Lot 8 / 10 02/11/2004 10:09:57 » Rispondi Seguito dello splendido fenomeno d'essai "in the mood for love" ne riprende i temi ampliandoli. Con la solita eleganza wong ci narra di amori impossibili, improbabili o forse semplicemente non capiti, in un continuo andirivieni tra una hong kong fortemente storicizzata degli anni '60 ed un luogo senza tempo denominato 2046 in cui si tenta di andare per vincere la partita dei ricordi. A questo proposito wong continua a giocare con lo spazio e il tempo (si veda il commento al primo film) chiudendo porte in un luogo e riaprendole in un altro. Lo aiuta in questo la fotografia, sempre splendida, a metà strada tra avveniristici treni che sfrecciano nel tempo e lunghe e bellissime inquadrature tipiche del suo cinema (si vedano quelle sul tetto dell'hotel o i primi piani su + livelli). Quanto alla storia vera e propria troviamo anche qui molti conflitti: da una parte l'amore puro, fortemente e volutamente spinto verso il romanzo d'appendice, della ragazza con il giapponese, che si conclude con l'unico vero viaggio verso il 2046; dall'altra un amore facile di cui il protagonista accetta solo l'aspetto ludico (significativo il continuo scambio di soldi) perché su di lui continua ad aleggiare lo spettro della sua antica relazione, mai iniziata e mai conclusa, con una donna che si intravede per tutto il film e che trasfigura nelle altre senza prendere mai corpo. Forse nel voler dire troppe cose il film perde un pò del rigore del primo e tende ad ammiccare un pò di + allo spettatore; rimangono comunque da sottolineare, oltre alla regia e alla fotografia di cui si è già detto, le magistrali interpretazioni di leung, novello clark gable a mandorla, della sempre impeccabile gong li, severa e bellissima, e della giovane ziyi, un vero angelo.
vale80 22/12/2004 21:52:18 » Rispondi già da un po' volevo andare a vedere questo film e ora ne sono proprio convinta. baci e buon non natale.
paolo 05/11/2004 18:57:31 » Rispondi sai cosa penso? penso che il regista abbia girato una parabola dai contorni talmente assottigliati che molto spesso risultano impercettibili. Fondamentalmente si è immerso in un mondo in cui tirarne fuori qualcosa di razionale e di malleabile cinematograficamente risulta quasi impossibile. tutte le sfumature che implicano il caso in questo senso sarebbero dovute divenire l'estetica ed il messaggio stesso del film invece fanno da contorno ad una storia che ha pur sempre i limiti di una sceneggiatura. Parlare di amore, ricordo e solutudine non è mai facile, ma per gli intenti del regista risulta in questo caso impossibile.
moka 20/11/2004 23:45:08 » Rispondi Ben detto, Lot! "Ammiccare un po' di piu' allo spettatore"? Non suscita semplicemente curiosità? A me ha destato continuo interesse. Ma forse sono facile preda. Vedrò "in the mood for love"....per avere la risposta!?!