caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

FRATELLO, DOVE SEI? regia di Joel Coen

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
stratoZ     7 / 10  06/07/2024 16:14:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Bellino, i Coen continuano il loro periodo di splendida forma, dopo il frizzantissimo Lebowski qui si concedono un bel road movie, ispirato molto liberamente all'Odissea, in cui esplorano l'America nel periodo della grande depressione, certo non raggiungono le vette dei film appena precedenti, ma è comunque un'opera parecchio ispirata, col loro tipico umorismo sopra le righe e una vasta varietà di personaggi bizzarri a partire dai protagonisti stessi, con un Clooney sugli scudi nel ruolo del galeotto colto e con la parlantina spigliata che in alcuni casi lo caccia nei guai, altri lo salva, o lo stesso Turturro, nella sua ennesima collaborazione con i fratelli, istrionico come al suo solito, ed è così che i Coen creano quest'opera che mischia tanti generi, dai già citati road movie e commedia, passa spesso e volentieri anche al musical, con tanti intermezzi in cui i nostri si mettono a cantare pezzi della tradizione americana esplorando tra country, western, folk, ma c'è anche tanto altro, nella descrizione agrodolce dei caratteri emergono anche componenti drammatiche e riflessive, basti vedere i rapporti tra Clooney e la famiglia, con la moglie che non vuole più vederlo - e la sottile satira sui tempi che correvano, dato che avevano già sei figlie - o ancora personaggi di dubbia moralità come quello di John Goodman, che dovrebbe essere la trasposizione di Polifemo, uno dei più infami del film, un predicatore, o imbonitore, che si vuole arricchire con l'ignoranza della gente, oppure ancora il criminale che incontrano che odia le mucche, con la sua esaltazione nevrotica che vuole si parli di lui a tutti i costi, un'anticipazione delle tendenze di voglia di celebrità e arrivismo che vivrà l'America, tanto da essere felice quando viene arrestato e condannato a morte, perché comunque si parlerà di lui e sarà al centro dell'attenzione, non manca la componente grottesca, come la sequenza delle sirene, con i protagonisti che da che erano tre si ritrovano in due e pensano le sirene abbiano trasformato il loro compagno in un rospo, o ancora i momenti riguardanti il Ku Klux Klan, altra pagina nera dell'America che i Coen tirano in mezzo.

Insomma c'è una varietà incredibile e i fratelli si divertono a dipingere questi caratteri che nell'insieme formano un affresco frizzante, divertente, che non stanca praticamente mai, ambientato nelle fangose paludi del sud degli States, con quella fotografia dominata dal marroncino del legno delle case di campagna ma anche degli acquitrini stessi, un'opera d'amore verso un paese che gli autori hanno descritto spesso e volentieri con ironia tagliente e uno sguardo disilluso, qui a mio parere fanno centro ancora una volta.