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ASSASSINIO SUL NILO (2022) regia di Kenneth Branagh

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Elfo Scuro     6½ / 10  07/05/2024 11:39:48 » Rispondi
Lieto di ricredermi o forse meglio affermare che quello che ho visto è sicuramente un'altra tacca nella formazione del Branagh/Poirot, spiegandomi meglio, tutto quello che concerne il lavoro messo in atto da Kenneth e Green nel servire alla nuove generazioni (anche esterne al mondo della Christie) il detective belga più famoso della storia ha i suoi meriti. In questo caso, quel patinato ritrattato dell'Orient Express viene meno, però fa spazio allo sfarzoso, alla esagerazione e senza ombra di dubbio (e qui il passo è inevitabile) alla pochezza rispetto al film di Guillermin, di cui questo è diretto rifacimento. Non parlerò del cast, sarebbe una battaglia persa in partenza nel solo nominarli a confronto, però ho apprezzato le prove di Hammer e della bellissima Emma Mackey, che ho trovato adatti ai ruoli presi in eredità. Branagh come sempre, anche la sceneggiatura lo ammette, mette lui/Poirot al centro della più totale attenzione sfavorendo la costruzione del restante cast, che risulta solo funzionale e non parte della trama. L'incipit (bellissima come idea, non lo metto di certo in dubbio) della pellicola, come sempre capita, è maestro dell'impostazione susseguente e di conseguenza inevitabile. La fruibilità visiva che si sposa con la messa in scena teatrale mi piace, anche nell'impostazione dei personaggi, questo è di sicuro un vanto (che può piacere o meno) delle variabili introdotte in queste nuove rivisitazioni, solo che cozza in malo modo con le scelte artistiche. Per quanto la CGI può essere utile, non può di sicuro sostituire l'ambientazione evocativa storica che l'Egitto si porta dietro, in questo vi è una grossa pecca e le totali aggiunte che vengono fatte ad essa ne sono l'evidente prova che stonano, meglio quindi gli interni e i luoghi comuni che il contrasto con l'evidente artificiosità delle ricreazione (anche se belle a vedersi talvolta). La trama ha tutto: sesso, soldi e potere ed è anche molto più dark del precedente lavoro, ma a discapito dell'eleganza con cui veniva servita nel film originale, a queste cose si aggiungono poi l'allungamento, talvolta inutile e talvolta superfluo. Nonostante tutto questo, comunque, il diavolo ha il suo fascino e si può anche rimanerne ammaliati quando tocca in modo interessante certe predisposizioni di genere cinematografico. Non male, tra le nuove cose, l'aggiunta della musica black che di sicuro aggiunge più che togliere.