La terza e ultima stagione della serie tedesca, inizia da un misterioso individuo con una cicatrice sulla bocca, che viaggia nel tempo per dare alle fiamme la stanza ovale del Sic Mundus.
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Questo voto vale per tutta la serie. La prima stagione (8) è quella più riuscita, in cui piano piano si dipana il mistero degli omicidi, dei salti temporali e sopratutto ci si appassiona ai personaggi del primo mondo. E almeno per me il coinvolgimento è rimasto tale anche nella seconda serie (7-) finchè è rimasto concentrato su questi personaggi, in particolare quelli della famiglia Nielsen. Con l'introduzione del mondo parallelo, il tema principale diventa il viaggio nel tempo, il determinismo degli eventi in contrasto col libero arbitrio,il desiderio di salvare gli altri, inferno e paradiso, e della circolarità degli eventi ("L'inizio è la fine, e la fine e l'inizio" quante volte viene ripetuto?...). Il problema è che diventa difficile seguire gli eventi nei continui salti temporali, riconoscere i personaggi nelle varie età. Quando vengono approfondite le loro storie, è difficile apprezzarli e tutto si riduce alla scoperta del loro contorto albero genealogico. A livello tecnico la realizzazione è eccellente, ma l'interesse diminuisce. Il finale nella terza serie (6 1/2) è molto bello, ma degli ultimi 2 episodi se ne poteva fare uno. Forse sarebbero bastate due stagioni o qualche episodio in meno per rendere la serie più scorrevole.
Una serie che ho trovato ben sviluppata e sicuramente interessante su tanti fattori. Purtroppo non mi ha appassionato come speravo. Difatti sicuramente non è un prodotto che potrebbe piacere a tutti, vedi la lentezza, viaggi temporali, altri mondi e via via tutto un gran casino da capogiro assoluto però il voto minimo positivo da parte mia c'è perchè ho comunque apprezzato tutto il lavoro che è stato svolto, e non un lavoretto tanto semplice. Non sono mai riuscito ad affezzionarmi ai personaggi e questo non ha di certo giocato a suo favore. Vedendo quest'ultima stagione ho avuto come l'impressione che negli ultimi episodi abbiano accelerato un po' il tutto, facendo tuttavia tornare le cose, ma secondo me fosse stata presente una quarta stagione avrebbero potuto gestire meglio certi passaggi dedicando più spazio alle cose veramente importanti e meno a certe questioni che poco potevano interessare. Una serie sicuramente fatta bene ma che personalmente non mi ha fatto impazzire.
La terza stagione di Dark con i suoi intricatissmi intrecci narrativi non è altro la lotta continua contro un meccanismo predeterminato. Infiniti tentativi di sfuggire ad un destino già scritto, ma citando il motto "L'inizio è la fine e la fine è l'inizio", tali tentativi non sono altro che la molla per un nuovo loop e nuove varianti di un nodo che appare inestricabile. E' una serie ricchissima di dettagli e di personaggi ambientata in una generica cittadina, Winden, più simile ad un non luogo, con poche ambientazioni esterne e dove molto si svolge in interni. Una serie complicata nei suoi meccanismi narrativi, a volte difficile da seguire, ma con un finale semplice e coerente. Soprattutto un finale compiuto che offre poco spazio ad altre stagioni, perchè ideata per finire in questa terza. Una serie cult senza dubbio.
Questa terza stagione risulta un po' più pesante da seguire rispetto alle precedenti, essendo ancora più complessa e cuba. Però siamo di fronte al perfetto proseguimento di un'opera straordinaria per intreccio narrativo, intrattenimento dello spettatore (nonostante le difficoltà nel seguire le vicende) ma soprattutto del livello qualitativo generale che dalla prima puntata della prima stagione all'ultimo episodio di questa terza rimane sempre altissimo. Ciliegina sulla torta un finale all'altezza, coerente e soddisfacente. Qui va dato tanto merito a "Dark", perchè se in una serie è facile fare promesse poi il difficile è mantenerle (vedi "Lost").