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OPPENHEIMER regia di Christopher Nolan

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Boromir     8 / 10  26/08/2023 15:29:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Christopher Nolan giunge al dodicesimo film e, pur abbracciando un genere a lui nuovo (il biopic), rimane sé stesso più che mai. Essenzialmente Oppenheimer è la riconferma che quello di Nolan è un cinema del "prestigio" capace di far interrogare sulle scelte morali e, soprattutto, una catena industriale dove ogni creativo dà il meglio nello spingersi prometeicamente oltre i propri limiti. Tre ore di cinema serratissimo e saturo di informazioni, trasformate dal montaggio in intricato gioco di cronologie e punti di vista che innescano una tensione progressiva e palpabilissima (ciò avviene grazie anche alle martellanti scale Shepard in odore zimmeriano di Ludwig Goransson).
C'è molto da apprezzare in Oppenheimer: un'ensemble attoriale capace di bilanciare la mimica e i tempismi dialogici con disarmante naturalezza (vorrei poter dire di persona a Cillian Murphy quanto il suo sguardo buchi lo schermo); lo sforzo produttivo nella ricostruzione rigorosa degli Anni Quaranta anglosassoni; l'illuminata alternanza di colore e monocromie che si giustappongono agli stati mentali... Ed è proprio negli squarci surreali all'interno della psiche del protagonista che giace il valore aggiunto del film, perché l'indagine su motivazioni e tormenti di chi giace all'ombra della Storia non è meno potente del ruggito atomico. Il fatto che proprio una di queste scene lynchane faccia addirittura impallidire la riproposizione del test Trinity (già di per sé una sequenza mozzafiato) dà solo un assaggio delle tante, felici intuizioni registiche di un Nolan che, da grande filmmaker quale è, non ha certo bisogno di ostentare le ecatombi di Hiroshima e Nagasaki per trasmettere l'impatto e l'orrore nucleare.