Elfo Scuro 7½ / 10 13/07/2024 03:17:45 » Rispondi La prima volta che ho avuto modo di vederlo non riuscivo a cogliere appieno la sfumatura voluta da Paco Plaza, per il suo terzo capitolo (in solitaria) della saga di REC, ma dopo una visione mi sono fatto un'idea più che buona per promuoverlo nei suoi intenti cinematografici. Per prima cosa il film leva l'applicazione mockumentary al girato (nonostante sia comunque richiamata nel primo atto e poi per vie traverse), secondo si cambia luogo/protagonisti e per importanza di variazione l'atmosfera che il film vuole offrire. Plaza con questo suo matrimonio massacro con sposa rosso sangue, usa lo stile di Sam Raimi (motosega immancabile, braccio mozzato alla protagonista) non ne abusa ma usa il giusto petlr creare il crescendo giusto alla storia che vuole raccontare. Il film sa anche disseminare dettagli, sia riguardo alla saga che allo svolgimento narrativo, che vengono poi richiamati con le giuste tempistiche senza risultare estranei al contesto e lasciando alla storia una certa fluidità. L'ironia (macabra) è l'aspetto che che più rappresenta questo capitolo, più di tutti gli altri, sempre presente e mai pacchiana per quanto sia un grossissimo salto rispetto all'angoscia suscitata nei primi due capitoli, ma è questo il bello nel mischiare le carte ovvero non riproporre la stessa mano che in un terzo capitolo non è mai vincente. I personaggi sono giusti: la bella Leticia Dolera è la novella sposa temeraria e Diego Martín lo sposo innamorato pronto a tutto, a cui si aggiungono variabili di contorno che aiutano l'evoluzione della storia sino ad un finale che di sicuro rende valore alla frase "finché morte non ci separi". Plaza non fa di sicuro un miracolo, ma regala un'ottima variazione che serviva alla storia per mano di uno dei suoi attori, lezione che poi Balagueró ha preso in conto con il suo quarto capitolo.