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Una produzione che pareva interessante con l'idea di un prequel per approfondire Clark Kent nella sua cittadina, ma che poi, almeno per me, si è rivelata una delusione man mano che passavano le stagioni. Inizialmente la serie non si prendeva troppo sul serio, anche se... più di quanto avrei voluto, però il tocco velato da amore adolescenziale con autoanalisi da quattro soldi era in linea coi tempi e per fortuna era ben lontana dai massimi esponenti di qualche anno prima. Ci poteva stare. Certo un paesino con tutta quella Kriptonite era un'idea forzata, ancora peggio la malsana piega che a parte Clark, chiunque avesse ricevuto poteri o era malvagio al midollo o semplicemente un pazzo scatenato, il primo eroe alternativo ci mette una vita a comparire ed è flash o cyborg, gente con origini ben diverse. Finchè il super profugo alieno si limitava a menare qualche compaesano con l'aiuto involontario degli amici impiccioni del giornalino scolastico, nessun problema, non potevano tirarsela in eterno, era intuibile, ma intratteneva e l'aggiunta di un buon Lex Luthor, ancora in lotta con se stesso era persino una idea vincente per una saga alternativa e insieme ai due signori Kent erano gli elementi migliori della visione. Il fatto che stringessero troppo i rapporti putroppo fece capire che era una saga molto alternativa, ma poteva funzionare. Poi purtroppo e neanche dopo molto tempo, arriva il tracollo. La piega d'amore con Lana comincia a strarompere i coniglioni e il personaggio stesso della crucco-asiatica viene mutato di carattere. L'invasivo Jorel è la cosa più fuori personaggio del creato, la diatriba Luthor Senior prima cresce bene, poi si affloscia stupidamente, poi ritorna forzatamente e poi viene perdonata come niente fosse stato, mentre al figliolo che si è fatto il **** per non cedere al lato oscuro niente, persino mister perfettino gli da contro e non per motivi veri ma per ipocrisia ormonale. Enon è finita, Martha kent diventa una vedova degna di Brooke Logan e quel precisino represso di Clark diventa razzista coi mutati, rosicone indeciso e giudice nonostente tutte le sue fregnacce e il passato spiato dell'ex amico pelato.
No, davvero, a un certo punto ho smesso di guardarla e dei cambamenti, tipo jorel non sono bene informato, ma francamente a parte Lex e Jonathan non salvo niente. Se Superman non mi ispira molto come eroe, ho comunque apprezzato la sua interpretazione di Reeves e Dean Keane, più solari, specie nella versione Kent. Tom Welling simpatia non me ne ha mai fatta, ma era sopportabile all'inizio, poi con l'introduzione di Lois è diventata una mezza schifezza.
Mi sembra anche superfluo dover scrivere un commento per dire che Smallville fa schifo. Trattasi di serie scritta di me.rda per colmare il vuoto generazionale lasciato da altre serie scritte di me.rda tipo Dawson's Creek, ma con il surplus dei superpoteri che oggigiorno se non spari almeno raggi laser dagli occhi non sei nessuno, signora mia. Evitatelo come fareste con un topo morto sul marciapiede e guardatevi cose serie, ché c'è un mondo di serie TV meravigliose, là fuori.
Non volevo nemmeno votarla ma adesso mi tocca bilanciare, dai ragazzi qui vanno bene i gusti e tutto ma di serie così mediocri io ne ricordo poche e quasi tutte circolavano in quello "splendido" periodo tra il 1996 (l'inizio di "Settimo cielo") e i primi anni '00 quando comunque certe amenità cominciarono ad essere spazzate via da serie che dall'orrido di robe come "Buffy" e compagnia balzarono improvvisamente al capolavoro ("The Sopranos" e "Six Feet Under" due delle poche serie tv davvero perfette che siano mai state realizzate, senza contare l'esplosione di "South Park" e la nascita di "Futurama" e "Family Guy") e che rivitalizzarono i fasti che prima furono soltanto di "Twin Peaks" "X-Files" e "Simpson".
Oh, certo, il fatto che a me i supereroi interessano piuttosto poco, almeno fino a Moore e Miller, ha influito sul giudizio, ha influito anche il fatto che Superman m'ha sempre fatto ****** e delle sue origini non me ne importa una sèga ed infatti questa prima stagione (prima di troppe) è l'unica di cui ho ricordi abbastanza nitidi.
Regia semi-dilettantistica, storie e puntate stupide e noiosissime, protagonista cane oltre il limite della sopportazione. L'avevo quasi rimossa questa serie a dire il vero, passata la prima ondata di puntate viste consecutivamente è andata bene (o meglio, è andata male) se per caso ho beccato 5-6 puntate a caso nel corso degli anni e francamente sono molto contento così. "4 e mezzo" perché ha ragione chi dice che siamo più o meno sul livello di "Buffy" e bene o male un "Dawson's Creek" per me era anche peggio...
Da quanto tempo non commentavo su questo sito. Smallville è stato parte integrante della mia adolescenza, mi ha accompagnato per una porzione di vita, ma questo non deve certo lasciare intendere che il mio sia un voto nostalgico, tutt'altro.
Ho riguardato spesso la serie, e trovo che Smallville sia stato uno dei primi telefilm dell'era 2000 a tentare di alzare il livello, di uscire dalla categoria della "serie B" con cui erano viste le serie TV in quel periodo. Ovviamente non si può paragonare a serie successive che hanno cambiato letteralmente la percezione della serie TV come prodotti pari o superiori al cinema (vedasi serie come LOST o Breaking Bad), ma è sicuramente stato uno dei primi a provarci. Bisogna anche tenere a mente che si tratta di una serie pensata per un pubblico di giovani, e con stampo "buffyano".
Comunque sia Alfred Gough e Miles Millar (i due creatori della serie) hanno avuto un'idea geniale, trattare le origini di Superman come una storia che di supereroe non ha un bel niente. Cast azzeccatissimo, persino Tom Welling non proprio un attorone, risulta comunque una buona scelta per la sua fisicità e per il ruolo che gli era stato (prendere le distanze dal modo in cui era tratteggiato nelle ultime due orribili stagioni).
Ho apprezzato tantissimo anche la scelta di mettere i coniugi Kent più giovani, e la parte di Jonathan interpretato dall'ottimo John Schneider. Ottimo anche l'inedito personaggio di Chloe Sullivan, che infatti diverrà sempre più rilevante andando avanti con le stagioni.
A spiccare però da Smallville, è il personaggio di Lex Luthor interpretato da Michael Rosenbaum, la creazione di questo personaggio, introdotto come co-protagonista e non come villain, ha dell'incredibile; il carisma, il lato buono, il lato oscuro, la cultura, il suo modo di fare, tutto viene spiegato minuziosamente, ad esempio Lex una volta disse che i suoi maestri sono libri come Machiavelli e L'arte della guerra, ma soprattutto da 10 e lode è il concepimento del suo background ossia Lionel Luthor (John Glover), questo da solo asfalta 70 anni di fumetto (non che i racconti di Nembo Kid siano sto chissà che, Kill Kill insegna!). Il modo in cui è tratteggiato il papà di Lex è spaziale, il suo personaggio creato come guest star per la 1° stagione dandogli solo poche apparizioni, tornerà come regular nelle stagioni successive.
Concordo con chi ritiene il Lex Luthor di Smallville il migliore in assoluta della storia (si intendono anche i fumetti).
La prima stagione non ha veri e propri difetti, anzi ogni episodio sembra di buon livello (al contrario di quello che accadrà in stagioni successive dove si passava dal bello al brutto da un episodio all'altro). Tuttavia la prima stagione non da secondo me il meglio, io credo sia la seconda la migliore.
Sono sconcertato da chi mette voti negativi conteggiando le ultime terrificanti stagioni (dove tra l'altro c'erano stati cambi di cast, di produttori, registi, sceneggiatori e soprattutto di showrunner). Consiglio a tutti la visione di Smallville, ma consiglio di fermarsi alla settima, in quanto dall'ottava in poi non ha più senso di esistere.
Contrariamente a chi mi ha preceduto, io per varie cause le stagioni me le sono viste tutte quante e il voto è una media dato che non ho alcuna intenzione di votarne una alla volta. E se la prima, forse le prime tre o quattro potevano anche andare (dico così anche perché all'epoca aveva praticamente poco più di dieci anni), il resto è stata una continua e inesorabile discesa verso il basso culminata nelle ultime stagioni, incredibilmente confuse e recitate sempre peggio... ammesso che nelle prima si possa parlare di recitazione. Le impressioni di assistere a una telenovela piuttosto che a una normalissima serie tv erano presenti sin dall'inizio, ma è incredibile il modo in cui si sono rafforzate con lo scorrere degli episodi. E poi la storia dei poteri, del dirlo o non dirlo agli amici, dell'irritante storia con Lana portata avanti per anni... tutto estremamente complicato da digerire. Ingressi in scena degni di nota beh, direi la Durance, unica con la Mack a mostrare un minimo di capacità recitativa e dare un certo brio alla vicenda... il resto è il nulla, e considerando le più di duecento puntate (credo) non è un bilancio così entusiastico. Welling, poi, è veramente imbarazzante, poco da aggiungere.
Il finale è la mazzata definitiva a una serie che oramai stava già andando allo sfacelo, sempre che di finale si possa parlare.
Orripilante serie che dieci anni fa riusci pure a ritagliarsi un importante fetta di pubblico (questa cosa la dice lunga su quali erano gli standard delle serie tv popcornare una decade fa). Non l'ho vista a lungo ma ricordo lo stile da soap opera che rendeva ogni puntata un incrocio tra Sentieri e un action di serie c da cassetta; capitolo attori bravina la Mack, ingardabili tutti gli altri : la Kreuk è tanto bona quanto inespressiva e il protagonista è un cane indicibile e le sue espressioni quando entrava in contatto con la kryptonite ricordano le smorfie di Dawson. Mi chiedo come abbiano fatto ad arrivare a dieci stagioni e mi domando come quest'orrore ha avuto tutto questo seguito di pubblico.