"Burn after reading" a mio parere segna l'inizio del declino, quantomeno artistico, dei Coen, dopo il successo di critica e pubblico di "No country for old men" i due fratelli decidono di realizzare un film abbastanza standardizzato per i loro canoni, e il cinema postmoderno in generale, con questa sorta di spy-story, con diversi elementi tra il pulp, il neo-noir e la commedia nera che tramite una sceneggiatura ad incastro introduce un notevole numero di personaggi, tutti dalla caratterizzazione particolarmente sopra le righe e mantiene un alto ritmo per tutta la durata, anche grazie ad un montaggio alternato serratissimo, tuttavia, per quanto sia la realizzazione tecnica, che le interpretazioni, risultano validissime, non lo è altrettanto il versante narrativo, che già al tempo dell'uscita sa di stantio, con questa storia con al centro queste memorie del protagonista, una spia che dopo alcune delusioni riguardanti la sua carriera decide di andare in pensione e scrivere un libro con le sue memorie, e praticamente il film ruota tutto attorno a questo cd con informazioni scottantissime contenute appunto nelle memorie del protagonista, un John Malkovich in crisi esistenziale che mette in scena un personaggio particolarmente tragicomico.
Buona parte della narrazione è questo gioco di rimbalzi tra personaggi che entrano casualmente in gioco e si vogliono approfittare della situazione e il resto alla ricerca di questo cd con le informazioni scottanti, non mancano le scene ad alto contenuto di umorismo, come molte in cui è presente il personaggio di Brad Pitt - una delle sue interpretazioni più sopra le righe, e devo dire questi ruoli gli riescono benissimo - che le prenderà anche di brutto non sapendo a cosa va incontro, ma in generale tutto il film è una sfilata di grandi star che anche in ruoli piccoli si divertono e gigioneggiano parecchio, così come sembra vogliano farlo i registi, ma alla fine l'epicità ricercata non sempre riesce a soddisfare o comunque a dare vita a scene memorabili, ne esce fuori un film corale sufficiente, senza particolari guizzi d'originalità, scorrevole per carità, ma lo considero un film minore dei Coen.