Film di culto degli anni 90', un bel prodotto che si distingue per delle splendide atmosfere un po' gotiche, un po' metal, in una Detroit totalmente allo sbando, buia, piovosa, pervasa di criminali che creano terrore, un'umanità allo sbaraglio nella quale si inserisce la componente fantasy di questo vendicatore tornato dal mondo dei morti per sistemare per le feste i criminali durante la notte del diavolo.
Perché sì alla fine "The Crow" narrativamente è un revenge movie, la vendetta è la tematica che fa da motore scatenante a tutto l'intreccio, con Eric Draven, un musicista rock in procinto di sposare la sua amata Shelly, che vendicherà la morte di entrambi e le violenze, anche sessuali, subite dalla sua futura moglie, o almeno quello che voleva essere, è un film che vuole essere forte emotivamente, Draven è un antieroe, dall'aspetto cupo, apparentemente cattivo, in realtà il suo compito non è solo quello di distruggere, ma anche di aiutare chi lo merita, come Sarah e sua madre, ma anche il buon poliziotto che ha provato ad indagare sulla morte ed è stato declassato, Draven si immerge in questo mondo di criminalità in cui quelli che caccia, e che l'hanno cacciato, sono soltanto l'ultimo anello della catena, è un sistema totalmente allo sbaraglio, controllato dai piani alti, con diversi complici, tra cui pure il ricettatore.
Proyas è abile sia nel costruire queste atmosfere, un po' gotiche, un po' apocalittiche con una metropoli fatta di vicoletti bui, in cui le luci più forti spesso sono le fiamme causate dai continui crimini, ci regala belle scene d'azione nel corso della lunga vendetta di Draven, non risparmiandosi neanche nella componente gore, si vede di tutto, da Tin Tin, pugnalato nei vari organi secondo l'ordine alfabetico, a Funboy, ucciso con l'overdose forzata della sua stessa dose di morfina, usando un po' dei metodi che possono ricordare il contrappasso dantesco per cui i criminali vengono puniti con i loro stessi mezzi, fino ad arrivare alla spettacolarizzata morte di T-Bird in un'esplosione pirotecnica nella sua macchina mentre si lancia dal molo, sono degne di nota anche le scene più prettamente action tra una fuga e l'altra di Draven o la lunga sparatoria alla riunione con i capi delle varie organizzazioni criminali, e ovviamente, non credo ci sia bisogno di specificarlo, il confronto finale nella cattedrale - stranamente gotica, eh? - prima che l'anima di Eric si quieti e torni a riposare accanto alla sua amata.
Alla fine "The Crow" è un'opera interessante, con le sue dovute imperfezioni, tra cui, cosa che non mi ha fatto impazzire, l'utilizzo di questa fotografia epilettica, specie nei flashback, che a lungo andare l'ho trovata stancante e un po' tamarra, o anche qualche frase ad effetto di troppo, ma a modo suo è diventato un'icona della corrente goth, complice anche una bella colonna sonora tra il gothic e il metal, che non è la mia cup of tea come musica, ma onestamente c'è una bella selezione tra Cure, Pantera, Rage Against the Machine, e compagnia bella.
Poi, probabilmente è inflazionato per via del mito di Brandon Lee e degli eventi che tutti conosciamo, ma in ogni caso dal punto di vista del puro intrattenimento e delle atmosfere è un prodotto validissimo, ancora oggi divertente e tecnicamente godibile.