Mauro@Lanari 5½ / 10 18/11/2023 15:27:54 » Rispondi Nolan saccheggia discipline umanistich'e scientifiche per esporre storie dalle più bizzarre prospettive sul tempo: neuropsicopatologia, soggettivismo bergsoniano, termodinamica e stavolta l'aspetto parmenideo della cosmologia einsteiniana. Il biopic sarà pure sui protagonisti della QM, ma il POV è quello ipotizzato dalla relatività ristretta. Ciò spiega il Fermi maltrattato e il gotha della quantistica intravisto a malapena in favore dell'insistito raffronto con la teoria sviluppata nel 1905 dal fisico d'Ulm: non solo Einstein m'ancora una volta Thorne ringraziato nei credit e lo stess'Oppenheimer con la sua prima pubblicazione sui buchi neri. La concezione del tempo secondo il premio Nobel coincide con quella del filosofo greco: "la distinzione fra passato, presente e futuro è solo un'illusione ostinatamente persistente" [variante: "non è che un'illusione, per quanto tenace"]. Il divenire è freezato in un'eterna compresenza delle 3 estensioni temporali e il primo atto del film è strutturato in base a tale idea. Ammettendone la veridicità, è possibile sapere cosa comporti sul piano pratico? Potrebbe venir meno il principio di responsabilità etica? La risposta d'Einstein è che ognuno agirebbe spinto non da un inesistente libero arbitrio bensì dalla propria indole predeterminata, tant'è che la frase riportata è uno stralcio della sua lettera spedita alla famiglia Besso per la morte di Michele, mentre atarassia e apatheia scompaiono umoralmente quando c'è da prendersi cura del paranoico Gödel o da redigere con Russell il Manifesto a cui fece seguito la fondazione di Pugwash. Così però salta il presupposto del 2° atto del film, il temino liceale sul nesso fra scienza e coscienza, una quaestio che Kubrick ha saputo risolvere con un'ellissi. Invece Nolan si trova costretto a un ripiego sulla diegesi lineare riabbracciando la fisica newtoniana: fine dell'ardita sperimentazione e inizio del blockbuster hollywoodiano, scatta la fase per il tentativo (riuscito) di recupero del budget. Poi c'è ancora pellicola per il 3° atto, un courtroom drama dove si scontrano cattiva e buona politica (JFK) con Einstein dalla parte giusta. La frase di Proudhon attribuit'a Marx? Quisquilia. La reazione al Trinity test del teologo giapponese Kitamori che nel '46 ha devastato la dogmatica trinitaria? Per registi più esperti e competenti.