Mauro@Lanari 3 / 10 27/01/2023 12:01:39 » Rispondi Colgo l'occasione per spiegare la faccenda (forse) una volta per tutte. L'antropologia di Nietzsche è dualistica contrapponendo i nichilisti attivi ai passivi: mentre gl'uni accettano lo status quo per "amor fati", gl'altri non riescono ad adattarvisi non possedendo un'indole che consenta loro d'accettare il survivalismo col suo processo degenerativo fino all'estinzione. Sin qui l'umanità ha dimostrato di rientrare in tale categoria binaria, idem l'intera cultura planetaria. L'esistenzialismo novecentesco è stato un fenomeno di massa ch'è andato scomparendo nella seconda metà del secolo. Ancor prima troviamo l'epica greca da Omero a Esiodo, la filosofia presocratica, la tragedia ateniese giunta al punto di non ritorno con l'"Edipo a Colono" di Sofocle nel 401. In ambito ebraico, l'ulteriore radice del pensiero occidentale, troviamo il disfattismo del Qohèlet. Il problema di costoro consiste nel fatto che hanno sempre e solo saputo o lamentarsi o protestare, non suggerendo mai nulla di costruttivo. I nichilisti attivi sono invece epicurei, oraziani, giovenaleschi, cantori del "carpe diem". Pure l'arte e quindi il cinema sono riconducibili alle due tipologie nietzscheane, e singoli autori o singole opere possono persino oscillare instabilmente fra un polo e l'altro. "Tertium datur"? In effetti sì. Nel 524, l'anno prima d'essere ucciso, Boezio espone nel "De consolatione philosophiae" un dilemma che troverà una formula più rigorosa con Leibniz negli "Essais de Théodicée", scritti nel 1705 e pubblicati nel 1710: "Si Deus est, unde malum? Si non est, unde bonum?". Per atei, materialisti e immanentisti si spalancava l'opportunità d'analizzare il secondo corno del dilemma. Quanti ne hanno approfittato? Quanti finalmente hanno iniziato a fornire una proposta? A mia conoscenza, un unico pensatore: Ernst Bloch, cominciando dal suo libro principale edito nel '59. Cioè il nostro tentativo d'esordio al di là dei nichilismi attivi e passivi data ad appena pochi decenni fa, e nessun altro studioso ha affiancato Bloch nell'inedito filone di ricerca da lui inaugurato. Shockante, sconvolgente, devastante. Con ciò pure McDonagh non può non rifarsi alla "disperazione di Kierkegaard" (Federico Pontiggia), alla "crepuscolarità funerea di Beckett" (Enrico Azzano), "non per niente Samuel Beckett è dublinese e certamente uno dei referenti più forti, [...] abilissimo tessitore di trame e dialoghi impastati nell'assurdo" (Emanuela Martini), "sembra una commedia dell'assurdo in costume scritta da Beckett" (Carlo Valeri). E perché non addirittura il Sartre de "La Nausée", 1938? Basta con 'sta retroguardia, dopo decenni e millenni esigo dalla cultura qualcosa che come minimo (ri)parta da Bloch.
Mauro@Lanari 06/02/2023 01:57:56 » Rispondi Questa mia adorata "spataffiata" è proseguita qui: http://www.filmscoop.it/commenti/default.asp?idFilm=49792&idCommento=1104396
Jellybelly 27/01/2023 12:10:10 » Rispondi Dai questa non te la passo per un voto così basso, non c’è la minima motivazione. Integra parlando del film è di cosa hai disprezzato al punto da giustificare un 3.
adrmb 27/01/2023 12:26:40 » Rispondi Oppure banna i casi umani
VincVega 27/01/2023 12:29:56 » Rispondi Davvero, questa votazione non ha senso. Ma poi guardare film se il 90 % della robe non ti piace che senso ha?
Mauro@Lanari 27/01/2023 14:25:14 » Rispondi Fosse solo il guardare film. "Che senso ha" è precisamente la Domanda al centro del film, e ripeto che, fissandos'in quella prospettiva, la risposta fornita dall'umanità è giocoforza negativa. Fortuna che lo stallo sia una necessità considerata incontrovertibimente dimostrata solo dalla tradizione pre-'60s. Professional reviewers insistono a citare "aspettando Godot" (https://quinlan.it/2022/09/10/gli-spiriti-dellisola/; https://tg24.sky.it/spettacolo/cinema/2022/09/05/the-banshees-of-inisherin-recensione-film). Io posso aspettare/cercare/sondare ben altro? Lo spiraglio c'è, vorrei approfittarne, grazie. Ah: su IMDb potete trovare quanti 3 volete. Io ho impiegato 3 volte per finire di vederlo, le prime due mi sono addormentato dopo quasi mezz'ora. La fin troppo lunga storia della crisi esistenzialista la lascio ai liceali. Ps: voi pensate a "Blonde", che 'st'anno può beccarsi il Razzie.
Jellybelly 27/01/2023 22:55:29 » Rispondi Non fare il paracul0, il punto non è il voto ma la motivazione. Hai scritto una spataffiata in cui parli di tutt’altro e veramente non ci capisce cosa giustificherebbe un voto così basso ad un film di questo tipo. Dopodiché lo sai che sono super tollerante con te, però cavolo pure tu dammi una mano.
Mauro@Lanari 27/01/2023 23:21:34 » Rispondi Ho postato questo, sinteticissimo. Altro ancora? Dèttami pure. http://www.filmscoop.it/commenti/default.asp?idFilm=49232&idCommento=1104161
Jellybelly 27/01/2023 23:26:31 » Rispondi Ma di che parli, che c’entra top gun? E dai Mauro, non mi pare di chiedere molto
Mauro@Lanari 28/01/2023 00:19:37 » Rispondi S'il commento qui sopra non t'ha molestato, allora posso riciclarlo: "Ho amato i primi due McDonagh, il terzo mi ha un po' deluso, questo lo reputo veramente un film senza senso. L'unica cosa bella sono i paesaggi." Io ho tutt'altro modo d'argomentare e, dovreste/i saperlo, è un sillogismo a cascata: filosofia generale->filosofia estetica->psicologia dell'arte, semiologia, filmologia->commento/rece, di norma citazionista (preferisco leggere i pareri altrui, stampa e utenza sia italiana ch'anglofona, prima di decidere se e cosa condividere), con eventuali link di fact checking, screenshot e analisi comparativo/differenziale. Mi vuoi bimbominkia? Tzk. Nella mia esistenza ho sempre fatto ricerca, non smetto non per cattiveria od ostinazione ma perché è la mia indole che, in quanto tale, non è trascendibile. E poi: in quasi 900 nuovi commenti ho mai disturbato qualcun altro? Un minimo di reciprocità?
Mauro@Lanari 28/01/2023 06:11:34 » Rispondi Nella "filiera" ho dimenticato "storia del cinema".
VincVega 28/01/2023 12:15:15 » Rispondi Stai scherzando, io ho motivato il mio commento, non sparo link di siti a caso come qualcun altro.
Jellybelly 28/01/2023 13:42:51 » Rispondi Sì ma infatti non c’entra niente… ma Mauro è così, prendere o lasciare. Ormai ho deciso tempo fa di tenermelo così, pazienza.
williamdollace 26/04/2023 16:29:37 » Rispondi citare i voti dei forum non fa affatto figo come pensi. fatti un'idea tua. i tuoi voti sono "originali" ma quasi mai supportati se non da citazioni di altri di cui io personalmente me ne fotto. e qui sono d'accordo con @jellybelly
Mauro@Lanari 19/02/2023 01:14:08 » Rispondi Anche qui: https://www.sentireascoltare.com/recensioni/martin-mcdonagh-gli-spiriti-dellisola/
Mentre su fs ancora nessuno tranne me.
Mauro@Lanari 24/02/2023 23:15:10 » Rispondi E pure qui: https://www.minimaetmoralia.it/wp/cinema/su-gli-spiriti-dellisola-di-martin-mcdonagh/
Mauro@Lanari 28/01/2023 06:08:11 » Rispondi 1) Per provare a intenderci meglio: i miei gusti estetici/artistici/filmici non cambiano in automatico per volubilità; molto più facile che col tempo io modifichi, aggiornandola e rivedendola, la mia assiomatica fondamentale, i postulati o princìpi primi da cui derivo teorematicamente/corollaristicamente i singoli giudizi, e ho sempre sentito il dovere d'esplicitare questi pass(agg)i del mio percorso esperienziale e teoretico (="empiriorazionalismo"). Anni fa li postavo nel forum; mort'il forum non ho altre possibilità ch'usare quando capita, assai di rado, l'area commenti com'inevitabile lungo preambolo alla mia votazione/valutazione. 2) Non mi piacerebbe il 90% dei film e della cultura in toto? Calcolo difficile da compiere: negl'anni/decenni ho selezionato circa 200 "must see" per la mia personale cineteca, a cui s'aggiungono in media più o meno 20 film l'anno, però di livello sensibilmente inferiore ("non supero più il 7 e ½": sempre pronto a essere smentito). Semmai il problema è l'attuale ipertrofica produzione degli studios: nessuno può starle dietro, s'è obbligati a una cernita a priori e comunque fa crollare la proporzione del suddetto numero di film annui perlomeno decenti.
Mauro@Lanari 27/01/2023 13:55:49 » Rispondi Potresti accontentarti delle ultime 3 righe. «Con ciò pure McDonagh non può non rifarsi alla "disperazione di Kierkegaard" (Federico Pontiggia), alla "crepuscolarità funerea di Beckett" (Enrico Azzano), "non per niente Samuel Beckett è dublinese e certamente uno dei referenti più forti, [...] abilissimo tessitore di trame e dialoghi impastati nell'assurdo" (Emanuela Martini), "sembra una commedia dell'assurdo in costume scritta da Beckett" (Carlo Valeri). E perché non addirittura il Sartre de "La Nausée", 1938? Basta con 'sta retroguardia, dopo decenni e millenni esigo dalla cultura qualcosa che come minimo (ri)parta da Bloch.» Ps: fin qui l'ha visto e commentato solo The Gaunt, voi che ne sapete?
Mauro@Lanari 27/01/2023 13:51:23 » Rispondi Dicotomie alternative come galleggianti vs. sommersi, integrati vs. apocalittici, sistemati vs. emarginati, conformisti vs. eccentrici sono più imprecise.