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IL TERRORISTA NELLA TESTA regia di Luca Alessandro, Antonio Zannone

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Mauro@Lanari     4½ / 10  11/10/2023 07:35:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come da manualistica, il dottore ribadisce che "in neuropsichiatra infantile il disegno è uno dei momenti fondamentali del dialogo con il bambino. Il bambino ti pone il problema che lui deve affrontare [...] Non è quello che subisce il progetto terapeutico, ma viene coinvolto, gli si chiede". Il cinema ha prevalentemente seguito tale linea di condotta, da "Rosso d'autunno" (Beresford 1994) a "Codice Mercury" (Becker 1998), e un disegno come questo (https://i.imgur.com/irSaQKU.png; https://i.imgur.com/W1UD2Fh.png) è devastante. Se la riabilitazione di Samuele ha un decorso così felice da poter andare in vacanza prendendo l'aereo con un amico, perché i due registi lo relegano ai margini del loro doc sul DOC non facendo raccontare a lui in prima persona il suo terribile vissuto? La risposta è che il film è una guida per genitori, parenti, familiari, qualsiasi figura dell'ambiente casalingo che deve gestire la problematicità d'un ragazzo come Samuele, il quale perciò diventa il loro "Terrorista Nella Testa", causa d'ansie, ernie, separazioni coniugali: ai limiti della più indecente strumentalizzazione.