Personalmente lo considero un capolavoro, uno dei miei film preferiti degli 80's, il mio preferito di Zemeckis - che con la trilogia ci va anche vicino - una perla che travalica i generi, facendo dialogare due mondi all'opposto, quello del noir, del film investigativo con quello dell'animazione, lo fa con una naturalezza straordinaria, bilanciando il tutto alla perfezione, con dei personaggi scritti meravigliosamente che si imprimono nella mente dello spettatore, con un ritmo e delle gag di altissimo livello, trovo che sia uno dei film di intrattenimento meglio riusciti di sempre.
Parte tutto dalla contestualizzazione, dalla trovata geniale di creare un mondo in cui coesistono gli esseri umani e i cartoni, che hanno una città tutta loro, tale Toontown confinante con Los Angeles, il tutto a fine anni quaranta, molti cartoni lavorano nel cinema, data la vicinanza con gli studi di Hollywood e collaborano con gli umani, con rapporti pieni di alti e bassi, così viene introdotto il personaggio di Eddie Valiant, detective privato, con un passato da investigatore per conto dei cartoni, ma che non lavora da un po' e ce l'ha a morte con loro perché un cartone ha ucciso suo fratello - tirandogli un pianoforte in testa, ma di che parliamo - il detective per una serie di magheggi da parte di terzi finirà per essere al centro della vicenda che vuole incastrare Roger Rabbit come omicida del signor Acme, che aveva sgamato a giocare a toccami ciccio con la moglie, con alcuni colpi di scena pure interessanti, che scagioneranno Roger, Eddie deciderà di dargli una mano a scoprire la verità e si caccerà in questa avventura tra Los Angeles e Toontown.
In tutto questo vi sono diversi personaggi da paura, dal protagonista stesso, che fondamentalmente è una versione edulcorata del detective del noir con tutte le sue turbe e i suoi dilemmi, arrivando a Jessica Rabbit, la moglie di Roger, un cartone animato che rappresenta la perfetta femme fatale, sensuale, attraente, misteriosa, dal fare divino, quasi inavvicinabile, che attira gli sguardi di tutti, che gioca di proposito con lo stereotipo dell'apparenza, lei non è così davvero, è che scrivono il suo personaggio così, in realtà si rivelerà molto più buona di come è scritta dagli sceneggiatori, uscendo dagli archetipi della femme fatale manipolatrice ed egoista, lo stesso Roger, che sarebbe il personaggio dei cartoni slapstick ideale, basti vedere la sequenza d'apertura del film, in cui ero con le lacrime, mentre le prende di santa ragione dal bambino - altro personaggio fantastico, un lattante che fuma, s******* e ha la voce rauca - che rimbalza da una parte all'altra, prende frigoriferi in testa, coltelli volanti, finisce nel forno, succede di tutto, senza poi farsi un graffio, però sbaglia a fare le stelline e fa gli uccellini, quindi la scena sarà da ripetere, già un attacco così è eccezionale.
Poi c'è il giudice Morton, il cattivone del film, che vuole distruggere la città e brama contro i cartoni, per interessi personali, e cerca di incastrare tutti, lui personaggio estremamente oscuro, assieme alle sue faine, che non sono altro che i sicari del gangster movie, danno vita insieme a tante splendide sequenze, che forse trovano l'apice nel confronto finale tra Morton e le faine, con Valiant mentre ci sono Jessica e Roger che stanno per essere sciolti nella salamoia, unico modo per uccidere i cartoni, con Valiant che fa morire dal ridere le faine col suo balletto demenziale e salva la pelle a tutti, o ancora gli inseguimenti, con la macchina cartone animato che si allunga a suo piacimento nel mondo reale e semina tutti, o le scene con i proiettili animati che sono troppo scemi e sbagliano sempre direzione, insomma tutto il film è un insieme di gag carinissimo, senza cali di ritmo, il bello è che mantiene inalterate le atmosfere del noir, con la sua colonna sonora jazzata, i locali tipici di quelle ambientazioni a base di whisky e sigari, dove vi è pure la fantastica scena in cui Morton vuole giustiziare Roger su due piedi e Valiant gli offre la bevuta finale, con la poca perspicacia di Roger che fa morire dal ridere, o ancora lo studio di Valiant, le atmosfere cittadine buie, che si ripetono anche nei vicoletti scuri di Toontown, le continue citazioni e rimandi ai classici sia della Disney che della Warner, il tutto senza mai stuccare mezza volta, non riesce a far calare l'attenzione neanche per mezzo secondo.
Che altro dire, una realizzazione splendida per un film che ritengo totalmente unico, non tanto per la questione della tecnica mista - comunque arrivata a livelli tecnicamente straordinari - che già si era vista, quanto per la capacità di far convivere due generi così distanti tra loro in maniera così naturale, senza perdere minimamente le atmosfere del noir e l'efficacia comica delle trovate cartoonesche, lo trovo semplicemente geniale.