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UN ALTRO FERRAGOSTO regia di Paolo Virzì

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Mauro@Lanari     5½ / 10  14/07/2024 10:03:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Virzì in modalità "Amarcord", carente d'una rielaborazione personale, rischia il plagio. Suppongo glien'abbia fregato zero e che anzi questo sia il senso del sequel: quando si formula un bilancio esistenziale negativo, disastroso, persino nichilista quant'il il monologo della Fanelli ("Sto a di' che 'sto film è bello perché dice la verità, finalmente: la gente fa schifo, apposta c'arriva addosso solo la mèrda... Dovemo morì tutti, se lo meritamo. Dovemo morì tutti, e pure male"), l'unico apparente rifugio sembra essere, come per l'alter ego Silvio Orlando, la memoria idealizzata. Il font dei titoli è il Windsor d'Allen, la coralità è circense più che mai e ho pure avuto l'impressione che la colonna sonora riecheggiasse Rota, la sceneggiatura cit'a più non posso Age & Scarpelli: sincerità apprezzabile e apprezzata. Ma non è un'opera riuscita se si teme la poca chiarezza tanto da ribadire il canto funebre dall'inizio (Paola Tiziana Cruciani esclama subito due volte "È una strage") alla fine (dedicato "a Ennio, a Piero, a Oumar, a Evelina", val'a dire Ennio Fantastichini, Piero Natoli, Oumar Ba ed Evelina Gori, gl'attori di "Ferie d'agosto" morti nei 28 anni intercorsi d'allora), eppoi cenotafi, urne cinerarie, capezzali, altari domestici con foto dei deceduti. Non lo è se si diventa difficilmente distinguibili da Muccino per il semplicismo o da "I Cesaroni" per il bozzettismo. Non lo è se ai jalissiani "fiumi di parole" non c'è uno Scola che le sappia trasformare in almen'un'immagine memorabile. E allora bye bye a Fellini e alla visionarietà dei cineasti degni di tale titolo. La "regia di soli dialoghi" (Linklater) è incomplet'alla pari d'una "regia di soli silenzi" (quella cara a esordienti e a certi francesismi elitari). Qui dov'è un Nino Manfredi che s'infila in gola la pompa della bici con l'acqua di mare per indurs'il vomito (https://www.youtube.com/watch?v=f7wOKUhpv_g)? Nota quasi a margine: se volete divertirvi con Gemini: https://g.co/gemini/share/192b88103877; https://gemini.google.com/share/26350ac8f905). O anche questa è una critica da boomer (generazione a cui non appartengo)?
Mauro@Lanari  14/07/2024 12:36:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un pizzico di rielaborazione.
Virzì in modalità "Amarcord", carente d'una rielaborazione personale, rischia il plagio. Suppongo glien'abbia fregato zero e che anzi questo sia il senso del sequel: quando si formula un bilancio esistenziale negativo, disastroso, persino nichilista quant'il il monologo della Fanelli ("Sto a di' che 'sto film è bello perché dice la verità, finalmente: la gente fa schifo, apposta c'arriva addosso solo la mèrda... Dovemo morì tutti, se lo meritamo. Dovemo morì tutti, e pure male"), l'unico rifugio sembra essere, come per l'alter ego Silvio Orlando, la memoria idealizzata. Il font dei titoli è il Windsor d'Allen, la coralità è circense più che mai e ho pure avuto l'impressione che la colonna sonora riecheggiasse Rota, la sceneggiatura cit'a più non posso Age & Scarpelli: sincerità apprezzabile e apprezzata. Ma non è un'opera riuscita se si teme la poca chiarezza tanto da ribadire il canto funebre dall'inizio (Paola Tiziana Cruciani esclama subito due volte "È una strage") alla fine (dedicato "a Ennio, a Piero, a Oumar, a Evelina", val'a dire Ennio Fantastichini, Piero Natoli, Oumar Ba ed Evelina Gori, gl'attori di "Ferie d'agosto" morti nei 28 anni intercorsi d'allora), eppoi cenotafi, urne cinerarie, capezzali, altari domestici con foto dei deceduti. Non lo è se si diventa difficilmente distinguibili da Muccino per il semplicismo o da "I Cesaroni" per il bozzettismo. Non lo è se ai jalissiani "fiumi di parole" non c'è uno Scola che li sappia tradurre in almen'un'immagine memorabile. E allora bye bye a Fellini e alla visionarietà dei cineasti degni di tale titolo. La "regia di soli dialoghi" (Linklater) è incomplet'alla pari d'una "regia di soli silenzi" (quella car'a esordienti e a certi elitari e velleitari francesismi). Qui dov'è un Nino Manfredi che s'infila in gola la pompa della bici con l'acqua di mare per indurs'il vomito (https://www.youtube.com/watch?v=f7wOKUhpv_g)? Nota quasi a margine: se volete divertirvi con Gemini: https://g.co/gemini/share/192b88103877; https://gemini.google.com/share/26350ac8f905. O anche questa è una critica da boomer, generazione a cui non appartengo?
Ps: "Come va in America, si sparano ancora tra di loro?" A giudicare dalle news odierne, direi ch'è la battuta più lungimirante, sintesi d'ogni obiezione fatt'a riguardo da Moretti contr'il cinema yankee.