Shining è un horror splendido, specialmente, apprezzo tantissimo la messa in scena che una mente geniale come quella di Kubrick è riuscito a dare, è un film tecnicamente agli apici, eppure, non sono tra quelli che lo ritiene tra i migliori film del genere, e neanche lontanamente tra le vette del regista, che per quanto mi riguarda ha fatto almeno 6-7 film superiori - il quintetto d'oro "Paths of glory", "2001", "A clockwork orange", "Barry Lyndon" e "Full metal jacket" è irraggiungibile, poi ci sarebbero pure "Dr. Strangelove" e "The Killing" che insomma, sono in zona - e nonostante questo, è comunque un film molto bello, se non ottimo, e ciò rende l'idea della grandezza del regista, ma di certo non sono io a scoprirlo, detto questo, ritengo Shining un horror dalla narrazione relativamente basica, un soggetto che non mi ha mai esaltato, fatta eccezione per qualche twist psicodrammatico quando Jack svisiona e il finale volutamente criptico, è una storia semplice e lineare, anche interessante, certamente non straordinaria, ma ciò che eleva tutto è come viene messo in scena un soggetto simile, con Kubrick che impone una regia fantastica, mastodontica, con le sue fissazioni per le simmetrie, un perfezionismo stilistico che ha pochi eguali, l'uso espressivo della steadycam, una delle prime volte nel cinema, con questa camera dai movimenti rapidi super stabilizzati che va dietro ai personaggi, che sia Danny sul triciclo nei corridoi dell'hotel desolato in compagnia solo delle gemelle, che sia l'inseguimento tra Danny e Jack impazzito nel labirinto ghiacciato, utilizzando ottimamente il mezzo per creare una tensione schiacciante, data dall'essenza del male che si impossessa di Jack e lo rende una macchina di follia che cerca di mietere vittime, ma ogni aspetto tecnico è straordinario, dalla fotografia di Alcott, all'ennesima collaborazione con Kubrick dopo le vette artistiche tra fine 60's e i 70's che sappiamo tutti, contrastando benissimo il rigido clima degli esterni con un Overlook hotel dai colori caldi, che sia il giallino dei corridoi al rosso sangue che diventa preponderante nelle scene ormai diventate di culto, con un saltuario uso della luce volumetrica proveniente dalle finestre, componente che assieme all'uso espressivo della scenografia crea un'ambientazione splendida, questo hotel sperduto in mezzo al nulla durante una burrasca che ha interrotto tutte le comunicazioni, gli spazi agorafobici di un hotel enorme in quel momento vuoto con soltanto un pazzo che ti da la caccia con l'ascione gigante, il concetto del labirinto che si ripete, che diventa metafora della mente di Jack che ormai non riesce a ritrovare un filo di ragione che sia, l'alienazione e la pura follia ormai l'hanno conquistato e c'è poco da fare se non scappare.
E poi ci sono le interpretazioni, che meriterebbero un capitolo a parte, partiamo dal presupposto che Jack è uno dei miei attori preferiti a prescindere, l'ho trovato eccezionale anche in film minori o in interpretazioni non tanto blasonate, qui fondamentalmente entra in god mode e domina la scena col progressivo prosperare della sua follia, influenzato dalla solitudine, dal libro che sta scrivendo, assumendo progressivamente uno sguardo mefistofelico, si trasforma nell'incarnazione del male, gigioneggia, ride in maniera maligna continuamente, si trasforma in quel male con anche una componente autoironica, quasi cartoonesca con le sue battutine e risatine mentre sta spaccando la porta dove si è rifugiata la moglie, è straordinario, con un carisma strabordante e una presenza scenica che catalizza l'attenzione su di lui, per non parlare anche dei momenti in cui inizia a svarionare e si ritrova nel salone stracolmo di gente, o incontra il suo illustre predecessore che gli da consigli a base di violenza domestica per gestire la situazione. E poi c'è Shelley Duvall, nella sua interpretazione della vita, col suo sguardo continuamente terrorizzato, circolano tante voci su quanto effettivamente Kubrick la traumatizzasse sul set per ottenere questo effetto, lei è fantastica, da quella sensazione di avere i nervi a fior di pelle, diventa nevrotica, scattosa, si guarda continuamente attorno, i suoi urli di terrore riecheggiano nella testa dello spettatore, si cala nella parte in maniera incredibile.
In definitiva, ottimo film, ottimo horror con delle buone punte di tensione, ma buona parte del lavoro lo fa una messa in scena semplicemente sublime che eleva un soggetto che ritengo tutt'altro che straordinario, però oh, è comunque una splendida visione, molto immersiva, in un mondo di follia da cui è difficile sfuggire.