Elfo Scuro 7½ / 10 16/05/2024 00:26:07 » Rispondi È un capitolo che trasuda anni 80 (occhiolino a Shane Black), si nota che il regista Wingard appartiene ad una certa generazione, perché ovviamente non si spiegherebbero determinate scelte di registro narrativo abbastanza esplicative nella loro messa in scena. La variante umana è funzionale, i buoni e i cattivi come registro classico richiede: i primi più sentimentali e ironici e i secondi più stereotipati e agli antipodi rispetto alla loro controparte buona. In questo gli umani impersonati da un cast come: la splendida Rebecca Hall, l'indomito Skarsgård, l'ironico Brian Tyree Henry, la gran **** cattiva Eiza González, l'audace teenager Millie Bobby Brown e il corporation evil Demián Bichir riflettono gli schemi di una certa narrazione a cavallo dei blockbuster fine 90 e inizio 2000, senza troppo dramma e con naturale ironia, facendo il loro lavoro. Invece i kaiju, nonostante un compromesso di produzione tra la potenza delle due storiche figure (un pareggio stiracchiato da diverse variabili), raffigurano una commistione tra il moderno e i già citati anni 80, difficile non vedere il Mel Gibson di "Arma Letale" in Kong come non è difficile vedere la figura da antieroe di Godzilla (sempre tenuto alla larga finché la trama non lo richiede) e la malevolenza cibernetica biogenetica di Mechagodzilla (in questo anche estensione del cattivo alieno raffigurato da Ghidorah nel film precedente). Nonostante il film regga tutta la sua narrazione sulla figura di Kong che cerca un la sua casa nativs, non si lascia sfuggire un terzo atto che richiama e supera quello presente nel vituperato "Batman v. Superman: Dawn of Justice" di Zack Snyder, ovvero in cui i nemici uniscono le forze contro una minaccia ben più maggiore. Ottimale la fotografia di Ben Seresin, meglio nel lato lato sci-fi quanto fin troppo al neon nella parte finale, ma offre comunque paesaggi fantascientificamente soavi quanto nitide riprese action (coadiuvate da scelte personali dello stesso Wingard, tipo la visione in prima persone dei kaiju). Un capitolo riuscito che mette una tacca fondamentale sulla naturale evoluzione del Monsterverse di stampo americano. Vero intrattenimento di stampo vecchia scuola blockbuster americana. Su questo non ho dubbi di sorta