GianniArshavin 7½ / 10 17/06/2016 23:00:48 » Rispondi In un futuro non precisato , una società distopica detta legge in modo totalitario. I pochi ribelli vengono uccisi e i cadaveri lasciati per strada per scoraggiare ribellioni e rappresaglie. Questo è il mondo in cui Liliana Cavani ambienta I cannibali , film misconosciuto che meriterebbe una rivalutazione immediata a mio parere. Malgrado alcuni aspetti non riuscitissimi che lo legano molto all'epoca della sua uscita ( il ritmo cadenzato , alcuni ideali smaccatamente figli del 68)la pellicola ha tuttora una potenza di contenuti e un valore iconico invidiabili , roba che opere americane dello stesso genere (più famose ed esaltate) sinceramente si sognano.
L'opera narra della ribellione di una giovane ragazza e di un misterioso personaggio che parla una lingua sconosciuta ( in questo ricorda molto il visitatore del Teorema pasoliniano)che seppelliscono il cadavere del fratello rivoluzionario di lei scontrandosi con le dure forze dell'ordine in quanto seppellire i cadaveri è assolutamente vietato. Tramite questa ribellione e la conseguente fuga , la regista critica in modo aspro e palese qualsiasi forma di repressione e di oligarchia , senza risparmiare la spaventosa omertà della gente che nel film cammina senza battere ciglio fra morti e persone ammazzate. Inoltre,in anticipo sui tempi, l'autrice attacca e bastona anche la tv , che in questa opera ha una funzione molto orwelliana. La Cavani ,come detto , riesce a centrare una serie di momenti iconici che impreziosiscono il film come ad esempio la corsa nudi dei due protagonisti ,gli interrogatori e lo struggente finale.
Tecnicamente la regia della Cavani è solida e potente , non ci sono virtuosismi particolari ma abbondano le sequenze d'impatto quasi generazionale. Buono l'accompagnamento sonoro , e bravi tutti gli attori , soprattutto un Clementi dal look epocale.
Per concludere , I cannibali è un titolo da rispolverare nonostante alcuni acciacchi. A volte abbiamo a casa nostra prodotti che cerchiamo altrove.