kowalsky 7½ / 10 12/03/2024 00:41:50 » Rispondi Anche se non sembra certo predominare sul film, "La sala professori" è un film dove si affronta il tema dell'identità razziale, o per meglio dire l'integrità nella società tedesca multietnica, per questo ritengo sia in parte autobiografico (v. regista) e l'esempio più lampante è dato dai professori di nazionalità diversa, come la stessa professoressa Nowak (polacca di origine). La frase che mi ha colpito principalmente è "parliamo tedesco quando siamo insieme agli altri" come a dire attenti che possono credere che diciamo qualcosa di avventato che non capiscono...lo script non diverge poi molto da quello di certo cinema arabo, o magari dall'inglese Ken Loach, votato a un sensazionalismo, un'urgenza espressiva che, specialmente nella seconda parte, stride con la sua autenticità - perché dannazione questo è sulla carta un film autentico, e di professoresse esaurite e forzatamente pazienti come la protagonista ne ho conosciute tante, anche in Italia - stride, diciamo, rischiando di precipitare nel grottesco. Se nella prima parte abbiamo un film praticamente PERFETTO nella difficile divergenza tra senso del dovere, giustizia equilibrio educativo ma ad alto rischio morale, se troviamo credibile il boicottaggio dell'intera classe davanti a una fiducia smarrita per una verità tutta da dimostrare, verso l'epilogo la censura del "giornalino" - il Piccolo Mondo che sente l'abuso Istituzionale - si traduce in farsa. È davvero troppo...esagerato ed esasperato. Comunque il finale restituisce nel dubbio la credibilità a un film che mette in luce diverse cose veritiere. La stessa Sala Professori è un mondo operativo dove si trova poco spazio per la solidarietà tra colleghi e tanto più per l'Istituzione scolastica e le sue piccole meschinità. La scena più bella, bellissima, è quando la Nowak, in uno dei suoi momenti di perdizione da un'intreccio quasi alla Lumet cammina per i corridoi e si sente "assaltata" da decine di studenti o docenti che non la vedono. Si sente metaforicamente di aver distrutto suo malgrado degli equilibri. Un film ripeto interessante che forse avrebbe dovuto frenarsi prima di calcare troppo la mano. Presumo di essere stato colto da esperienze personali, ma sarei stato più dalla parte dei ragazzini