rain 8 / 10 06/08/2024 18:28:35 » Rispondi Ad anni di distanza, otto per la precisione, e ad un passo dal baratro (lavorativamente parlando) dopo alcuni film che non hanno raccolto il consenso sperato, Refn torna su quello che era stato il suo lavoro di maggior successo con la speranza di risollevarsi. E ci riesce. "Pusher 2" non è la diretta continuazione del filmone del 1996, ma piuttosto un suo spin-off. Protagonista è quel Tonny che aveva avuto un ruolo secondario nel primo capitolo e che qui ritorna, interpretato ancora una volta da un fantastico Mads Mikkelsen. A proposito delle sorti di Frank c'è invece solo qualche vago accenno. Ma non si rimpiange la sua assenza proprio grazie a Tonny, un reietto della società, un uomo che viene trattato con distacco (quando non è disprezzo) pure dal padre. Tonny è un personaggio che viene disgustato praticamente da chiunque (alla faccia del tatuaggio "Respect" che porta in bella vista), perfino dalla madre di suo figlio, oltre che dallo spettatore che, almeno inizialmente, fatica ad empatizzare con una persona così amorale. Ma qualcosa sta cambiando in Tonny e il principale motivo è il suddetto figlio avuto da una prostituta che si è scopata mezza città; così, da noir, il film diretto da Refn si trasforma in un dramma familiare immerso nella criminalità e nel marciume di Copenaghen e culminante nella bellissima sequenza finale.
"Pusher" rimane a mio parere superiore, per una serie di motivi più che altro miei soggettivi. Ma questo bellissimo sequel è la testimonianza di come Refn sia maturato a livello stilistico (basti vedere la scelta delle luci) e di contenuti.