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REC regia di Jaume Balagueró, Paco Plaza

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Elfo Scuro     8½ / 10  10/07/2024 20:34:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una nuova dimensione del terrore, il condominio della paura. Chi l'avrebbe mai detto che ad inizio 2000 un duo di registi europei, gli spagnoli Jaume Balagueró & Paco Plaza, potesse sconvolgere il cinema mondiale del genere horror attraverso un film (girato in stile found footage) di un'ora e poco più, nessuno se l'aspettava di certo (neanche in America). Prendendo il mockumentary che aveva reso famoso nel mondo il film "The Blair Witch Project" (anche grazie alla campagna pubblicitaria da non scordare), i registi Balagueró e Plaza modellano una nuova storia del terrore ambientandola in un condominio, attraverso la telecamera di due inviati di una serie televisiva che accompagnano i pompieri per una classica uscita di routine, l'orrore che troveranno andrà oltre la sfera umana di comprensione. Una lezione della New Wave spagnola, che ha subito fatto rizzare le antenne ad un certo J.J. Abrahams che un anno dopo è uscito con il suo "Cloverfield" senza contare quello che è venuto dopo, davvero unica e che intelligentemente riesce nel mostrare le regole della tensione e di disagio che si possono creare in un gruppo ristretto di persone davanti ad una minaccia ignota e rabbiosa. I Sickos (contagiati rabbiosi violenti) avevano già risalito la cresta del genere horror attraverso il rifacimento di "Dawn of the Dead" di Snyder, ma in particolare "28 Giorni Dopo" di Garland & Boyle è stato il primo nel reintrodurre quel concetto di minaccia globale, in "REC" non sono tanto diversi ma le variabili dello stile di ripresa e l'atmosfera limitata in singolo luogo ne ampliano la portata, senza scordarsi poi della citazione a "Evil Dead" di Raimi verso il finale. Già il finale, ormai a distanza di anni è stato talmente citato così tante volte che se ne perde il conto, ma come il film stesso non perde il suo valore rendendolo sicuramente il più iconico della prima decade del 2000. Ma tra tutto questo va di sicuro elogiata la prova offerta dalla protagonista intepretata da Manuela Valesco, davvero ottima e mai sopra le righe, che porterà avanti ancora la sua performance per altri ben due film con la stessa qualità di questo primo passo, che ha aperto le porte del 2000 al genere found footage nei botteghini che contano del mondo (nel bene e nel male).