Cambiano i registi, cambiano gli interpreti, si va avanti nei capitoli, buona parte delle saghe a questo punto avrebbero avuto uno scontato calo fisiologico, invece, con piacevole sorpresa, questo "Kingdom of the planet of the apes" si rivela un sequel validissimo, in linea con la qualità dei predecessori, forse di poco inferiore ma poco importa, è comunque un bel film a metà tra la fantascienza distopica e l'avventura, sfociando ogni tanto in pura azione con un discreto tasso di adrenalina.
Ambientato generazioni dopo la morte di Cesare, il contesto è che la nuova civiltà di scimmie ha preso facilmente piede nella sua oasi e l'uomo si è sempre di più progressivamente ridotto, buona parte degli esseri umani sopravvissuti sono diventati animali allo stato brado, soltanto una piccola parte ha mantenuto l'intelletto, la coscienza, il linguaggio, nel frattempo si sono create altre tribù di scimmie, alcune anche dalle attitudini violente, autoritarie, espansionistiche, è qui che si sviluppa poi il cuore dell'opera, con questo esercito, comandato da Proximus Caesar che punta a costruire un nuovo impero, andando in giro a depredare le altre tribù, spargere sangue e violenza, fare prigionieri allo scopo di sfruttarli, il tutto in nome di Cesare che però diceva cose ben diverse, distorcendo il messaggio e facendosi forte di valori a cui l'idolatrato Cesare si opponeva fortemente. Da un certo punto di vista, il riferimento ai regimi moderni è evidente, allo stesso tempo l'opera cerca di fare una sorta di collegamento col film originale, sicuramente ambientato ancora parecchio dopo, in cui questa sorta di mentalità tratta dalle tavole antiche, che potrebbero essere effettivamente basate su Cesare - anche se nel film originale a quanto ricordo non è esplicitato - aveva preso il sopravvento ed era diventata dogmatica, anche in questo nuovo capitolo, come nell'originale, c'è una zona considerata proibita, si creano le prime istituzioni che cercando in qualche modo tramite la demagogia e la coercizione di oscurare il passato, trasfigurarlo a loro favore per avere il potere, mi è sembrato insomma una sorta di anticipazione del medioevo scimmiesco che poi si svilupperà un bel po' di tempo dopo sul pianeta, con questo sottile filo che lo collega al capitolo originale.
Per il resto, Ball se la cava discretamente, forse il film ha qualche problema di ritmo nella parte centrale e un po' verso la fine, ma è del tutto perdonabile, con delle buone sequenze d'azione, che ho trovato un po' più estrose rispetto a quelle dei capitoli precedenti - anche se probabilmente quelle mi piacevano di più nella loro secchezza - e come al solito degli ottimi effetti visivi, accompagnati perché no da una fotografia niente male, con questo verde che diventa dominante, come effettivamente lo sta diventando la foresta sul pianeta e delle belle scene in notturna, su tutte quella del rogo con dei bei contrasti cromatici, insomma un discreto lavoretto, nell'attesa che Charlton Heston si svegli dall'ibernazione e torni sul pianeta.