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LENINGRAD COWBOYS MEET MOSES regia di Aki Kaurismaki

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stratoZ     7 / 10  14/06/2024 12:56:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Dopo l'andata in Messico, dove i Leningrad Cowboys erano riusciti a trovare la fortuna, Kaurismaki realizza anche il tragicomico ritorno di questa odissea, spiegando come il successo, elemento abbastanza effimero, dopo un breve periodo, non sia riuscito a perdurare e allora i nostri musicisti decidono di tornare in madrepatria, affrontando il viaggio al contrario rispetto al primo film, reincontrando il loro manager, che però dichiara di essere morto e tornato in vita col nome di Moses, riferimento non casuale dato che dovranno attraversare l'oceano per tornare in Europa, è così che inizia il viaggio dei nostri eroi, ancora caratterizzato dal simpatico umorismo del primo film, con alte vette di grottesco, Kaurismaki mette spesso il carico e allora fa rubare il naso della Statua della Libertà alla band e lo mette nella loro roulotte, nel frattempo intervalla ancora di più i momenti musicali, regalando splendide cover di classiconi ma anche pezzi originali dei Leningrad Cowboys, insomma continuando sullo stile del primo film, aggiungendo però quella componente biblica all'interno dei singoli episodi, con riferimenti anche espliciti e dividendo ancora di più la narrazione in capitoli in base alle tappe per tornare a casa, fino al tanto desiderato ritorno e anche con la redenzione di Moses, o Vladimir, dipende, e lo stile agrodolce di Kaurismaki che è sempre fresco e dalla forte carica emotiva.