caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SHOWGIRLS regia di Paul Verhoeven

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Fortune     8 / 10  17/08/2021 17:39:00 » Rispondi
Pellicola cattivissima, esagerata e patinata . A me il film è piaciuto.
Stroncato dalla critica a metà degli anni '90, ma non si trattava di critica assennata ma solo di conformismo e ignoranza. Definire "mal realizzato" questo prodotto è un errore, non un'opinione.
Dopo Basic Instinct, Verhoeven e Eszterhas tornano a collaborare per un altro progetto dalle venature erotiche, che stavolta deve osare e sorprendere ancora di più.
Ovviamente – vista la sua rinomata tendenza ad esagerare – il regista riesce facilmente ad ottenerlo, realizzando così quello che è stato giustamente definito da Quentin Tarantino (grande amante di Showgirls) "l'ultimo film d'exploitation a budget altissimo realizzato ad Hollywood".
È cinema eccessivo confezionato però con estrema classe, ed ha un obiettivo che non è quello di provocare sconcerto e basta, ma anche di fare un discorso compiuto, circolare, cinico se vogliamo ma comunque interessante e ricco di spunti.
Fortune  20/08/2021 13:47:06 » Rispondi
In un recente saggio di rivalutazione critica Adam Nayman ha affermato che Showgirls “doesn’t suck” ma al contrario conferma le doti di Paul Verhoeven nell’utilizzare il burlesque come categoria dello spirito. Forse aveva ragione Jacques Rivette che aveva intuito per primo l’esprit de finesse dell’opera parlando del percorso di sopravvivenza di Nomi Malone in un ambiente maschilista popolato da *******. Così Showgirls sembra paradossalmente anticipare di vent’anni il trionfo di Donald Trump e incarnare lo spirito del nostro tempo: il prodotto escrementizio di un mondo neo-primitivo che si è auto-fagocitato tra avidità e lussuria.