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LA CROCE DI FERRO regia di Sam Peckinpah

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stratoZ     8 / 10  04/09/2024 11:31:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

L'incursione nel genere bellico di Peckinpah è un film solido, realizzato con la sua grande perizia tecnico stilistica ma soprattutto un film coraggioso e anticonvenzionale nel suo narrare la vicenda dalla parte dei nazisti, descrivendoli non più come i mostri senza cuore a cui il cinema americano ci ha abituati - anche a buona ragione, chiariamolo - ma per gli esseri umani che comunque erano, altra carne da macello mandata al fronte in Russia in cerca di sopravvivenza, "The Cross of Iron" è un film crudo e disilluso, mi è sembrato che l'autore abbia voluto applicare il pessimismo e il nichilismo dei suoi western crepuscolari anche nel genere bellico, è così che anche qui tutti gli ideali sono mandati in fumo, rimane soltanto l'essenza dell'uomo alla ricerca della sopravvivenza in un fronte che sembra non lasciare speranza. Peckinpah tratteggia bene i caratteri, crea una contrapposizione all'interno delle truppe, col personaggio di Steiner, uno dei più positivi della pellicola, ancora valoroso e leale, in pieno contrasto col viscido capitano Stransky, aristocratico alla ricerca solo della famosa croce di ferro per gonfiare puramente il suo ego e ottenere una legittimazione da parte della sua famiglia, incapace e arrogante, spietato al punto di dare ordini di uccidere anche un ragazzino prigioniero, fino ad arrivare a mettere a rischio la vita dei suoi stessi uomini pur di far tacere Steiner sulla questione.

Messa in scena di assoluto valore, che alterna interessanti dialoghi, procedendo con i soliti tempi dilatati del regista, a splendidi momenti d'azione, Peckinpah ricorre al suo classico uso della violenza, estetizzata ma allo stesso tempo carica di una forte componente drammatica, crea dei combattimenti di massa pieni di pathos, probabilmente mai le morti dei soldati nazisti sono state così sentite al cinema, basti vedere la scena del mancato riconoscimento dei soldati che erano rientrati con l'uniforme sovietica col successivo titubare di Steiner, se vendicarli o meno, cadendo in trappola ai suoi istinti e alla sua rabbia e sottolineandone la natura umana.

Grande film antimilitarista di Peckinpah, che seppur non espone significati del tutto nuovi - l'orrore della guerra che risucchia tutti - mostra un punto di vista coraggioso e potenzialmente controverso, ennesima opera di grande valore di una carriera corta ma eccezionale.