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MISTER HULA HOOP regia di Joel Coen

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stratoZ     6½ / 10  26/06/2024 12:38:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Non male questa commedia dei Coen che avevano già iniziato ad ingranare con i loro successi in quel decennio d'oro degli anni 90', certo in mezzo agli altri filmoni che avevano già fatto, e che faranno, questo probabilmente è quello che fa la figura più magra, quello più convenzionale, meno ispirato, ma solo perché la concorrenza è molto agguerrita, in realtà "The Hudsucker Proxy" è una commediola niente male che si occupa di mostrare un dissacrante divertissement sul mondo dell'imprenditoria, sul capitalismo, sul sogno americano, sulla frenetica vita contemporanea che lascia poco spazio alla salute mentale, quella vita in cui gli affari contano più di qualsiasi cosa e chi ne è dentro prima o poi cede, la primissima sequenza è molto esplicativa al riguardo e incanala il film verso quella direzione, accompagnando lo spettatore, basti guardare le battute successive alla caduta dal 45esimo piano - o forse era 44esimo con un mezzo piano - del presidente.

E allora tramite una strategia malefica per non fare acquisire la società a compratori esterni il consiglio d'amministrazione, capitanato da un Paul Newman quasi mefistofelico nella sua poca empatia decide di assegnare l'incarico di presidente ad una figura il meno affidabile possibile, in modo da allontanare possibili investitori, è così che entra in gioco il personaggio di Tim Robbins, un facchino assunto il giorno prima che per miracolo, e grazie ad un sarto previdente, finisce per diventare il presidente dell'azienda, lo scopo sarebbe quello di far andare tutto male, ma il nostro protagonista ha una fantasia illimitata, si fa per dire, e la storia prende tutta un'altra piega, anche grazie all'invenzione dell'hula hoop che diventa uno dei giochi più popolari tra i bambini americani, ma vi è anche tanto altro, dalla critica al mondo dell'editoria, sempre alla ricerca dello scoop con qualsiasi mezzo, all'adattamento del protagonista in un modo di squali che lo farà peggiorare eticamente, il tutto accompagnato dallo stile ironico e vagamente grottesco del film, ora, non siamo ai livelli tipici delle loro pellicole più gettonate, sono dei Coen stilisticamente col freno a mano tirato, regalano gag quasi più sul versante demenziale, però qualche bella sequenza c'è, basti guardare i momenti finali quando Tim Robbins cade dal grattacielo.

Tutto sommato è bellino, divertente, fresco e scorrevole, non originalissimo, perlopiù in linea con la commedia americana a cavallo tra 80' e 90' che dissacra tanto il mondo yuppies e il sogno americano.