L'ho trovato un discreto thriller, parte un po' a rilento con una prima parte che sembra girare molto su se stessa e apparentemente sembra trattare la tematica dello stress da lavoro nel settore giornalistico, con tutta la tiritera del giornalista, questo Stroud, interpretato da Ray Milland, ai tempi molto in voga - giustamente - per la sua straordinaria intepretazione in "The Lost Weekend" di Wilder, che deve andare in vacanza con la moglie, che ha rimandato il viaggio di nozze un sacco di volte, che ha promesso al figlio che partiranno, ma il capo non vuole perché deve occuparsi un grosso caso e via dicendo, poi effettivamente dopo l'omicidio cambia totalmente registro e migliora, diventando perlopiù un thriller a buon tasso di paranoia e introducendo delle interessanti dinamiche sul potere, con questo magnate della stampa, interpretato dal grandissimo Charles Laughton, trasformista eccezionale, qui nei panni di un personaggio viscido, egoista, senza la minima empatia, il tipico magnate ipercapitalista che non conosce sentimenti ne pietà per chi sta sotto di lui - e devo dire, è un villain discretamente riuscito -, che farà di tutto per coprire l'omicidio che ha commesso ai danni della sua amante, cercando di far ricadere la colpa su Stroud che appunto nel frattempo sta indagando per conto del giornale, mischiando gli indizi, costringendo il suo vice a mentire per scagionarlo, manomettendo le prove, insomma nella seconda parte si fa una sorta di thriller investigativo che ha il merito di creare delle discrete sensazioni di disagio nello spettatore, che si sentirà progressivamente sempre più in trappola, empatizzando col protagonista, in questa lotta impari con un gigante dalla troppa influenza, creando una sorta di sensazione soffocante, fino ad arrivare al climax, nei momenti in cui Stroud viene scambiato per l'assassino all'interno dell'edificio stesso.
Il film ha un discreto fascino vintage, ed è tecnicamente curato, basti già vedere la sequenza iniziale con la camera che si insinua all'interno del grande orologio, seguendo Stroud in pianosequenza su per le scale e mostrando il personaggio che spia dal buchetto, tuttavia, penso la tensione creata non sia stata sfruttata al meglio, vi è una gestione un po' frettolosa degli eventi e spesso il tutto è intermezzato dalla sottotrama sentimentale, quella della moglie col figlioletto che si mettono ogni tot a rompere le scatole al protagonista, che personalmente ho trovato superflua, in ogni caso rimane un thriller gradevole.