DankoCardi 4½ / 10 28/07/2021 14:43:07 » Rispondi Roberto DeFeo mi aveva colpito con lo splendido "Il Nido" che mi era piaciuto molto, un prodotto finalmente diverso nel panorama italiano...quindi mi dispiace molto dire che ora mi ha deluso alquanto. Questo "A classical horror story" gode di una realizzazione tecnica sublime: regia, fotografia, scenografie etc...sono di livello ottimo. E' nella storia che non mi è piaciuto affatto: troppo "americana"! Solita storia di ragazzi in viaggio che cadono preda di una setta, con colpi di scena più o meno prevedibili, citazioni al cinema dell'orrore e scene torture-porn e rape 'n' revenge. Invece di fare qualcosa di nuovo si ripropongono gli stilemi di centinaia di filmetti horror-thriller di serie B statunitensi visti e rivisti. Ok, sarà voluto ma ciò non implica che debba essere condivisibile ed in questa sede mi limito a commentare il film in se e non le intenzioni dell'autore. Cosa ci fà un tipico chalet di legno americano nel mezzo della Calabria? Come ha detto giustamente l'amico che lo stava vedendo con me: "ma dove siamo, nel Connecticut?". Ad un tratto, giusto per ricordarci che siamo in Italia, si tira fuori un velatissimo (e scontatissimo) riferimento alla mafia; De Feo non manca di metterci di mezzo una critica alla società sensazionalistica italiana odierna ed al cinema attuale italiano che ha perso i generi...come appunto l'horror...e si basa solo su commedie e drammi; per carità questo è un discorso che mi trova assolutamente d'accordo, io sono anni che lo sostengo e sono un fautore di qualsiasi possibile prodotto horror o comunque di genere italiano. Ma l'impressione che mi ha dato è che questa pellicola non sia altro che una grandissima ruffianata, fatta dal regista per farsi notare oltreoceano con la speranza che qualche major Hollywoodiana lo ingaggi per dirigere negli States qualche blockbuster commerciale tipo The Conjuring, The Nun, Annabelle etc.. La domanda che cela il film (e che nel finale viene posta esplicitamente) è: gli italiani sono capaci di fare film horror. Per me la risposta è: assolutamente si! Ed è inutile ricordare che i vari Argento e Fulci hanno fatto scuola nel genere...ma dovrebbero farlo producendo opere originali e non limitandosi a copiare, copiare copiare... Comunque voglio bene a Roberto De Feo, un regista italiano di genere, e spero di vedere presto altre sue opere future.
John Carpenter 29/07/2021 13:44:31 » Rispondi concordo assolutamente, anzi questo film è proprio un'offesa al genere horror, un film vecchio di almeno 20 anni e molto pretestuoso
DankoCardi 29/07/2021 17:01:12 » Rispondi Ma, vedere ragazzi, io non credo che DeFeo sia una sprovveduto: è probabile che lo abbia fatto a posta a fare un horror italiano che sia la copia carta carbone di tanti tanti altri film americani proprio come critica al fatto che il pubblico corra al cinema a vedere i blockbuster patinati a fintissimi statunitensi e non si degni di vedere un eventuale horror italiano pensando, appunto, che noi non siamo capaci di fare un film dell'orrore. Ok...ma qui dobbiamo limitarci e giudicare il film in se ed il risultato è come dicono a Napoli: se versi il rum sopra un escremento...non diventa un babà!
DankoCardi 28/07/2021 18:02:38 » Rispondi Grazie. Hai fatto bene nel tuo commento a citare "The Wicker man". Ci avevo pensato anch'io ma non l'ho scritto perchè temevo di spoilerare.
VincVega 28/07/2021 21:16:12 » Rispondi Non penso sia uno spoiler, sono molto diversi come trama. De dei ha preso spunto, ma senza centrare il bersaglio.