zabriskie point regia di Michelangelo Antonioni Italia, USA 1969
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zabriskie point (1969)

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locandina del film ZABRISKIE POINT

Titolo Originale: ZABRISKIE POINT

RegiaMichelangelo Antonioni

InterpretiMark Frechette, Daria Halprin, Rod Taylor, Paul Fix, Bill Garaway

Durata: h 1.52
NazionalitàItalia, USA 1969
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 1969

•  Altri film di Michelangelo Antonioni

Trama del film Zabriskie point

Mark, studente ribelle ricercato a Los Angeles dalla polizia per aver ucciso un agente, riesce a fuggire su un aereo da turismo rubato. Nel deserto californiano incontra e ama una ragazza, Daria, che si sta recando a Phoenix per trascorerre un periodo di vacanza. Nel paesaggio spettrale di Zabriskie Point (il punto di massima depressione geologica degli Stati Uniti) i due giovani trascorrono lunghe ore d'amore, ma...

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Voto Visitatori:   7,45 / 10 (50 voti)7,45Grafico
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Voti e commenti su Zabriskie point, 50 opinioni inserite

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Commenti negativiStai visualizzando solo i commenti negativi

Goldust  @  11/03/2021 10:40:04
   5 / 10
Uno sguardo superficiale sulle proteste studentesche di fine anni sessanta, una voglia di allinearsi alla stagione della controcultura americana senza avere a disposizione il giusto background, una storia di pochissimo interesse lasciata allo sbando e suggellata da un finale che sembra messo apposta per stupire. Salvo poco di questo lavoro di Antonioni: i due protagonisti, che incarnano davvero l'illusione della giovinezza, i bei paesaggi naturali della Valle della Morte, la scelta di inserire brani rock all'interno del racconto. Per il resto l'ho trovato un film abbastanza sopravvalutato ed a tratti anche un pò noioso.

Burdie  @  01/03/2021 06:48:16
   5½ / 10
...troppo onirico, anche dopo 50 anni...

Charlie Firpo  @  07/08/2014 09:22:56
   4½ / 10
Film noioso senza nessuna storia, Antonioni non si capisce dove voglia andare a parare e sforna una sorta di polpettone insulso sulla scia di un' America impegnata nelle rivoluzioni del 68', gli hippy e la loro visione del mondo con il loro senso di libertà e amore libero ma con dietro l'angolo l'ombra in agguato del Vietnam.

Le scene lunghissime delle varie cose che esplodono a rallentatore hsanno un' insulsaggine da record e il bello è che Antonioni insiste pure in più frangenti con il solo risultato di far girare le balle allo spettatore, per questo al botteghino è stato un meritato completo fiasco.

Per gli interpreti brava Daria Halprin molto naturale seppur non essendo una vera e propria attrice, strano che poi non abbia più avuto altri ruoli e altre offerte... all' epoca era pure una bella sventola.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  01/08/2013 17:48:08
   5 / 10
Si salvano soltanto poche scene. Di una banalità sconvolgente.

edmond90  @  07/03/2011 15:38:13
   4½ / 10
Film a mio modo di vedere datatissimo e di difficile fruizione odierna.
E anzi da quel che ho letto lo si accusava di essere troppo retorico gia 40 anni fa.
Ma cliches a parte l'ho trovato veramente povero di significato,con un'introspezione psicologica nulla dei personaggi,inutilmente prolisso e oltretutto mal recitato.
Visivamente pero'regala alcuni momenti(il finale e la famosa scena d'amore nel deserto)veramente molto belli,per cui non me la sento di scendere oltre con il voto.
9 alla fotografia 3 a tutto il resto

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  11/02/2011 18:28:58
   5½ / 10
Avrei tante cose da dire su questo film. Quello che posso affermare per certo, è che mi ha deluso tantissimo. Antonioni cattura perfettamente lo spirito che aleggiava tra i giovani dell'epoca sessantottina (ribellione, malessere, voglia di libertà ecc...), ma è completamente incapace di dare ritmo e sostanza alla storia, priva di interesse e per niente coinvolgente. Di questo mattone, alla fine si salvano l'uso azzeccato della colonna sonora (bellissime le melodie dei Pink Floyd), la magnifica fotografia (curata in ogni minimo dettaglio, in particolar modo nelle riprese del bellissimo paesaggio del titolo), qualche interessante movimento di macchina, e per l'appunto, l'atmosfera sessantottina. Per il resto, avrà il suo valore storico o quello che vi pare, ma la verità è che "Zabriskie Point" rimane un film noioso (anche contestualizzato nel 1969), privo di una sceneggiatura adeguata (poca chiarezza, troppi simbolismi, troppe sequenze eccessivamente prolungate), e con uno sviluppo spesso e volentieri insensato e incongruente.
Es.: la scena d'amore nel deserto tra i due protagonisti (bravetti per essere dei dilettanti, anche se la bellezza li ha aiutati molto) è interminabile, come se il regista avesse detto "ok adesso ci fumiamo un pò di cannoni e poi fate quel cazzò che volete, io continuo a girare". Ed è questo il problema principale: potete assentarvi o addormentarvi per venti minuti, tanto quando tornate o vi svegliate, trovate il film praticamente allo stesso punto!
Deludente e di una pesantezza allucinante (sullo stesso genere, era molto meglio "Easy Rider").
Arrivare a vedere "Zabriskie Point" fino alla fine, al giorno d'oggi, è veramente un'impresa impossibile. Come dicevo, avrei tanto da dire riguardo a quest'opera, ma se cominciassi credo che non mi fermerei più. Perciò mi fermo qui.
Quasi sufficiente.

Invia una mail all'autore del commento Totius  @  26/01/2010 02:55:44
   4½ / 10
Non so, personalmente credo che Antonioni sia uno dei registi più sopravvalutati della storia del cinema.
Una trama inesistente, protesta sociale...embè? Piani-sequenza lunghi fino allo sfinimento...ma perchè? Per cosa? Mi spiace non capisco.

Ciaby  @  24/12/2008 21:22:43
   4½ / 10
potente...ma non mi è piaciuto

Harvey Ross  @  05/11/2008 18:06:23
   5½ / 10
Michelangelo Antonioni: grande regista del concetto e sperimentatore. Il cinema con lui e con molti altri registi dell'epoca è portato ad una dimensione mentale che predilige l'immagine pura e semplice. Grande innovatore.
Ma c'è un "ma": un grande "ma" che va messo davanti a questo cosiddetto capolavoro. La trama è scarna, essenziale, i dialoghi sono solo da contorno, sono mera illusione; sono semplice citazione dell'evento. Il suo è un film didascalico, fatto di immagini e simboli.
Il grafe difetto di un film del genere (come moltri altri dell'epoca) è la difficile fruibilità. Il messaggio nn può essere universale se non può essere capito da tutti! Non è solo un modo di fare cinema "istruito", per quanto mi riguarda è un modo di fare cinema incomprensibile!
Non bisogna negare che Antonioni è precursore di tecniche registiche raffinate (come l'uso del rallenty o della camera portata a spalle); si può quindi parlare di un film sperimentazione, ma nulla più, non è punto d'arrivo ma inizio, linfa primordiale, caos cosmico, il quale darà vita ad altre correnti!
Quindi un grande Antonioni ma un film di m@#§a!!!!!!!!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  12/02/2006 20:13:55
   3 / 10
mi ha deluso completamente...insulso dall'inizio alla fine...trama inesistente e storia che non coinvolge...poi scene allungate come quella iniziale e in particolare la scena di sesso sul deserto...dire eccessivo,non mi ha dato nessun emozione tranne che sdegno...
vi prego di rispettare la mia personale opinione e cmq so di aspettarmi delle critiche

5 risposte al commento
Ultima risposta 26/01/2010 02.59.19
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la mia opinione  @  17/08/2005 00:11:03
   4 / 10
Indicato come un capolavoro si tratta invece per me di un film solito, retoricamente scontato senza nessun colpo di scena degno di Antonioni. deludente protesta anni '60 in chiave forse fin troppo intima e personale.

3 risposte al commento
Ultima risposta 23/11/2006 21.31.57
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