Prequel dell'omonimo film del 2015, la serie segue le vicende di alcuni personaggi tra politici, criminali e persone comuni, che rimangono coinvolti negli affari malavitosi della città di Roma.
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Diciamo la verità, Suburra non ha mai mostrato picchi neanche con le stagioni precedenti, protraendosi come decisamente meno impegnata rispetto al film di provenienza. Di certo il lato personaggi in questa serie ha sempre vinto, mostrandoci caratterizzazioni decisamente approfondite di pg già apparsi nel film, ma che appunto non conoscevamo, facendolo anche in maniera piuttosto interessante e costruendone dei rapporti veri e propri, di cui pure lo spettatore più basilare potrebbe enfatizzarne. Non si potrebbe però dire lo stesso sul lato svolgimento, risultante solo che ripetitivo, irritante, spesso anche disturbante (Samurai è un cattivo decisamente riuscito, ma è esasperante e ridicolo il modo in cui ruba la scena nelle prime stagioni), per non parlare poi di alcuni dialoghi/situazioni che paiono messi in mezzo forzatamente, non si giunge mai ad un vero picco, ad un vero decollo. Questa terza stagione chiude l'arco narrativo mostrato nelle prime due, e risulta per me, la migliore. Questo appunto perchè chiude, in maniera seppur sbrigativa, molto pulita, netta e decisa, in cui tutto finalmente decolla e tutto giunge al punto, decisa e sveglia inoltre la scelta degli autori di distaccarsi dal film rendendo il tutto un prodotto a se stante senza intoppi o buchi.