AleWiseGuy 8½ / 10 02/06/2024 22:26:20 » Rispondi Un viaggio nella psiche dell'essere umano, nel suo atavico senso di colpa che equivale al nostro essere irrisolti interiormente, anche e soprattutto quando il mondo ci dice che siamo arrivati al tanto agognato "successo".
È soprattutto in quel momento infatti che il nostro reale non-conoscerci, non sapere chi siamo veramente, ci perseguita maggiormente, quasi fosse un ricatto, un lato oscuro ed ignoto che può durare un'esistenza intera.
In qualche modo sappiamo di non essere ciò che crediamo di essere (uomo, donna, padre, insegnante, studentessa.. ), ma non troviamo vie d'uscita e veniamo colti da una disperata angoscia silente (il non-grido di Germano sul tetto).
Alzi la mano chi non ha provato a indovinare la "confidenza" pensando a qualcosa che non avesse a che fare col binomio Eros (una perversione? stupro, abuso..?) e Thanatos (delitto, mania omicida..?). Oppure a una malcelata ambiguità identitaria (non si è mai laureato? ha truffato per diventare insegnante?).
Queste domande servono da espediente narrativo per tenere viva l'attenzione dello spettatore, ma rivelano anche l'indole di chi prova a risolvere il mistero correndo furiosamente sui binari attrattivo/repulsivi del sesso e della morte, costellati dai loro tabù e sempre presenti sullo sfondo della narrazione.
Opera convincente e ben realizzata, complimenti a regista, autori e interpreti!