo di elevarsi rispetto ad altri vedendo la vita sotto vari punti di vista e non con il cosiddetto paraocchi.

stiffa  @  22/01/2008 15:13:05
   3 / 10
pallosissimo e tritapalle....abbandonato a meta.

7HateHeaven  @  28/12/2007 14:27:52
   8 / 10
Un film molto coraggioso, unico nel suo genere. Di fatto è un trattato di filosofia esposto attraverso dialoghi e diatribe dei personaggi via via coinvolti.
Alla fine può risultare molto noioso per chi non è interessato al tema e proprio in questo risiede ulteriormente il coraggio del film che di certo non può rivolgersi a un vasto pubblico.
Inoltre la tecnica usata del "cartone modellato su attori veri" (usato anche in 'A scanner darkly') rendono questo film ancora più unico.
ORIGINALISSIMO.

Jumpy  @  24/02/2007 20:21:16
   8 / 10
Film più unico che raro, molto basato sui dialoghi che spesso, sopratutto nella parte centrale del film, diventano articolati e un po' difficili da seguire.
A me è piaciuto molto, andrebbe visto più volte.

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phemt  @  16/02/2007 09:45:38
   7½ / 10
Indubbiamente un film inusuale… Linklater utilizza il rotoscope (che comunque userà molto meglio nel successivo A Scanner Darkly) per raccontare questo viaggio onirico che dovrebbe far riflettere sulla vita e sul suo significato… Troppo verboso (specialmente nella prima parte), un po' slegato, ma anche molto profondo… Linklater mischia un po' di tutto dalla filosofia alla teoria dell'inesistenza del tempo di Phil K. Dick, dal sogno alla realtà e anche qualche situazione weird, ma a volte da l'impressione di non essere sempre padrone della situazione… Comunque un film estremamente intelligente, interessante e anche coraggioso… Non è un film adatto a tutti però, i dialoghi sono anche troppi e richiedono discreta attenzione per essere metabolizzati al meglio…

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Ultima risposta 16/02/2007 13.15.43
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joseph mediaset  @  14/02/2007 14:30:51
   7 / 10
Poteva essere un ottimo film, ma col passare dei minuti delude le aspettative, diventa un'agonia alla stessa stregua dell'aftelife del protagonista. Comunque un film che puà essere compreso solo da menti Colte ed Erudite

Alexandra99  @  02/02/2007 22:37:40
   9 / 10
bellissimo
pieno di significati
di teorie filosofia
uno stupendo spaccato sulla società umana in molte delle sue fasi
ingegnosissima la grafica di realizzazione che ne rende giustizia ancor più
soprattutto all'argomento di base
il sogno

amnesia78  @  15/06/2006 15:23:36
   8 / 10
Film intelligente. A tratti un po' troppo fumoso, ma estremamente suggestivo, spec. nell'ultima parte. Le tematiche presenti sono molte: lo scorrere del tempo, lo scontro tra individuo e società, la morte, la vita, il sogno. Il tutto affrontato senza vera continuità narrativa, come se fosse un libero susseguirsi di pensieri e riflessioni. L'ambientazione onirica e cerebrale è accentuata dall'efficace trattamento grafico delle immagini.

Invia una mail all'autore del commento Nobody9205  @  11/03/2006 20:31:14
   10 / 10
lo definirei guida per giovani sognatori. l'intero film è realizzato come un unico inestricabile sogno senza uscita (perfino i titoli di coda sono realizzati in modo da risultare difficili da mettere a fuoco che, come nello stesso film viene detto, è una peculiare caratteristica del mondo onirico)
adesso la base pseudo filosofica che si pretende d'attribuire a questo film non deve essere presa troppo sul serio, siamo al cinema, non è certo un'opera così ambiziosa... semplicemente si propone di dare allo spettatore (il target presumibilmente sono quei sognatori che come vien detto nel film, oggi son sempre di meno) una miriade di spunti a cui attingere, di riflessioni stimolanti, di punti di vista a volte anche contrastanti fra loro... si vuole dar forza a concetti come la responsabilità, l'individualità, la libertà.. la denuncia verso l'autolesionismo, l'intolleranza, l'alienazione ed il passivismo, si cerca di dar qualcosa di "buono" da masticare a delle giovani menti (non è un caso che spesso siano proprio dei giovani ad affrontare queste argomentazioni) .
il tema onirico è una cornice (nonche un tema artisticamente interessante) in cui avvolgere e affondare le così tante idee prese solo per un istante, afferrate e abbandonate così in fretta, come in una elucubrazione esistenziale tutto vien detto e tutto va via, senza lasciar traccia ma lasciando un segno.
la tecnica per mostrare il tutto parla da sè, solo un cieco non apprezzerebbe lo straordinario modo di mostrare quest'interminabile sogno, andrebbe visto anche solo per questo, senza dialoghi sarebbe comunque un piccolo gioiello...

questo film non pretende di reggersi in piedi da solo, vuole solo stuzzicare la vostra fantasia e lasciare che siate voi a dargli delle gambe, il sogno che racconta dev'essere il vostro, (al protagonista vien detto che è molto probabile che lui non sia esteriormente così come appare nel sogno, la sua è solo un'idealizzazione onirica, l'intercambiabilità del soggetto vorrebbe essere anche quella dell'esperienza, sono tutti protagonisti e spettatori dello stesso sogno, anche lo spettatore)... non è hegel e non è niente di così pesante... mi sono annoiato molto di più in tantissimi altri film.
se si ha voglia di lasciarsi prendere, e se si ha la predisposizione giusta, i temi trattati sono domande e risposte che spesso vi date anche da soli, il film ripropone solo una coscienza collettiva, una memoria che continua, lo stesso identico attimo e soggetto che si ripete ovunque, dappertutto...
ma il primo commento mi è sembrato il più approppriato...
è un film per pochi purtroppo...
io sono fra quei pochi e non posso far altro che dargli il massimo...
sono felice per tutti quelli che lo apprezzeranno.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  25/04/2005 23:49:28
   4 / 10
Odioso geniale o solo supponente? Dunque prendiamo un genere popolare, l''animazione, sublimiamola come se fosse una band di rock progressive che nobilita la chitarra elettrica con Mozart e Chopin, ed ecco il risultato Un pretesto niente di che, che richiede allo spettatore un''enorme sacrificio consapevole di trovarsi in una disputa filosofica sulla vita, sul tempo e sulla concezione del sogno lucido (ma non era tema da populino? Tipo astrologia et similia mah) C''è bisogno di un film come questo? io direi proprio di no. Un''esercizio di stile dove arte e controcultura si incontrano e si sfidano, citando fonti inesauribili e martoriandoci i testicoli con infinite divagazioni pseudoculturali... La rappresentazione di un sogno che sembra non avere vita ("la vita stessa è un sogno non onirico" ma fatemi il piacere) Scomodare Philip Dick o Sartre per questa scoperta filosofale, bastava Karetina Kolosimo Lo confesso sono stato tra i pochi in sala a farmi rapire inizialmente da cotanto germanesimo. Ma in realtà è che se l''autore si vanta di un esperimento innovativo e blandamente didattico (la vita "fumetto per adulti" indica strade ben meno stimolanti di questa) il risultato non si discosta poi molto da una certa convenzionalità, e i nemici di tanta ortodossia rischiano di essere i veri fautori di questo post.dadaismo Come dire, capisco chi, dopo aver visto questo film, a Hegel preferisce Crepax. Obiettivo mancato di illuminarci.

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Ultima risposta 09/03/2009 11.12.41
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Banchelli  @  06/04/2004 11:06:50
   9 / 10
Alla base di Waking Life c’è la totale assenza di qualunque pretesa commerciale: è davvero roba per pochi, realizzata tra amici, con un sofisticato software che recupera una geniale illuminazione che ebbero i mitici fratelli Fleischer, cartoonist genitori di Popeye: il rotoscopio.
Il risultato è unico: il primo film girato con camere digitali e ridipinto fotogramma dopo fotogramma da una trentina di artisti texani, ognuno dei quali ha lavorato esclusivamente sulla rielaborazione visiva di un singolo attore. Ne esce fuori un’ allucinazione, ovvero solo dialoghi logorroici e zeppi di citazioni (supportati da una magnifica sorgente di colori pop, acidi e psichedelici) su ciò che di più ambizioso e complesso possa occuparsi l’individuo: la vita e il suo mistero.

Esperimento vincente oppure no? Per alcuni un’occasione mancata, castrata dall’ambiziosità dei temi affrontati. Punto di vista del sottoscritto: un’opera matura ed assolutamente rivoluzionaria.

Richard Linklater sa osare come poche negli Stati Uniti. Lo dimostra Tape, lavoro in digitale presentato a Venezia 2001 assieme a Waking Life. Così come lo splendidamente semplice (e magnificamente tardoadolescenziale) Prima dell’alba (grande successo a Berlino nel 1995). Considerando Tarantino già un classico, con Anderson egli è sicuramente l’uomo più interessante della nuova generazione americana (aspettando al varco la nuova prova di Vincent Gallo dietro la macchina da presa).

Accanto a Philip K. Dick ed alla teoria dell’inesistenza del tempo, tra l’esistenzialismo e l’evoluzionismo, quindi Stevenson, Lawrence e Kirkegaard, trova spazio un’efficace sistema di riferimenti metalinguistici nel viaggio onirico di Wiley Wiggins (il ventenne al centro della vicenda): ad apparire in video c’è perfino Steven Soderberg che parla di un incontro tra Billy Wilder e Louis Malle: "Di cosa parla il film a cui stai lavorando?" chiede il primo al secondo. "E’ una specie di sogno dentro un sogno" risponde Malle. "Beh…" risponde il regista hollywoodiano "hai appena perso i tuoi 2,5 milioni di dollari": il destino consapevole di Linklater nel suo sogno a scatole cinesi?

E poi ci sono le riflessioni di Bazin: «riprendere la realtà è riprendere Dio nell’atto della sua creazione». Questo è quello che il regista sembra pretendere dal mezzo che ha tra le mani. E non si accontenta delle strade battute. Ma non prendetelo come un lavoro semplicemente grottesco e sfrenato. Tutto è davvero ben misurato e consapevole, assolutamente geniale. Bisogna però essere capaci di varcare la soglia.
A.S.


Invia una mail all'autore del commento giorgia  @  16/02/2003 18:45:10
   10 / 10
brava priscilla, un film per pochi, troppo criticato ingiustamente.
a me è sembrata un'ottima interpretazione dell'esistenza, la filosofia a volte è scambiata per retorica, forse sta lì il problema.

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/02/2007 12.28.25
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Ste  @  23/08/2002 21:59:52
   1 / 10
Ma io non so nemmeno cos'è!!

myzyri  @  07/06/2002 14:33:57
   6 / 10
Invia una mail all'autore del commento Priscilla  @  07/06/2002 05:38:50
   10 / 10
Un film per pochi. Il sogno lucido, la vita reale e la vita dopo la morte: questi i temi fondamentali in un intreccio davvero mirabile. Il finale è tutto da interpretare: eccezionale.

3 risposte al commento
Ultima risposta 25/12/2007 11.22.43
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