caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

UN ALTRO FERRAGOSTO regia di Paolo Virzì

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
matt_995     7 / 10  10/03/2024 01:09:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che Virzì con l'età si sia un po' imborghesito è fisiologico. Sta di fatto che se nel '96 riuscì a tratteggiare con precisione e efficacia la destra e la sinistra nell'Italia del primo berlusconismo, oggi riesce a raccontare con brillantezza solo il lato sinistroide e radical chic della sua storia (lato che probabilmente conosce meglio). I Molino infatti sono ritratti con maggior interesse (Silvio Orlando ha un personaggio straordinariamente caratterizzato e Laura Morante si rivela una fantastica spalla comica). E il rapporto tra i due fratellastri è caldo e sincero. Sono i Mazzalupi a non funzionare granché: sono i classici bori che si incontrano nei film di Virzì. Si incontrano identici anche in Siccità, in Tutti i santi giorni, in Tutta la vita davanti. Ritratti stereotipati e clichettosi che non rendono giustizia alla scrittura brillante a cui ci ha sempre abituato il cineasta livornese. A titolo di esempio: Christian De Sica era da tagliare completamente, un personaggio del tutto inutile con poco da dire e portato in scena in maniera macchiettistica (di solito Virzì è bravo a farmi rivalutare attori altrimenti sottovalutati ma con De Sica non è riuscito a fare lo stesso), la storia del matrimonio social e le derive di estrema destra che ne conseguono non colpiscono mai il segno, la Cruciani è finta e fastidiosissima.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Quel che è peggio è che le due famiglie si incontrano (e scontrano) davvero di rado, senza mai vere conseguenze e le loro storie corrono sempre in parallelo (non come nel precedente dove le storie erano intrecciate in una fitta rete di azioni e reazioni).
Come detto da molti, c'è troppa carne al fuoco e se già nel precedente film c'erano tantissimi personaggi, qui ce ne sono ancora di più e il problema è non lasciare il giusto spazio alle sottotrame che davvero avrebbero meritato.
A Virzì però gli si vuole sempre bene e anche questo film si merita un mezzo punto in più.