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TRAVOLTI DA UN INSOLITO DESTINO NELL'AZZURRO MARE D'AGOSTO regia di Lina Wertmuller

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stratoZ     8½ / 10  09/07/2024 12:34:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Uno splendido esempio di commedia all'italiana, magari un po' tardiva, ma insomma tematicamente ne racchiude una buona sostanza, stilisticamente un po' meno per via di due personaggi sopra le righe che danno vita ad una comicità a briglie sciolte, con pochi fronzoli che potrebbe aver influenzato il nuovo corso di commedia italiana, in cui l'inveire di un Giannini coi suoi insulti verso la Melato è stato ricalcato un po' troppo da vari Vanzina, Parenti, Oldoni e attori a seguito, ma questa è un'altra storia, qui il contesto è totalmente diverso, una comicità simile è giustificata e risulta anche estremamente divertente, grazie proprio alla caratterizzazione dei due personaggi, quasi bidimensionali ma essenziali nel rappresentare a loro modo delle vere e proprie classi sociali e i dualismi che si creano, perché questo film dal titolo infinito è pieno di dualismi, quello tra ricco e povero, ovviamente, destra e sinistra, nord e sud, civiltà e natura selvaggia, capo e dipendente, uomo e donna, la Wertmuller in queste due ore scarse e con una sceneggiatura molto semplice porta lo spettatore a riflettere continuamente, mettendo in scena un teatrino ad alto tasso di turpiloquio tenuto a galla da due interpreti semplicemente eccezionali, la Melato, milanese affetta da rotacismo, sposata con un ricco imprenditore, estremamente logorroica, pretenziosa, esigente, arrogante, la classica cliente ricca con cui non vorresti mai avere a che fare, si lamenta continuamente della pasta scotta, del caffè caldo, delle magliette sudate, in poche parole è una c4gac4zz1, ma Giannini le da soprannomi ben peggiori, e poi c'è lui, Giannini che interpreta Gennarino, uno dei camerieri di questa barca a vela in cui la signora si sta facendo la vacanza con i ricchi amici, un uomo del sud rozzo e malandato, noncurante dell'aspetto, volgare e ignorante, estremamente chiuso di mente, come si vede nei suoi discorsi sulla famiglia a sfondo molto patriarcale, tra i due non corrono bei rapporti fin dall'inizio, il primo quarto di film è esilarante sotto questo punto di vista, si crea già il dualismo tra la personalità esigente della Melano e il povero Giannini che deve accontentare tutti i suoi capricci, non perdendo occasione di insultarla appena lei non può più sentire, ha un ruolo da sottomesso, deve accontentare la cliente ricca a tutti i costi per portare un po' di soldi a casa e lei pagando e anche bene è più puntigliosa che mai.

Ma il tutto è destinato a cambiare ben presto, con la rottura del motorino del gommone i due si ritrovano in mezzo al mare senza possibilità di tornare indietro e il rapporto comincia progressivamente a ribaltarsi, non si è più in un contesto sociale, alla signora ricca viene a mancare il potere, non ha più il denaro, non ha più lo status, si ritroveranno in un'isola deserta nella quale conta soltanto l'istinto di sopravvivenza, l'abilità manuale, la prestanza fisica, è così che il povero lavoratore, ma ben più prestante fisicamente e più abituato a faticare si ritroverà ad essere l'unica via di sostentamento per lei, è così che il rapporto tra i due svolta al contrario e anche con un pochino di frustrazione pregressa Gennarino la fa pagare cara alla signora, di straordinario impatto sono i teatrini che si vengono a creare tra i due con Gennarino che la incolpa costantemente dei diversi mali del mondo, e utilizza le stesse armi che la borghesia ha usato contro di lui, basti vedere quando butta il pesce anche se ha mangiato abbastanza, per vendicarsi degli imprenditori che bruciavano gli agrumi per aumentarne il prezzo, o ancora quando ha l'acqua accanto a se ma la costringe ad andare a prenderla dal ruscello, per vendicarsi di tutti gli atteggiamenti puntigliosi di lei in passato, o ancora la sequenza di schiaffi che riceve per l'aumento della benzina, dei generi alimentari e via dicendo - caspita, non oso immaginare cosa farebbe oggi con i prezzi a cui siamo arrivati - questa parte centrale è quella dell'estremo scontro in cui il ceto povero a modo suo si vendica nei confronti dei ricchi, Gennarino potrebbe essere la voce del popolo che per la prima volta si trova in una posizione di superiorità, come più volte lui stesso ribadisce.

Poi c'è la terza parte, quella della storia d'amore, un po' più sentita emotivamente ma comunque ancora molto intrisa di critica sociale, i due finiranno per innamorarsi sull'isola, dopo un po' c'è la possibilità di essere salvati, nonostante lei sia riluttante e voglia restare lì, Gennarino vuole testarla per capire quanto è effettivamente amato, da lì il ritorno nel mondo civilizzato in cui vi è un epilogo abbastanza triste e con una beffarda ironia che fa tornare il povero al proprio posto, quello che lo prende sempre nel di dietro, mostrando efficacemente come anche l'amore stesso sia segnato da grandi sovrastrutture, una come lei non potrebbe mai stare con uno come lui, quantomeno nella società, probabilmente c'è anche un senso di vergogna, ma lui perde tutto il suo status e di conseguenza anche il fascino, quest'ultima parte è un efficace narrazione delle relazioni nel mondo contemporaneo.

Commedia semplicemente splendida, ma ovviamente, va molto, molto oltre.