Boromir 8 / 10 10/02/2024 00:28:27 » Rispondi Wim Wenders cesella un piccolo gioiello contemplativo in una adorabilissima cornice 4:3 che inevitabilmente richiama il cinema classico e omaggia, nel caso in questione, Yasujiro Ozu. E' il racconto delicato di un uomo di mezza età (lo straordinario Kōji Yakusho, in un'interpretazione quasi muta ma di enorme valenza comunicativa) che pulisce maniacalmente i bagni pubblici di Tokyo per lavoro, scandendo il tempo libero con le passioni per la letteratura, per le piante, la fotografia analogica e le musicassette di The Animals e Lou Reed. Una ricerca rituale e abitudinaria della ricchezza interiore che non trascura il valore del contatto con l'altro, un elogio alla quotidianità che si fa grande nell'illustrazione delle emozioni, un tributo (né nostalgico, né ricattatorio) ai rifugi analogici in un mondo sempre più frenetico, globalizzato, liquido e digitale.