woman in gold regia di Simon Curtis USA 2015
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woman in gold (2015)

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locandina del film WOMAN IN GOLD

Titolo Originale: WOMAN IN GOLD

RegiaSimon Curtis

InterpretiHelen Mirren, Ryan Reynolds, Katie Holmes, Tatiana Maslany, Daniel Bruehl, Max Irons, Charles Dance, Antje Traue, Elizabeth McGovern, Frances Fisher, Moritz Bleibtreu, Tom Schilling

Durata: h 1.49
NazionalitàUSA 2015
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2015

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Trama del film Woman in gold

Sessant'anni dopo essere scappata da Vienna, l'anziana ebrea Maria Altmann inizia il suo viaggio teso a recuperare i beni di famiglia sequestrati dai nazisti, tra cui un famoso dipinto di Klimt che rappresenta una donna in oro. Insieme al suo inesperto ma coraggioso giovane avvocato, Maria intraprende una battaglia legale che si prolungherà per ben otto anni e che la costringerà a confrontarsi con le difficili verità del passato.

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Voto Visitatori:   6,90 / 10 (21 voti)6,90Grafico
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Voti e commenti su Woman in gold, 21 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

JohnRambo  @  26/09/2022 18:52:29
   8½ / 10
Non do 9 perché il film ha alcuni momenti non chiarissimi in merito al rapporto tra l'avvocato e la signora. Per il resto, un eccellente lavoro dove si vede quanto i nazisti avessero prodotto figli che avrebbero tranquillamente perseverato se non fosse stato per la schiacciante vittoria degli alleati. Null'altro paiono gli odiosi oppositori alla semplice richiesta della protagonista di rientrare in possesso dei quadri di famiglia. C'erano di mezzo tanti soldi, senz'altro, ma io sospetto che il problema fosse dovuto alla parziale indulgenza degli alleati verso gli austro-tedeschi ed al loro reintegro nel loro ruolo quotidiano, cosa che accadde a parecchi nazisti impegnati nell'arte musicale e figurativa. Il nazismo ebbe successo perché la popolazione di quei luoghi era nazista, fu un crimine di popolo ben consapevole di quanto si andava facendo e lo si voleva fare. Il film su questo non da tregua allo spettatore, incalzato tra memoria, cronaca e storia.
In sintesi, un prodotto che andrebbe proiettato nelle scuole ogni anno, assieme al "La lista di Schindler" ed altri capolavori che hanno il ruolo di sostituire, almeno in parte, la lettura dei libri e la memoria di parenti che oramai vengono portati via dal tempo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  03/07/2022 15:16:00
   7 / 10
Piacevole storia su dei quadri rubati, che senza insistere troppo sul tema dell'olocausto si lascia guardare volentieri.

7219415  @  13/11/2017 14:06:13
   6½ / 10
Un po' troppo smielato, però interessante la storia.

Peanuts02  @  13/07/2017 20:46:46
   6½ / 10
è un film valido, un film che però abbiamo già visto l'anno scorso, l'anno prima ancora, l'anno prima ancora, e che vedremo negli anni a venire, a fine gennaio, nella tristemente ricordata data.
Non è una critica al film, e non voglio generare alcun flame, anche perché non dirò nulla di offensivo.
C'è oramai questa tendenza nel far uscire film sulla giornata della memoria che includano la grande ma piccola epopea di uno/una ebreo/a alle prese con il nazismo di Hitler.
E ci sta benissimo volerci fare film, è importante ricordare di aver sbagliato per impedire che l'umanità compia altri atti del genere, ma con il tempo la cosa si sta facendo sempre più... anonima ed insipida.
Sembra che si parli dell'olocausto solo perché se ne è già parlato in precedenza, e tutto diventa un mero pretesto per vedere un film con la scuola al cineforum (in effetti questo genere di film è molto amato dagli organizzatori di cineforum scolastici).
La struttura di questi film è qualcosa di sempre più sentito e ripetuto e che ha ricevuto una fortissima spinta dopo l'uscita del capolavoro di Spielberg: Schindler's List.
Questo film non è affatto un film brutto, per carità, ma si può notare la macchinosità con cui questi film sull'olocausto vengono prodotti perché oramai parlare di razzismo e affini è diventato una sorta di garanzia di successo.
Spero solo un giorno di trovare un film sull'Olocausto che sappia stupirmi e commuovermi per davvero, magari come ci riuscì allora Benigni con La vita è bella.
Solo io inoltre vorrei trovare un film che esplori il tema dell'omosessualità nel nazismo? Si parla sempre degli ebrei (che per carità è giustissimo) e si sente sempre la gente dire: In questo giorno mi sento ebreo/a. Ma avreste il coraggio di dire "Mi sento omosessuale"?
Sembra che non si tenti neanche di fare qualcosa di diverso per paura che gli spettatori non si adattino tanto bene ad una storia sull'Olocausto che non implichi personaggi ebrei.
Ad ogni modo, questo film non è male.

Burdie  @  20/01/2017 20:00:34
   7 / 10
topsecret  @  22/07/2016 16:06:17
   7½ / 10
Non sempre apprezzo i flashbacks in un film poichè, a volte, rendono le cose un po' confuse. In questo caso però, non solo sono necessari ma anche fondamentali nel racconto di una storia vera che ci riporta indietro nel tempo e ci fa rivivere delle emozioni impossibili da dimenticare. Seppure trattati con minore intensità rispetto ad un film sulla discriminazione razziale del nazismo, gli eventi raccontati nel film di Curtis riescono ad essere esplosivi e coinvolgenti grazie anche e soprattutto alla performance di un cast affidabile e credibile, ad una regia attenta e una realizzazione emozionalmente palpabile.
Un buonissimo film che emoziona e coinvolge fin dalle prime battute e che merita una visione interessata.

vivi79  @  12/05/2016 11:57:27
   7 / 10
Bellissimo film, per chi ama le storie vere e legate all'arte, vedi "The Danish girl" o "La ragazza con l'orecchino di perla".
La trama scorre piacevolmente intervallata da flashback in lingua tedesca in cui avrei preferito leggere dei sottotitoli , anche se le immagini, in alcuni casi, erano abbastanza esplicative.
Helen Mirren si conferma ancora una volta una grande attrice.

unpoeta67  @  29/04/2016 17:52:34
   7 / 10
film delicato, con una buona interpretazione della mirren che incarna il personaggio che interpreta e che secondo me le si avvicina anche nella realtà .
nel film maria altman è incostante e determinata, energica e spossata, alti e bassi sono la costante del personaggio principale che alla fine, supportata da una spalla un po' anonima rende il film + che sufficiente. Quel valore in più lo danno l'eleganza delle riprese ed i meravigliosi cameo di cui è intarsiata la pellicola , cioè quei flashback che ammantano di luce gli spazi altrimenti bui e che " ricordano" le ombre del passato.
film discreto e consigliabile a mio avviso

Trixter  @  25/03/2016 12:11:34
   6 / 10
Un'anziana svampita ed un giovane avvocato con la faccia da pesce lesso (entrambi di origine austriaca) portano dinanzi al tribunale lo stato austriaco per ottenere la restituzione di alcune opere d'arte, tra cui il famoso dipinto Woman in gold di Klimt, illegittimamente sottratte alla famiglia della donna, di origine ebraica, durante la reggenza nazista.
La vicenda è narrata in maniera molto laccata, patinata, a tratti sembra quasi una commedia un pò frivola, riportata alla realtà grazie ai continui flashback (rigorosamente il lingua tedesca) rappresentativi della giovinezza dell'anziana signora durante la sua permanenza a Vienna.
Nel complesso, parliamo di una pellicola godibile, connotata da ambientazioni ovattate e molto eleganti, con una ben radicata distinzione tra buoni e cattivi, una pregevole ricostruzione storica e un ritmo che non consente sbadigli. Insomma, un film apprezzabile ma forse troppo manieristico e plasticoso.

JOKER1926  @  02/02/2016 21:03:21
   6½ / 10
Sono tante le produzioni cinematografiche, che in svariati modi, trattano la dura tematica degli avvenimenti della seconda guerra mondiale ove gli ebrei furono vittime.
Alcuni registi hanno fatto film incentrati direttamente nei campi di concentramento, altri hanno utilizzato dinamiche un po' diverse, ma la sostanza non cambia.
"Woman in gold" di Simon Curtis affronta il tema attraverso una storia allettante e importante; in scena una anziana signora intenta a recuperare parte del suo terribile passato. Il plot è dunque una buona garanzia, un ottimo punto di partenza, effettivo e concreto.
A questo punto la palla passa a Curtis, la regia dovrebbe esaltare il contesto e guidare lo spettatore in una visione appassionata e dirompente.
Diciamo che "Woman in gold" riesce parzialmente ad esser un prodotto convincente. Appurata la delicatezza dell'argomento, noi notiamo delle debolezze per quanto riguarda altro.
Non convince il cast, eccetto la protagonista, i personaggi (o forse gli attori) risultano essere piatti e poco carismatici. Alcune manovre della sceneggiatura invece rendono (a tratti) veramente insopportabile Helen Mirren, misto di superbia e incostanza umorale. Da depennare quindi tutte le altre pedine, scarse nella loro intraprendenza, nella loro personalità.
Altro rimprovero lo muoviamo per quanto concerne la selezione dei dialoghi che cercano di esser brillanti attraverso un discutibile sarcasmo, evitabile.

"Woman in gold" a conti fatti resta un prodotto vedibile e munito di un ritmo buono, nel finale riesce pure a farsi apprezzare senza mostrare smodate dosi di retorica. Può valere una visione.

ilmoro88  @  09/12/2015 14:31:01
   7 / 10
Carino. Interessante la trama: una sorta di Davide contro Golia.
Non ha particolari pecche e neppure grandi meriti però, nel complesso, non dispiace.

Bello il messaggio che vuole lasciare: il passato non deve influenzare il futuro, ma se credi in qualcosa non demordere.

Piacevole!

Crystal_89  @  24/11/2015 08:43:36
   7½ / 10
Un film elegante, grazioso e colto ma al tempo stesso brillante e coinvolgente. Gran parte del merito va sicuramente al cast (Mirren sopra tutti, ma anche un Reynolds sia pure fuori ruolo) e agli ambienti splendidi.
Da far vedere nelle scuole!

TheLegend  @  20/11/2015 18:14:43
   4 / 10
Estremamente noioso e finto.

dagon  @  16/11/2015 22:33:27
   5 / 10
Stucchevolmente finto e costruito a tavolino. Sfrutta in modo furbacchiotto e ruffiano tematiche serie, senza mai sembrare sincero neppure in un fotogramma.

Oibaf  @  09/11/2015 03:32:29
   8½ / 10
Gran bel film con protagonisti perfettamente nella parte. I continui flashback io li ho trovati coinvolgenti e mai pesanti. Consigliato per gli amanti del genere.

pak7  @  01/11/2015 02:15:21
   8 / 10
Al di sopra delle mie personali aspettative, ma con la consapevolezza di trovarmi di fronte allo stesso regista di Philomena, pellicola che mi aveva colpito positivamente.
Tratto da una storia realmente accaduta, narra la vita di Maria Altmann, in giovane età defraudata, in quanto ebrea, di quadri e preziosi appartenenti alla sua altolocata famiglia. La sua lotta per avere giustizia è assolutamente encomibaile, così come l'interpretazione di Helen Mirren nei suoi panni. Colonna sonora di assoluto livello (Hans Zimmer).

2 risposte al commento
Ultima risposta 09/12/2015 17.58.56
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Tango71  @  30/10/2015 13:52:56
   4½ / 10
Il tema di partenza era interessante e commovente, ma tutto è soffocato dai flashback invadenti, il soggetto meritava di meglio. Noioso

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  24/10/2015 01:31:03
   7½ / 10
E' cinema Classico, no? Forse un po' troppo raffinato, un po' datato, con qualche accademismo di troppo (uhm la Maniera che ricorda il nostro Tornatore) ma, maledizione, e' realizzato benissimo. Forse si ti aspetti un guizzo formale, un codice fuori posto, qualcosa che vada Oltre una lussuosa confezione cinematografica o sbiadite fotografie che prendono vita (beh questo e' manierismo) e invece niente...non capisci mai perche' una donna cosi fiera e caparbia si senta a un certo punto nel bisogno di rinunciare perche' "il passato e' passato"...o magari puoi trovare pretestuosa l'improvvisa coscienza civile e morale dell'avvocato dopo il primo viaggio Viennese. Pero' diamine la ricosttuzione di un'epoca e' realizzata splendidamente, ed e' come se il destino di Maria fosse segnato da un lustro che ha drammaticamente reciso, affossato la sua Stanza dei Ricordi. Un film che parla alla Memoria, svelando quell'Identita' estirpata che lotta nel tempo, al di la' della sopravvivenza, come una impellente Necessita' che si deve a chi non ha potuto piu' lottare. Curtis rivela cosi, e lo fa molto bene, che la Rimozione e' frutto di vincoli nazionalisti (ancora) dove si insidia il "possesso" dell'Arte come forma di espropriante egemonia culturale. A modo suo e' un film bellissimo, e poco importa che l'emozione arrivi tardivamente, nel lusso sfrenato di un Cinema che appare lontano, ma ancora Presente

Thelma18  @  18/10/2015 23:12:12
   8½ / 10
L' impronta di Philomena si percepisce fin dalle prime battute. Il film è emozionante, dolce, malinconico, ottima interpretazione. Sono uscita dalle dalla con gli occhi lucidi ma serena. Consigliatussimo.

Thelma18  @  18/10/2015 23:11:23
   8½ / 10
L' impronta di Philomena si percepisce fin dalle prime battute. Il film è emozionante, dolce, malinconico, ottima interpretazione. Sono uscita dalle dalla con gli occhi lucidi ma serena. Consigliatussimo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  16/07/2015 21:49:20
   6½ / 10
Una strana coppia, una vecchia signora ed un giovane avvocato in una storia incentrata sulla causa per la restituzione di di alcune opere di Klimt fra le quali il Ritratto di Adele Bloch Bauer, vera icona nazionale dell'Austria ma trafugata illegalmente dai nazisti dopo l'Anschluss e l'inizio della persecuzione degli ebrei. Il film si sviluppa su due distinti piani paralleli: il primo più storico che l'evolvere degli eventi dopo la presa del potere dei nazisti in Austria spogliano la famiglia di Maria Altmann di ogni bene e la costringono a fuggire in America. La Mirren, sia pure con qualche gigioneria di troppo è una garanzia perchè nei momenti cruciali fa emergere il sordo rancore verso un popolo a cui apparteneva e cacciata dai suoi affetti più cari e che non ha riconosciuto ed ammesso gli errori del passato. Inoltre anche il forte senso di colpa di aver abbandonato al suo destino i propri genitori. Il film è anche e soprattutto la riacquisizione di una memoria, di un ritorno e anche di una riconciliazione nei confronti delle proprie radici. Radici che sono comuni anche nell'avvocato Schoenberg, nipote fra l'altro del compositore dodecafonico, intepretato da un Reynolds convincente e misurato. Un attore che generalmente non ho mai apprezzato in maniera particolare, ma che dopo Voices ho personalmente rivalutato. Il film è piacevole, ha le cadenze del legal thriller classico, risente tuttavia di qualche eccesso schematico nel ritrarre un intero popolo o quasi, quello austriaco, alla stregua di nazisti senza divisa. Non un film indimenticabile, ma dignitoso. Piccoli cameo di Johnathan Price ed Elisabth McGovern nel ruolo di giudici.

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