76mm 6½ / 10 08/08/2024 09:12:00 » Rispondi Già a partire dall'esordio LVT mette in chiaro che il suo non sarà un Cinema che strizza l'occhio allo spettatore (ma ai critici sì però, con i continui ammiccamenti a Welles e Tarkovskij, parac*lo di un Lars). Il noir e l'hard boiled sono solo un pretesto per mettere in scena una seduta ipnotica dai risvolti psicanalitici, che procede seguendo un flusso squisitamente onirico a suon di suggestioni visive e libere associazioni di idee, a scapito di qualsiasi plausibilità e coerenza. C'è uno sfoggio di tecnica fine a sé stesso che può affascinare o infastidire, a seconda delle propensioni personali. Troppe svolte illogiche ed elementi indecifrabili per i miei gusti, ma anche un'ambizione e un'arroganza (intesa in questo caso in senso non negativo) difficilissime da riscontrare in un'opera prima, per un Autore che nel bene e nel male il suo nome nella storia della Settima Arte lo ha scritto.