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L'UOMO OMBRA (1934) regia di W. S. Van Dyke

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stratoZ     8 / 10  27/07/2024 12:39:35 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Gran bella commedia intrisa di mistero, in un periodo insospettabile Van Dyke se ne esce con questo film che avrà grande successo, generando anche diversi seguiti, e una discreta influenza sul genere, basti pensare alle varie pellicole mistery con questo fine tocco di umorismo british - "Ladykillers", " The Trouble with Harry". "Murder By Death", "Clue" e compagnia bella - la forza del film è una sceneggiatura sempre fresca, sia per l'intreccio che riserva sempre ribaltamenti che per lo spigliato umorismo che gravita attorno alla coppia di protagonisti, un William Powell che interpreta un detective apparentemente in pensione, con uno straordinario acume e la splendida moglie interpretata da Myrna Loy che lo aiuterà a risolvere il caso e con cui saltuariamente battibecca, aggiungendo al film anche un tocco da screwball comedy che al tempo era tanto in voga, con loro vi è anche il loro fidato cagnolino, Asta, un segugio che in realtà è un fifone, che però alla fine si rivelerà fondamentale per la risoluzione del caso.

Il film propone un intreccio che si va ad intricare progressivamente, con questa famiglia e la bizzarra personalità dello scienziato che è sparito per un viaggio di affari senza dir nulla e gli interessi che gravitano attorno alla sua figura, con i vari collaboratori, avvocati, ex moglie, segretaria, che diventano sospetti e sospettosi per accaparrarsi denaro facile, tra qualche omicidio irrisolto, ricatti e diversi ribaltamenti di prospettiva la sceneggiatura scorre liscia, intrattenendo grazie a dialoghi splendidi e serratissimi, con una serie di personaggi bizzarri che rimangono impressi, basti pensare a Gilbert il figlio strano di Wynant, o la ex moglie che apparentemente sembra una vipera che si fa solo i suoi interessi, insomma vi è questa sarabanda di personaggi, anche se la scena la rubano quasi sempre Powell e la Loy con i loro battibecchi romantici, una chimica fantastica, regalando scene carinissime, non è un film da sganasciarsi dalle risate, ha un umorismo delicato, che fa più sorridere, però funziona benissimo, basti vedere il confronto tra Morelli e la coppia, con Powell che rimane quasi impassibile nonostante la pistola puntata addosso e prova a spiegargli con un'indifferenza impagabile come lui non sia coinvolto, oppure quando la Loy è convinta di parlare al telefono col poliziotto e prende in giro il marito e lui le fa il verso fingendosi un altro, fino ad arrivare al finale in cui Powell riunisce tutti i sospetti per far venir fuori l'assassino.

Dallo stampo fortemente teatrale, fa dei dialoghi e della grandi interpretazioni la sua forza, con un ritmo indiavolato che tra un nuovo omicidio, un colpo di scena e qualche gag comica travolge lo spettatore, una splendida opera di intrattenimento.