dalla terra alla luna (1998)

ATTENZIONE SPOILER!!!

Mi potete mettere in faccia X-Files (serie assai sopravalutata), Breaking Bad, Alias e tutto lo scibile seriale, ma nessuna, manco Band of Brothers (almeno al momento), riesce ad avere un'unghia del carisma di questa miniserie che, a distanza di oltre 20 anni, rimane tuttora la serie tv più cinematografica che abbia mai visto, ed è un peccato che sia caduta nel dimenticatoio.
Spin-off creato grazie al successo del film Apollo 13, la miniserie parla del periodo più famoso della NASA, quello tra gli anni 60 e l'inizio dei '70, a partire dalla concezione delle astronavi, idee e progetti, proseguire vedendo la corsa allo spazio iniziata dai russi fino all'ultima missione con l'Apollo 17, con non poche sorprese.

Lasciando stare mi pare ER, ma lì il budget è dovuto in gran parte al cast, questa, da quel che ne so, è stata all'epoca la serie tv più costosa mai prodotta: circa 60 milioni di dollari, poco più di Apollo 13; considerando gli evidenti limiti che avevano le serie tv di allora (4:3 e effetti speciali in primis), questa serie cerca di ovviare ai problemi in maniera originale; ogni puntata sorprende perché non è un semplice "vai e vieni", si va da puntate molto documentaristiche come quella sul 68, altre sono incentrate su un singolo personaggio come quella sull'Apollo 13, addirittura l'ultima, semplicemente la più bella puntata che abbia mai visto in una serie tv, fa un parallelismo molto interessante tra due storie ambientate in epoche diverse, mostrando grandissimo amore pure verso il cinema.

Le riprese spaziali sono assurdamente impressionanti: nonostante il 4:3, le missioni trasmettono comunque allo spettatore l'immensità dell'universo o dei paesaggi lunari; a giovare c'è pure l'utilizzo di modellini per gli effetti speciali, anche se in alcuni casi fa uso della CGI sì datata, ma comunque la CGI fa schifo pure nelle serie tv odierne.
… Che poi considerando che è del 1998 a sto giro ci posso pure passare sopra…
La regia è molto ispirata, vantando, appunto, soluzioni innovative per una serie tv e utilizzando nel momento opportuno riprese dell'epoca, momenti comici e drammatici e ogni episodio, dal punto di vista registico, vanta una propria identità.
Ma, paradossalmente, la cosa che mi ha sbalordito di più è la sceneggiatura: compatta, accurata storicamente, dai dialoghi brillanti, priva di tempi morti (al massimo nella penultima rallenta un po' il ritmo, cosa che posso perdonare) e con dei personaggi che hanno carisma da vendere, pure se li vedremo per poco tempo, anche grazie ai vari attori che li interpretano, primo fra tutti mi viene in mente il giornalista Emmett Seaborn.
Ogni puntata è meglio dell'altra e ognuna tratta una tematica come "bisogna avere immaginazione", "bisogna conoscere in anticipo i rischi", "si deve essere determinati nel compiere i propri obiettivi"; insomma, non solo è una serie tv magnifica, ma addirittura molto istruttiva; e non solo, cosa molto inusuale per una serie tv, nonostante le puntate siano collegate tra loro, possono essere godute pure singolarmente come dei mediometraggi capendo benissimo ciò che viene narrato, questo anche perché ogni episodio riguarda un evento ben preciso.

Insomma, se volete vedere un VERO capolavoro seriale, dove per capolavoro intendo una serie tv in grado di farti pensare alla fine di ogni puntata, dove per ogni puntata rimani colpito, dove per trovare il capolavoro basta guardarsi la prima puntata senza stare ad aspettare 3-4 stagioni da 20 puntate fillerose ciascuna, guardatevi "Dalla Terra Alla Luna", ingiustamente dimenticata ma che alle serie odierne deve ancora insegnare molte, troppe cose.