caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

PERFECT (2018) regia di Eddie Alcazar

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento williamdollace     4½ / 10  18/06/2024 11:13:25 » Rispondi
Tra un partorito 2001, Cronenberg rewind (Cosmopolis), il complesso di Edipo moglie/ragazza, Lynch ed Eraserhead, Gaspar Noé, l'arcano primordiale virato in negativo, l'albero della vita di Aronofsky a suo modo, la pellicola di Eddie Alcazar poteva essere un buon film (le basi filosofiche ci sono) se non avesse completamente sbroccato (nella peggiore delle accezioni) facendo un bel pastiche di tutto (nella sua personale peggiore versione, di tutto). Il finale è esso stesso come il film, anzi il film, la perfezione ci distruggerà tutti recita l'incipit/tesi, qui è il tentativo di raggiungerla in qualche modo a distruggere il film e farne una perfezione mostruosamente abortita. L'incessante voice over fa da spiegone per tutto il film, ma senza di esso e le sue ambizioni filosofiche, il film sarebbe solo un'accozzaglia di emulazioni di tutti i registi citati sopra, tutti insieme, un tentativo molto ambizioso e asincrono di fare un grande film. Ci voleva più tempo più capacità tecniche più mezzi più tempo sicuramente. La fine si ricongiunge con l'inizio, per ricollegarsi alle parole iniziali, un riallaccio "ok torniamo indietro alle cose semplici" alla Herzog però proprio tirato per i capelli, stiracchiato. Ci sono tante cose ma fatte male, rese male. Non basta avere l'ambizione di dimostrarci ipotesi e tesi di concetti nobili se poi rendi il film un mapazzone di scene e generi sfiorando il ridicolo. Sicuramente ambizioso ma non con le capacità di renderlo quello che sarebbe potuto essere. In più se togliamo il voice over il film è un accozzaglia di scene di mille generi macinati insieme, senza controllo.