wild animals regia di Kim ki-duk Corea del Sud 1997
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wild animals (1997)

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locandina del film WILD ANIMALS

Titolo Originale: YASAENG DONGMUL BOHOGUYEOG

RegiaKim ki-duk

InterpretiCho Jae-Hyun, Jang Dong-Jik, Ryun Jang, Sasha Rucavina, Richard Bohringer, Denis Lavant

Durata: h 1.45
NazionalitàCorea del Sud 1997
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1997

•  Altri film di Kim ki-duk

Trama del film Wild animals

Parigi. Chun-Hae, sud coreano, vive di piccoli furti; Hong-San, esule nord coreano, raggiunge la capitale. Si conoscono, si scontrano, diventano amici, entrano nella malavita; ognuno è innamorato di una donna irraggiungibile.

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Voto Visitatori:   7,79 / 10 (7 voti)7,79Grafico
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Voti e commenti su Wild animals, 7 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  02/11/2015 18:42:23
   8 / 10
Bei tempi quelli in cui Kim Ki-duk tirava fuori dal cilindro pellicole come questa: film underground, duri ma pieni di sentimenti. L'amore irraggiungibile, una vera e propria fissazione per il regista coreano, si manifesta in due uomini ai margini della società disposti a qualunque cosa per il bene della donna di cui sono innamorati (nel caso di Cheong-hae) o del proprio amico (per quanto riguarda Hong-san), a volte aiutandosi a vicenda e a volte scontrandosi. Ma per quanto i legami possano essere forti sarà sempre il destino beffardo e nichilista a vincere.
Per chi ama il Kim Ki-duk meno patinato e più concreto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  02/06/2011 11:14:44
   6 / 10
Tra i peggiori di Kim Ki Duk,guardabile ovviamente ma pasticciato e forzatissimo in troppe sue componenti.
Strano che dopo l'ottimo esordio di Crocodile il coreano non sia riuscito a ripetersi sugli stessi livelli poetici e di profondità,anzi esagera con una trama da thriller piena zeppa di elementi e personaggi alla lunga confusionari e che soprattutto girano a vuoto.
Meglio lasciar perdere la Parigi mostrataci,in verità brutta (magari volutamente) quasi quanto i bassifondi coreani di Crocodile anche se ovviamente non siamo su quei livelli. Ma non ci si può aspettare altro sotto questo aspetto perché tutta la trama è ambientata nel mondo che va da quello dell'arte al malavitoso,con gangster parigini e scagnozzi coreani (uno del sud e l'altro del nord) che saldano tra loro un'amicizia vitale e mortale. Bello l'accostamento nord-sud coreano che si attua solo fuori dalla patria scissa in due,un'unione tra due persone che nonostante i litigi spesso eccessivi rimangono unite fino alla fine.
Ma non ci sono sequenze degne di nota,tutto scorre via tra indifferenza e forzature come il sangue finale nelle fogne. Anzi alcune scene sono ridicole,quella del pesce come arma di morte che si ritorce contro chi lo usa è proprio rozza e ai limiti del ridicolo.

Alcune cose da Kim Ki Duk proprio non si aspettano,successivamente riuscirà di nuovo a far esplodere la sua poetica con pellicole molto più riuscite. Qualcosa in meno nel voto proprio per il nome che porta la regia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  07/10/2009 17:33:54
   6½ / 10
Si nota che dietro la macchina da presa c'è Kim-ki-duk, anche se in questo suo secondo film sembra essere un pò a corto di idee, piazzando una storia complicata da seguire e con pochi momenti davvero poetici. Il cambio di ambientazione ( in francia ) non cambia le sorti e l'intreccio di sentimenti tra i protagonisti è forzato e freddo. Uno dei pochi lavori del regista coreano che non mi ha entusiasmato.

Tuonato  @  18/02/2009 00:30:13
   6 / 10
Tanta carne al fuoco, i sentimenti ci sono tutti ma il risultato è appena sufficiente.
Sullo sfondo di una Parigi bruttina(che sia stato questo l'intento?) si intrecciano le vicende di un pittore sud coreano con la vocazione del piccolo deliquente, un ex soldato nord coreano, una statua vivente sfruttata e seviziata con del pesce surgelato dal proprio "pappone" ed una ballerina del peep show.
La trama è interessante però durante la visione ci si imbatte in situazioni realmente inverosimili.
Oltre ai temi tanto cari comuni ai registi coreani(gelosia, vendetta, dignità, tradimento ed amore impossibile) viene lanciato il messaggio dell'amicizia tra le due coree: per questo tema ritengo sia superiore JSA di Chan-wook Park(che continuo di gran lunga a preferire a Kim Ki-duk).

Ciaby  @  23/12/2008 17:51:12
   10 / 10
il kim più acerbo, ma ancora poeticissimo, ricco di trovate geniali...

Tom24  @  28/07/2008 23:32:36
   8 / 10
Il genere è atipico per il regista, ma è come piace a me, perciò un bell'8 non gli lo toglie nessuno, anche se Crocodile, il suo primo film, è superiore dal punto di vista artistico.

Mizoguchi  @  14/10/2007 15:37:54
   10 / 10
Secondo capolavoro di Kim Ki Duk.
La dura vita in francia vista attraverso gli occhi di due coreani ai limiti della società.
Il bravissimo attore feticcio Jae-hyeon Jo, qui alterna stadi di ira, rancore e improvvise clownerie, ed è davvero bravissimo.
Lui e il suo compagno d'avventure Hong-San si alleano per entrare nella malavita, ma la loro amicizia sarà un esperienza dolorosissima perché saranno messi davanti a scelte non facili.
Motrici della storia ovviamente l'amore impossibile, pieno di malintesi e dolori, e purtroppo il bisogno di sopravvivenza.
Il film, nonostante sia la storia di personaggi ai margini e le loro piccole grandi avversità, è pervaso da una grande epicità, da situazioni topiche, prove altamente simboliche.
L'intreccio è molto ben cogeniato e alterna motivi tipicamente Kim Ki Dukiani come il tradimento, la gelosia, la bellezza dell'opera d'arte, l'amore impossibile, il sacrificio e anche il voyerismo che troveremo poi in Bad Guy, con il genere del polar, che più che un rimando cinefilo (ricordiamo che Kim Ki Duk è uno dei registi meno cinefili esistenti, ha visto davvero pochissimi film) è un sincero flusso di passioni scaturite nel periodo che il regista ha trascorso in Francia per studiare...

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