The Gaunt 6½ / 10 12/08/2024 18:24:37 » Rispondi Malice ha un inizio abbastanza anomalo perché porta avanti due trame in parallelo ed una in particolare, che potrebbe fornire la cornice della vicenda, si conclude verso la fine della prima parte senza più riprenderla. Come conseguenza il film stesso da thriller puro diventa un noir in piena regola in cui la metamorfosi del personaggio della Kidman conduce le danze, portando il film ad alcuni buoni colpi di scena. Tutto nella norma di un buon prodotto d'intrattenimento con l'ausilio della professionalità di Becker che è un regista capace di saper fare quasi sempre il suo mestiere.
Ciao, innanzitutto volevo ringraziarti perché (specialmente nei thriller, anche se non in questo caso specifico) mi è capitato che un tuo commento mi convincesse a vedere un film o in generale fosse l'ago della bilancia; apprezzo anche alcune tue interpretazioni o sottolineature di carattere simbolico/psicologico, spesso ispirate da una forma mentis attenta a guardare oltre la dimensione immediata delle cose. Comunque il motivo per cui ti ho scritto riguarda una presunta "sottostimazione" che ho notato qui nei commenti (e leggendo il tuo non ho capito da che parte pendi, quindi nel caso avessi già collegato i puntini ti chiedo scusa per il messaggio superfluo) del filone riguardante il serial killer, che come molti hanno riscontrato potrebbe sembrare scollegato rispetto al resto della vicenda e messo lì in maniera apparentemente gratuita : volevo solo far notare che se Andy (il marito ingannato) non fosse appunto sospettato degli omicidi, non ci sarebbe stata ragione di richiedere un campione del suo sperma (per confrontarlo con quello dell'assassino) e di conseguenza non avrebbe avuto modo di scoprire la propria sterilità e quindi la sua l'estraneità alla gravidanza, cosa che lo ha portato a mettere in discussione e ad approfondire la lealtà della moglie e a scoprire gli altarini; in poche parole, senza la parte incentrata sul serial killer, Andy sarebbe rimasto cornuto e mazziato; l'ho interpretato come una sorta di MacGuffin.
In effetti la trama thriller per me è uno specchietto per le allodole, puramente funzionale al noir che rappresenta la vera anima del film. Il personaggio di Pullman si trova di fronte al dilemma che si riassume nella semplice domanda "Chi é veramente mia moglie". Non lo ricordo molto bene perché lo vidi molti anni fa, ma lo stesso Becker attuò un procedimento simile in Seduzione Pericolosa, pochi anni prima, con Pacino e la Barkin. Anche in quel caso c'è il thriller a fare da cornice ma sua essenza è noir.