DankoCardi 8½ / 10 26/05/2024 19:49:23 » Rispondi Tra le cose belle degli anni '90 c'è stato lo sdoganamento da noi delle produzioni asiatiche che ci hanno portato delle chicche come le opere del maestro Wong Kar Wai. In una metropoli frenetica ed intasata di persone, di vite, assistiamo a storie che si intrecciano in un miscuglio di sentimento, solitudine, dramma, comicità. Personaggi come tanti, tra di loro diversissimi ma allo stesso tempo simili, di cui a mala pena ci viene detto il nome o mostrato l'intero volto...ma non sono particolari fondamentali nell'esistenza...che si incontrano e si innamorano senza mai amarsi, ognuno con le proprie debolezze ed i propri problemi ma che tutti, a modo loro, esprimono una poesia urbana, fatta di cemento, di appartamenti stretti, di negozi minuscoli chiusi in spazi claustrofobici che paiono stritolare i sentimenti e l'umanità. Inevitabilmente ci sono riferimenti a criminalità e violenza, elementi purtroppo inevitabili nelle città enormi e cosmopolite. Le bizzarrie e le manie dei protagonisti sembrano l'unico modo per continuare a sognare e salvarsi da una realtà altrimenti spersonalizzante. Ad essere onesti non è facile da seguire ma alla fine si ha l'impressione, più che ad un film, di aver assistito ad una vera e propria opera d'arte. Una di quelle pellicole che almeno una volta nella vita è obbligatorio vedere.