matt_995 5½ / 10 27/02/2024 17:43:30 » Rispondi La fascinazione di Hollywood per gli universi alternativi (Marvel, lo Spider-verse, Everything, everywhere bla bla bla) approda anche nella commedia romantica, anche se solo evocata con le parole e senza trascendere nel fantastico o nel metafisico.
Detto questo, non ho notato nient'altro di interessante. Un film un po' insipido che parte molto bene col prologo in Corea, con quel bivio/sliding door che quasi commuove, per poi procedere con un'interessante rappresentazione dell'amore virtuale ai tempi di (paleo)Facebook, Skype, Zoom e compagnia cantante. è la terza parte del film, il nucleo del film, però, a non convincere per niente. I due innamorati finalmente si rincontrano dopo 24 anni e con loro arrivano tante, tante, troppe parole. Parole che non si traducono in immagini, non si traducono in fatti, non si traducono in azioni o conseguenze. Solo parole, da cui prima o poi, inevitabilmente, ci si distrae. Una virata decisamente verbosa che mortifica quanto di buono era stato fatto in precedenza. Dà il colpo di grazia il personaggio della protagonista Greta Lee, davvero insipida, di cui già non mi ricordo a due giorni dalla visione. Decisamente meglio raccontata la compagine maschile, in particolare il coreano Teo Yoo regala una prova sentita, ben delineata.