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INSIDE OUT regia di Pete Docter, Ronaldo Del Carmen

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stratoZ     8 / 10  25/06/2024 12:38:36 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Gran bel film d'animazione della Pixar, per quanto mi riguarda uno degli ultimi così bello - l'ultimo lo ritengo "Coco" che mi ha fatto piangere come un dannato - "Inside out" è un viaggio nella mente e nelle emozioni di una ragazzina di undici anni a cui sembra tutto stia andando a gonfie vele e poi deve subire il trauma del cambiamento, ad un certo punto i genitori decidono di cambiare città e lei deve adattarsi alla nuova vita.

Ed esattamente come la vita, la sceneggiatura di Inside out è un viaggio in cui si prende progressivamente consapevolezza della propria emotività, interessante come le emozioni a modo loro crescano assieme alla protagonista, basti guardare Joy che inizialmente vuole evitare a tutti i costi che sadness tocchi i ricordi di Riley, perché potrebbe rovinarli appunto contaminandoli con la tristezza, invece pian piano si rende conto che anche le emozioni negative fanno parte della nostra vita, ci aiutano a crescere, Joy come Riley imparano ad accettarle, a conviverci, in un momento delicato della crescita che si vede pure con la rinuncia ad alcuni elementi e ricordi che erano essenziali da bambini, come l'amico immaginario, l'elefantino-gatto-delfino, simpaticissimo, che aiuta Joy e Sadness a tornare alla base e ci regala un momento di pura commozione, ecco quando l'amico immaginario si sacrifica per aiutare Joy l'ho visto come il momento in cui davvero si cresce, momento trattato con una nostalgia, un lirismo unico, con una sola frase mi ha fatto venire i brividi, lui vuole che Riley continui a sognare, vuole che la portino sulla luna anche senza di lui.

Poi c'è la componente avventuriera che è comunque di gran livello, con l'esplorazione di questo mondo della mente pieno di avvenimenti, ricordi che si prova a salvare, peripezie che avvengono in base alle esperienze e agli stati d'animo di Riley, i contrasti con i genitori, i momenti di imbarazzo con la paura di essere giudicati quando si è appena arrivati in un luogo nuovo, diciamo che il film ripercorre molte delle tappe che buona parte di noi potrebbe aver affrontato da bambino, interessanti anche le parti in cui intervengono le emozioni dei genitori, col padre in cui c'è Anger in comando, ed è impegnato a rivivere la partita di Hockey, o la madre con in comando Sadness e il rimpianto di quel pilota brasiliano che diventa una gag ricorrente, nel bel mezzo dell'avventura ci sono momenti di pura creatività artistica, che toccano picchi lisergici, basti vedere quando devono raggiungere la stazione ed entrano in quella porta che prima li riduce in forme astratte, poi li fa diventare bidimensionali e via dicendo fin quando non diventano linee, o ancora i momenti con i castelli di carta e i muratori continuamente impegnati a costruirli, sempre che vengono buttati giù, o il ragazzo ideale di Riley, che probabilmente vuole metaforizzare l'aspettativa che si è creata già in giovane età, o ancora i momenti nella città delle nuvole in cui addirittura ci viene regalata una citazione e Chinatown di Polanski, totalmente inaspettata, fantastico.

Una gran bella avventura all'interno della mente in un periodo particolarmente complicato per la formazione, un film che riesce a toccare le corde giuste, emozionare, gioire e far riflettere, lo trovo adatto anche ad un target ampio che siano bambini o adulti, molto bellino.